Su proposta dell’assessora all’Urbanistica Carla Tedesco, la giunta comunale ha approvato stamattina il Documento di indirizzo per il Piano comunale delle coste (Pcc), lo strumento attraverso il quale i Comuni, in coerenza con le indicazioni del Piano regionale delle coste e degli strumenti di pianificazione sovraordinata, definiscono gli assetti, le modalità di gestione, controllo e monitoraggio della propria fascia costiera.
La scelta compiuta oggi dall’amministrazione è quella di intendere il Piano comunale delle coste non come mero strumento di disciplina delle aree demaniali bensì come occasione per delineare una strategia complessiva di riqualificazione per la fascia costiera della città che, mettendo in connessione la costa con gli spazi di retrocosta, restituisca il mare ai baresi. Questa scelta consente anche di mettere in coerenza e di integrare le diverse iniziative puntuali di riqualificazione del litorale che l’amministrazione ha già avviato e quelle che avvierà.
Come noto, obiettivo del Pcc è contemperare i diversi interessi che trovano spazio nella fascia costiera favorendo lo sviluppo del settore turistico, garantendo il diritto al godimento del bene da parte della collettività, perseguendo la protezione dell’ambiente naturale e il recupero dei tratti di costa che versano in stato di degrado.
L’approvazione del documento di indirizzo consente di avviare la Vas – Valutazione ambientale strategica del Piano, che sarà curata da un funzionario della ripartizione Ambiente componente del gruppo inter ripartizione (Urbanistica, Sviluppo economico, Ambiente e Lavori pubblici), già al lavoro da mesi per la redazione del piano, con la consulenza scientifica del Politecnico di Bari e il coordinamento dalla professoressa Francesca Calace.
La fase di analisi del territorio costiero è terminata ed è stata presentata lo scorso 18 aprile negli spazi dell’Urban Center, consegnando una fotografia puntuale della tipologia e dello stato giuridico delle coste, dei vincoli sovraordinati (idrogeologico, ambientale e territoriale), degli accessi esistenti e quelli negati, delle opere di difesa e porti, dello stato delle concessioni demaniali e dei sistemi di accesso e di parcheggio lungo i circa 46 chilometri di fascia costiera cittadina.
Ora il gruppo di lavoro sta procedendo con la parte progettuale che individuerà, tra l’altro, la “costa utile”, le aree di interesse turistico, ricreativo e con finalità diverse, i percorsi di connessione, le aree vincolate, il sistema delle infrastrutture pubbliche, gli interventi di recupero costiero, le aree degli stabilimenti balneari che non possono essere confermate e devono perciò essere spostate, le opere di difficile rimozione da adeguare o trasformare in opere rimovibili e le recinzioni da rimuovere e definirà il regime transitorio.
Le proposte progettuali saranno elaborate secondo uno schema di assetto complessivo dell’area che terrà conto delle interpretazioni portate avanti nell’ambito della parte analitica del Pcc e delle ipotesi portate avanti nell’ambito della redazione del PUG, in coerenza con il quadro normativo sovraordinato.
Il carattere strategico che abbiamo inteso dare al Piano comunale delle coste – sottolinea Carla Tedesco – è un’importante occasione per anticipare alcune azioni del PUG: non solo i due strumenti dovranno essere tra loro coerenti ma, superando la visione gerarchica della pianificazione urbanistica in favore di un approccio che valorizzi la dimensione strategica dei piani, sarà possibile meglio calibrare le azioni del PUG attraverso la predisposizione di una strategia di maggiore dettaglio per la costa. L’approfondimento condotto attraverso il Pcc sarà anche un’occasione per restituire ai baresi la storia della costa e le ragioni del suo attuale assetto, di comprendere a fondo come le criticità attuali dipendano da una serie di scelte sbagliate fatte nel passato, e delle quali paghiamo oggi le conseguenze, e di orientare perciò al meglio le scelte per il futuro”.
Ufficio stampa Comune di Bari
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