Bari: Mazzette su case popolari, ai domiciliari direttore generale Arca Puglia e imprenditori

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ANCONA - Abitazioni popolari in quartieri periferici.

Un orologio da polso da 20mila euro, danaro contante e numerosi buoni carburante: sono queste le presunte tangenti incassate dal direttore generale di Arca Puglia (società regionale che gestisce circa 21mila case popolari), Sabino Lupelli, arrestato stamani in un’inchiesta per corruzione assieme a due imprenditori (Antonio Lecce e Massimo Manchisi), al suo avvocato (Fabio Mesto) e ad una cancelliera della Procura di Bari (Teresa Antonicelli). Ad un altro imprenditore (Dante Mazzitelli) è stata notificata la misura interdittiva del divieto di esercitare per un anno attività imprenditoriali. Lupelli, Mazzitelli, Lecce e Manchisi sono accusati di corruzione; Lupelli, Mesto e Antonicelli di corruzione, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio e accesso abusivo al sistema informatico della Procura.

 

Secondo l’accusa, Lupelli avrebbe ricevuto un orologio da polso da 20mila euro da Mazzitelli, amministratore di fatto della ‘Orfeo Mazzitelli srl’, aggiudicataria di un appalto di Arca Puglia per costruire 42 alloggi popolari a Bari-Carbonara. Lupelli – secondo l’accusa – aveva emesso varie delibere di approvazione di varianti in corso d’opera in favore dell’impresa Mazzitelli e, dopo la consegna dell’orologio, ha favorito Mazzitelli rilasciando “tempestivamente” il visto di legittimità necessario alla liquidazione in favore dell’impresa del saldo di oltre 90.000 euro.

Lupelli avrebbe invece ricevuto numerosi buoni carburante e una somma di danaro imprecisata dall’imprenditore Antonio Lecce, amministratore e legale rappresentante di ‘Aedes Aurora srl’, aggiudicataria dell’appalto indetto dall’Arca per la costruzione nel quartiere Mungivacca di Bari di 100 alloggi per studenti universitari. In cambio delle ‘mazzette’, il direttore generale dell’Arca avrebbe apposto il visto di legittimità al progetto di riqualificazione energetica presentato in variante dall’impresa, privo della preventiva valutazione del Comando dei Vigili del Fuoco sulla conformità del progetto alla normativa di prevenzione incendi.

Due buste contenenti – secondo l’accusa – “denaro od altra utilità” sarebbero state consegnate a Lupelli dall’imprenditore Massimo Manchisi, amministratore di Cama costruzioni srl e Caementarius srl, aggiudicatarie di un appalto indetto dall’Arca per la costruzione e la ristrutturazione di alloggi nei rioni baresi Sant’Anna, San Girolamo e Madonnella. In cambio Lupelli – secondo la Procura – si sarebbe adoperato per la nomina dei componenti la commissione incaricata di esprimersi sulle “riserve” in aumento formulate dall’impresa Cama per 3.340.713 euro e avrebbe fatto in modo che l’Arca procedesse all’affidamento diretto alle imprese consorziate Ital-Caementarius srl, aggiudicatarie dell’appalto al rione San Girolamo per la costruzione di 103 alloggi popolari, di nuove opere e lavorazioni aggiuntive per oltre 880mila euro.

La cancelliera Antonicelli, in cambio della promessa di sostituzione “tempestiva” dell’immobile popolare che occupava con un altro più confortevole, avrebbe – su istigazione di Lupelli e dell’avv.Mesto – compiuto abusivamente accessi nel registro informatico della Procura acquisendo informazioni riservate sugli indagati e sui reati contestati nell’indagine sull’Arca. Notizie che avrebbe subito comunicato a Mesto. I colloqui tra la cancelliera, Lupelli e Mesto sono stati videoregistrati dalle apparecchiature installate dalla Guardia di Finanza presso l’Arca.

redazione

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