Bari: presentato il progetto “Non è un problema mio”

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E’ stato presentato oggi, a palazzo di città,  il progetto  “Non è un problema mio”, nato da un’idea dell’avv. Tiziana Nuzzo, coordinatrice del progetto, e sostenuto da Teatri di Pace. L’iniziativa, che gode del patrocinio gratuito dell’assessorato al Welfare, mira a costruire percorsi di legalità attraverso un laboratorio didattico sul teatro e sulla scrittura autobiografica con il coinvolgimento dei ragazzi di  Bari vecchia.

Sono  intervenuti alla conferenza stampa l’assessora al Welfare Francesca Bottalico, l’avv. Tiziana Nuzzo, l’avvocato Michele Laforgia, Pinuccio Fazio, presidente dell’associazione “Michele Fazio”, il sociologo Nicola Schingaro, la regista e pedagogista teatrale Alessandra Lanzillotti e le counselors Nicoletta Lea Miniello e Annalisa Marra.

Questo progetto nasce da un gruppo di “belle menti” – ha detto l’assessora Bottalico, presentando le iniziative di Non è un problema mio -, persone che nella nostra città si sono sempre occupate di legalità. Educare alla legalità significa per la città e per l’amministrazione comunale, avere una strategia più ampia e articolata che non prevede solamente l’aumento dei presidi di polizia, ma un fare un lavoro sulla vita e sul vissuto dei ragazzi, offrendo loro opportunità e spazi di espressione”.

Tiziana Nuzzo ha spiegato che: “Il progetto partirà a maggio 2017 con la selezione dei partecipanti e si concluderà a giugno 2018 con la messa in scena di uno spettacolo teatrale.
Attraverso la frequenza gratuita al laboratorio si coinvolgeranno i giovani della città vecchia in un percorso di formazione integrato che passa per i vissuti, i disagi e le aspettative individuali dei ragazzi. Il testo teatrale, che andrà in scena, sarà scritto dai partecipanti che avranno modo di raccontarsi in un viaggio autobiografico, a partire proprio dalle loro esperienze personali. A seguire sarà organizzato un incontro tra i partecipanti e le istituzioni locali: alle  autorità saranno trasferite le richieste di intervento, nate dai bisogni rilevati durante lo svolgimento del progetto.

“Sono onorato di poter dare una mano e sostenere questo percorso: ha spiegato
l’avvocato Michele Laforgia – perché il progetto riguarda tre aspetti che mi hanno sempre interessato: il primo è la  legalità, non soltanto come rispetto delle regole ma anche come affermazione dei diritti, il secondo è il teatro e il terzo è Pinuccio Fazio e l’esperienza di cui è testimone, che ha tradotto in una battaglia quotidiana per cambiare concretamente le cose”.

I percorsi formativi si svolgeranno, infatti, presso la sede dell’associazione culturale Michele Fazio, messa a disposizione da Pinuccio, che ha ricordato il suo impegno per i bambini e i ragazzi del la Città vecchia.
Il sociologo Nicola Schingaro, ricercatore ed esperto di periferie urbane, ha sottolineato: “Per  i laboratori teatrali saranno utilizzate le tecniche del teatro dell’oppresso, uno strumento molto importante con uno straordinario potere terapeutico che porterà i ragazzi a esplorare il proprio sé e a fare i conti con il proprio vissuto”.

A condurre i laboratori didattici saranno la regista e pedagogista teatrale Alessandra Lanzillotti  e le counselors, esperte in comunicazione e dinamiche sociali, Nicoletta Lea Miniello e Annalisa Marra che hanno illustrato quale sarà il loro ruolo nell’aiutare i ragazzi ad essere consapevoli delle proprie emozioni che vanno “accolte e utilizzate” nella maniera migliore nella vita di tutti i giorni e nel rapporto con gli altri.  Il fotografo Antonio Nuzzo documenterà tutti gli incontri e le foto saranno messe in mostra a conclusione del progetto che, in futuro, ha ricordato Tiziana Nuzzo, potrà interessare anche altri contesti periferici.

di Antonio Carbonara

 

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