All’alba di sabato 16 settembre, sulla spiaggia di Torre Quetta, anteprima del “Bari Piano festival” con il concerto a ingresso libero di Emanuele Arciuli, pianista barese di fama internazionale, che della rassegna curerà la direzione artistica.
“Un festival che nasce per colmare un gap, l’assenza di un festival di pianoforte in una città che ha il secondo conservatorio d’Italia per numero di iscritti, e per omaggiare lo strumento più bello che esista”, ha dichiarato Silvio Maselli, che insieme al maestro Arciuli ha ideato questo evento.
Il Bari Piano Festival si svolgerà tra agosto e settembre del 2018 e avrà come location principale Torre Quetta, confermando per i concerti la scelta dell’alba, il momento il cui la luce caccia le tenebre e annuncia un nuovo giorno. L’idea è che i concerti abbiano come scenografia il cielo, il mare e il sole che nasce, e il silenzio delle prime luci del giorno possa consentire al pubblico di godere appieno della potenza della musica.
“Questo festival – ha proseguito Maselli – è perfettamente coerente con una delle idee più forti di questa amministrazione: ricucire il legame della città con il mare e far vivere il nostro litorale a tutte le ore del giorno. Avere al nostro fianco uno dei pianisti più apprezzati del mondo, barese, per giunta, è la chiave di un evento che vuole invitare il pubblico ad un’esperienza di fruizione importante e impegnativa. Dopo la chiusura di Casa Giannini, Emanuele ed io ci siamo ritrovati a parlare di quest’idea e della possibilità di dar vita ad un festival che metta il pianoforte al centro di una riflessione comune e che possa arrivare a rappresentare, nel tempo, un presidio culturale per la nostra città. Nelle prossime settimane definiremo il quadro amministrativo e organizzativo del festival, che contiamo di presentare al pubblico e alla stampa agli inizi del 2018. Al nostro fianco c’è Christian Calabrese con il gruppo Ideazione che gestisce la spiaggia di Torre Quetta, e che si è offerto a titolo gratuito di curare l’organizzazione e la logistica di questa anteprima, a conferma del fatto che la sensibilità e l’intelligenza di un privato possono essere di grande sostegno a un’iniziativa di carattere pubblico”.
“Ringrazio Silvio Maselli per avermi investito di una responsabilità che insieme mi lusinga e un po’ mi spaventa – ha proseguito Emanuele Arciuli -. In genere non amo suonare all’aperto perché penso ad una serie di controindicazioni e di variabili che potrebbero incidere sulla qualità dell’acustica e sulla concentrazione del pianista e dello stesso pubblico, ma da un lato Silvio è stato molto convincente, dall’altro il luogo e la bellezza del contesto sono tali da avermi fatto guardare con altri occhi a questa possibilità, fino a convincermi che questo possa diventare il luogo giusto per accogliere concerti di grande qualità. Quello che vorrei cercare di fare con il Bari Piano Festival è dar vita a un festival in cui la musica sia davvero protagonista e non, invece, la colona sonora del sole nascente. Una musica che sia adatta al contesto ma non necessariamente un musica facile, e certamente non banale, anzi. Mi piacerebbe dare enfasi alla musica del ‘900 e alla contemporaneità perché sono sicuro che sia una musica che può incontrare i favori di un pubblico molto vasto e trasversale rispetto a quello che normalmente frequenta i concerti. Non sappiamo esattamente che pubblico avremo, ma credo che la cosa migliore sia quella di non ipotizzare un pubblico per il quale confezionare un’offerta musicale bensì concentrarsi sulla qualità dell’offerta musicale, sicuri che questo troverà un pubblico sorprendente per età, provenienza e abitudini di ascolto. I concerti che si terranno a Torre Quetta nell’ambito del festival si accompagneranno ad altre iniziative in altri luoghi della città che abbiano una valenza simbolica: le maratone pianistiche di giovani musicisti nelle corti della città vecchia, i concerti nella casa circondariale e negli ospedali e degli house concerts nelle case di privati che abbiano pianoforti importanti e vogliano lasciarli suonare. La Puglia è una delle regioni che ha dato maggior numero di pianisti alla scena musicale contemporanea, e aprire il festival ai nostri musicisti è un passaggio importante perché questo festival diventi un appuntamento fisso della programmazione annuale”.
“Ho accolto con enorme piacere l’invito di Silvio Maselli, e sono felice che sia stata scelta Torre Quetta per questo numero zero del festival – ha detto Christian Calabrese -. Insieme ad Ideazione abbiamo investito molto su Torre Quetta, che negli scorsi mesi è diventata uno dei luoghi di ritrovo più frequentati e amati della città e che sono convinto sarà una location ideale per ospitare i concerti del Bari Piano Festival. Per sabato prossimo abbiamo scelto di posizionare il pianoforte del maestro Angiuli in riva al mare, così che la scenografia sia perfetta e, d’accordo con l’artista, utilizzeremo un’amplificazione minima per non incidere sulla qualità del suono. Il parcheggio di Torre Quetta sarà gratuito dalle sei alle sette di sabato 16 settembre. Il concerto inizierà intorno alle 6.15”.
Il concerto di sabato prossimo sarà un omaggio alla musica americana del Novecento, legata al minimalismo e al post minimalismo. Il programma non è ancora definito: quello che è certo è che si aprirà con un brano del 1946: “In a landscape” di John Cage, una figura eroica della musica del Novecento, un compositore che ha aperto la fruizione della musica a pubblici completamente diversi da quello tradizionale. “Un compositore – ha sottolineato Angiuli – particolarmente importante per la mia storia personale e professionale”.
Ufficio stampa Comune di Bari
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