Bari International Gender Film Festival, l’appuntamento di Martedì 25 settembre

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Circa trenta proiezioni tra lungometraggi, corti e documentari (molti dei quali pluripremiati in diversi festival internazionali), tre registi ospiti internazionaliartisti e registi italiani under 35sette performance di danza e teatro, tre spazi dedicati alla musica e i «Dialoghi», incontri sui linguaggi visuali, il teatro, il cinema e diversi sguardi disciplinari. Sono i numeri della prima edizione del Bari International Gender Film Festival, promosso e organizzato dalla Cooperativa AL.I.C.E (Area Arti Espressive), realizzato con il sostegno di Regione Puglia e MiBact-SIAE (nell’ambito dell’iniziativa «S’Illumina – Copia privata per i giovani, per la cultura») e del Comune di Bari.

 

Martedì 25 settembre, dopo le proiezioni mattutine a Palazzo Chiaia Napolitano (via Crisanzio 42, 10,30-12,30), spazio ai «Dialoghi» sul BIG all’Ex Palazzo delle Poste (dalle 15 alle 19,30, ingresso libero), il cui tema sarà «1968-2018: Dalla rivoluzione sessuale alle identità di genere». Il seminario, alla sua terza edizione, è organizzato dal Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia e Comunicazione e dall’Archivio di Genere dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, con il coordinamento di Claudia Attimonelli, docente di Semiologia del Cinema e degli Audiovisivi. Introdurrà l’americanista Paola Zaccaria, tra la fondatrici dell’Archivio di Genere.

Fino al 30 settembre, poi, il festival si svolgerà in vari spazi e luoghi della città di Bari (tutti partner della manifestazione), concentrandosi poi negli ultimi tre giorni, in particolare, sul cinema e le proiezioni, all’Anche Cinema di Bari (Corso Italia 112). Tra i tanti ospiti tre registi tra i più interessanti dell’ultima generazione della cinematografia internazionale: la danese Mette Carla Albrecthsen, il tedesco Jan Soldat e la kosovara Blerta Zeqiri. Il BIG darà spazio anche ad artisti under 35: saranno proiettate infatti le opere di talentuosi artisti italiani come Stefano SbrulliGiulietta Vacis e Margherita Ferri. Il festival ha inoltre inserito nel suo staff 13 volontari under 30, formati tramite un’apposita call dal regista e documentarista Massimiliano Ferraina: saranno gli «agenti segreti» del BIG, tutti impegnati in diverse mansioni nei giorni del festival.

La direzione generale e artistica è a cura di Tita Tummillo e Miki Gorizia.

Il BIG è tra i più autorevoli in Italia a proporre una riflessione ed una sensibilizzazione sulle tematiche del genere, dell’identità e dell’orientamento sessuale, intesi come processi e possibilità in divenire. È un festival che intende farsi link tra cinema, musica, performance, intrattenimento culturale, attraverso una rete accademica, artistica e sociale, eterogenea, multipla e differente, divenendo così spazio di confronto internazionale e radicamento territoriale. Il BIG trova la sua origine a partire dal substrato teorico degli studi sulla diversità di genere – i “Gender Studies” – che dagli anni ‘70 interessano sempre più gli ambiti accademici a livello interdisciplinare. Il presupposto, largamente condiviso dalla comunità scientifica e culturale, è che i concetti di mascolinità e femminilità siano relativi e che il rapporto fra sesso e genere varia a seconda delle aree geografiche, dei periodi storici, delle culture di appartenenza.

La complessità del tema rimanda a tutta una serie di concetti chiave (i diritti fondamentali dell’uomo, la convivenza delle differenze, il rapporto con l’altro da me) e richiede strategie comunicative ad hoc, superando cliché e resistenze legate alla mancanza di una corretta informazione e di un sano dibattito. La potenza del cinema può costituire un medium privilegiato per attivare questo processo di consapevolezza: apre alle visioni, interroga il presente ed “educa” attraverso la Bellezza. Il Bari International Gender Film Festival intende così contribuire alla sensibilizzazione politica e culturale nel panorama regionale e nazionale, e avere un profondo ruolo sociale nella costruzione e diffusione di una cultura di rispetto verso tutte le diversità di genere presenti sul territorio pugliese – gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, metrosexual -, consolidando quell’attitudine all’ospitalità e all’accoglienza tipica di un paese mediterraneo.

Ufficio stampa BIG

redazione

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