Straordinaria serata dedicata a “Beethoven, il Titano”, sabato 9 novembre (ore 21.15), al Teatro Curci di Barletta, con il pianista Pasquale Iannone grande protagonista nel Concerto “Imperatore” accanto all’Orchestra Sinfonica della Città Metropolitana di Bari diretta dallo svedese Ola Rudner, Fondatore della Philharmonia Wien e già alla guida di alcune tra le più importanti formazioni della scena internazionale, dalla London Philharmonic ai Wiener Symphoniker (biglietto 10 euro).
Virtuoso della tastiera, e tra i capofila del movimento di pianisti pugliesi che da tempo fa parlare di sé nel mondo e che il Nuovo Mondo ha conquistato suonando alla Carnegie Hall di New York, Iannone propone questo concerto come appuntamento del Barletta Piano Festival all’interno della Stagione del Teatro Curci in collaborazione con il Lions Club Barletta “Host” e gli Amici della Musica “Mauro Giuliani”, organizzatori del festival pianistico del quale lo stesso Iannone è direttore artistico.
L’appuntamento di sabato 9 novembre anticipa le celebrazioni beethoveniane del 2020, quando verranno festeggiati i 250 anni dalla nascita del genio di Bonn, al quale l’Orchestra Sinfonica della Città Metropolitana di Bari rende omaggio in apertura e chiusura di serata rispettivamente con l’ouverture “Le creature di Prometeo”, unica incursione di Beethoven nel mondo del balletto, e la celebre Quinta Sinfonia, emblema del titanismo eroico del compositore tedesco al quale il programma è dedicato.
Nel mezzo, il Concerto n. 5 detto “Imperatore”, appellativo peraltro non voluto dall’autore e che per lungo tempo ha condizionato l’interpretazione di questo vertice della letteratura per pianoforte e orchestra. Spesso si è portati ad esaltare gli aspetti eroici del Quinto Concerto, che invece reca in sé momenti di grande intensità lirica, la cui ispirazione sembra ricollegarsi idealmente a quella del Quarto Concerto.
In ogni caso, il Quinto Concerto è uno dei pochissimi lavori di Beethoven per i quali l’autore abbia annotato una vera e propria traccia programmatica: negli schizzi per il primo movimento (Allegro), si trovano indicazioni come «canto di trionfo per la battaglia», «assalto», «vittoria», espressioni che suggeriscono il legame fra la composizione e il risveglio nazionale austriaco dovuto alla guerra con i francesi, a causa della quale, nel 1809, anno della composizione del Quinto Concerto, Vienna era stata occupata. Il clima di battaglia è tuttavia ancor più sensibile nell’impostazione fra l’orchestra e il solista, con la scrittura pianistica che risente dell’evoluzione attraversata in quegli anni dal cosiddetto concerto brillante.
redazione