La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 16 anni di reclusione nei confronti di Nicola Scanni, accusato dell’omicidio volontario del padre Mario, il fotografo barese ucciso il 22 agosto 2010.
Scanni fu arrestato un mese dopo il delitto ed è stato detenuto nel carcere di Bari fino al dicembre 2011 (per 15 mesi), quando è stato scarcerato dopo l’assoluzione ottenuta in primo grado al termine di un processo celebrato con rito abbreviato. Sentenza ribaltata in secondo grado con una condanna a 30 anni, poi dimezzata nel processo di appello bis dopo che la Cassazione aveva escluso l’aggravante della premeditazione. Il movente dell’omicidio sarebbe stato un litigio dovuto a ragioni economiche e familiari. Con la sentenza di condanna ormai irrevocabile, nei prossimi giorni Scanni dovrà iniziare a scontare la pena in carcere.
di Antonio Carbonara