Il Cara di Bari rischia di chiudere. 170 lavoratori potrebbero perdere il posto di lavoro. Per questo Il 16 ottobre, a partire dalle ore 9, la Fisascat Cisl Bari sarà accanto ai lavoratori del CARA di Bari Palese che protesteranno davanti Palazzo di Governo contro un bando di gara contestato dalle organizzazioni sindacali, che non garantisce continuità occupazionale ai circa 170 lavoratori attualmente impegnati nel servizio.
Negli scorsi incontri con il Prefetto avevamo manifestato la necessità, spiega Miriam Ruta – Segretario Generale Fisascat Cisl Bari – di approfondire alcuni passaggi poco chiari del nuovo bando di gara direttamente con il Ministero. Purtroppo, a detta della Prefettura, il Ministero ha preferito non rispondere.
A luglio è stata bandita una nuova gara per la gestione del Cara di Bari e, a gara ancora aperta, attinente ad una riduzione del servizio di accoglienza a causa della “relocation” degli ospiti.
Apprendiamo in queste ore dagli organi di informazione che addirittura il Ministro dell’Interno Marco Minniti in persona vorrebbe chiudere entro un mese il cara di Bari.
Il Ministro, che parla di una visione complessiva del problema immigrazione, bene farebbe – per completezza della visione – a preoccuparsi anche del destino delle centinaia di lavoratori che per anni si sono dedicati all’emergenza immigrazione.
Non resteremo a guardare perché non può essere accettato il concetto che quel lavoro sia stato utilizzato nel momento in cui c’era un’emergenza da affrontare ed oggi non serve più. Motivo per cui chiediamo immediatamente un tavolo di confronto con il prefetto e con il sindaco di bari perché si possa gestire questa fase di transizione con tutte le garanzie possibili per la continuità lavorativa di tutti quegli operatori che per anni sono stati delegati a fronteggiare drammi umani e sociali.
Ufficio stampa Cisl Bari
redazione