BARI INTERNATIONAL GENDER FESTIVAL BIG DREAM | IX edizione 3 – 30 novembre 2023

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BARI INTERNATIONAL GENDER FESTIVAL

BIG DREAM | IX edizione

3 – 30 novembre 2023

L’ARTISTA BULGARO IVO DIMCHEV, DAI MOLTEPLICI TALENTI E PRESENTE SUI MAGGIORI PALCHI INTERNAZIONALI, INAUGURA LA NONA EDIZIONE DEL BARI INTERNATIONAL GENDER FESTIVAL CON IL SUO LIVE CONCERT

Venerdì 3 novembre, ore 21

Teatro Kursaal Santalucia – Bari

Artista queer irriverente e camaleontico, è tra i nomi più incisivi della scena performativa internazionale, capace di muoversi con sapienza tra i registri e spiazzare lo spettatore con accenti lievi ed autoironici. Lui è Ivo Dimchev, il coreografo, performer e attivista bulgaro protagonista dell’evento inaugurale della nona edizione del Bari International Gender Festival, diretto da Miki Gorizia e Tita Tummillo, promosso e organizzato dalla Cooperativa sociale AL.I.C.E. (Area Arti Espressive). L’appuntamento si terrà venerdì 3 novembre, alle 21, al Teatro Kursaal Santalucia di Bari (biglietti su dice.fm o al botteghino del teatro la sera del concerto, info su bigff.it, prenotazionibig@gmail.com).

Ivo Dimchev spazia in modo mostruosamente sublime dalla danza alla musica, dal teatro al canto, rompendo con disinvoltura generi e confini dell’arte e avvalendosi principalmente del corpo – inquieto e disinibito – e della voce potente e provocatoria, per ammaliare, ironizzare, declamare, giocare, protestare, incantare.

Nelle sue performance è capace di tenere incollato il pubblico in maniera magnetica, intrattenendolo e cantando canzoni dal sapore pop balcano assieme ai pezzi più intimisti. I suoi «live concert» presentano una selezione di brani tratti dalle proprie performance, radicalizzando la nozione di cabaret archetipico, e presentando splendide canzoni, liberate dal fardello del contesto. I brani dello show di Dimchev seguono in gran parte un arrangiamento cronologico, che spazia dal selvaggio al virtuosistico, a cominciare dal suo spettacolo del 2004 «Lili Handel» e chiudendo con le più attuali, punteggiate da aneddoti e momenti di accattivante candore tra l’artista e il pubblico stesso.

Il suo lavoro fonde sempre arte performativa, danza, teatro e arte visiva: attraverso l’enorme musicalità e il profondo talento vocale, traspare la perenne ricerca della libertà, dal desiderio di essere buono e perfetto. Originario della Bulgaria, ha vissuto a Londra, in Belgio e in Francia: Dimchev è noto a livello internazionale per le sue provocatorie e spesso controverse opere di arte performativa. Ha all’attivo due album: una raccolta di brani scritti e interpretati da lui, e tratti dai suoi oltre 30 spettacoli dal vivo. Ha ricevuto numerosi premi internazionali per danza e teatro e ha presentato i suoi lavori in tutta Europa, in Sud America e negli Stati Uniti.

Dimchev si diploma in Arti Performative all’accademia DasArts di Amsterdam, conquistando presto l’attenzione di critica e pubblico internazionali. Fonda a Bruxelles lo spazio Volksroom, dove si esibiscono artisti di diversi ambiti di ricerca, e a Sofia il Mozei, spazio indipendente incentrato sull’arte e la musica contemporanea. Per molti anni è stato artista in residenza presso il Kaaitheater di Bruxelles. Ha diretto masterclass all’Accademia Nazionale di Teatro di Budapest, al Conservatorio di Danza Reale ad Anversa, alla Hochschule der Künste a Berna, alla DanceWeb a Vienna, all’Università di Giessen in Germania, all’Accademia d’arte di Brema e in altre istituzioni. Attualmente vive a New York e si esibisce in tutto il mondo.

È il fondatore e direttore della Humarts Foundation in Bulgaria e organizza un concorso annuale per la coreografia bulgara contemporanea, inoltre è giurato del Prix Jardin d’Europe. Il New York Times lo ha acclamato come «un’artista coerente nella sua irriverenza, un momento è animalesco e subito dopo delicato, capace di far coincidere l’oscurità e la leggerezza con una rara destrezza verbale e fisica». Perennemente in bilico tra genio e sregolatezza, le sue performance sono sempre provocatorie e spesso controverse, al limite della tragedia e dell’umorismo. «C’è un momento in cui le cose che ami fare, diventano un incubo», spiega Dimchev. «E poi c’è un momento in cui questo incubo potrebbe diventare un’apertura. Che sia un incubo o una benedizione, non ha importanza per me, perché preferisco volare sopra l’inferno, accovacciato su una nuvola in Paradiso».

 

 

CREDITI

 

BIG | Bari International Gender Festival è promosso e organizzato dalla Cooperativa sociale AL.I.C.E. (Area Arti Espressive), sostenuto dal FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo), Regione Puglia Regione Puglia, PACT Teatro Pubblico Pugliese a valere sul Fondo Speciale Cultura e Patrimonio Culturale L.R. 40/2016 art. 15 comma 3, Comune di Bari, dall’Ufficio Tecnico – Tavolo Tecnico LGBTQI del Comune di Bari, Centro Antidiscriminazioni del Comune di Bari, Medihospes, Centro Antiviolenza – Assessorato al Welfare del Comune di Bari, Ambasciata Olandese e Pro Helvetia, realizzato in collaborazione con Fondazione Apulia Film Commission, Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’ – Dipartimento ForPsiCOm, Teatri Di Bari e Teatro Kismet, insieme a Articolo 12, Amleta, Casa delle Donne, Fondazione Dioguardi, Cantiere Evento, Octopost, Maul!, Officina degli Esordi, Palazzo Fizzarotti, Fondazione H.E.A.R.T.H., Voga Art Project, Imago, Associazione Giuseppe Moscati ODV, ResExtensa, Toi Toi, Prinz Zaum, Unika, RicchiToni – Coro Lgbtqueer, Spine Bookstore, EffettoTerra, Coordinamento Festival Lgbtq, Murgia Queer, Collettivo Ptta, Citt!, Node, Frulez. Con il patrocinio dell’Archivio Chiara Fumai e della Città Metropolitana di Bari.

Media partner Salgemma Project, Radio Uniba, Uzak.

 

 

redazione

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