BAROCCO FESTIVAL LEONARDO LEO: TRE CONCERTI PER ORGANO
La XXV edizione del Barocco Festival Leonardo Leo integra quattro appuntamenti tra novembre e dicembre, un complemento musicale – denominato “Talenti all’organo” – pensato dal direttore artistico del Festival, M.O Cosimo Prontera, per valorizzare giovani esecutori e il patrimonio organario storico (e non) del territorio, oltre che per divulgare la conoscenza della musica organistica. «L’organo è certamente il più grande, il più ardito, il più magnifico di tutti gli strumenti creati dal genio. È un intera orchestra da cui un’abil mano tutto può domandare, tutto ottenere», diceva Honoré de Balzac. E forte di tanta meraviglia, tra le pagine polifoniche dei maestri tedeschi, i giochi coloristici degli autori italiani e il repertorio “sinfonico”, il programma restituisce attenzione all’organaria e invita a un’ulteriore conoscenza dei tanti preziosi strumenti che arricchiscono la nostra terra.
Il Festival, curato dal «Centro studi e documentazione Leonardo Leo», è prodotto dal Ministero della Cultura e dalla Regione Puglia, dalle Città di San Vito dei Normanni e Brindisi, con la partecipazione di Banca Popolare Pugliese ed Enel. L’ingresso è libero. Info T. 347 060 4118.
«L’entusiasmo e la volontà indomabile dei giovani concertisti – ha detto Cosimo Prontera – ci hanno spinto a dare ulteriore fiducia alla minirassegna che accende i riflettori sul patrimonio organaro della nostra terra. Tutto questo grazie ai parroci che hanno messo a disposizione questi strumenti indiretti custodi della nostra storia. La responsabilità del Festival sta nell’offrire una giusta vetrina e opportunità concrete ai nostri giovani su cui spesso si teorizza mettendoli di fronte ad un pubblico e chiedendo loro di offrire un omaggio alla bellezza».
Protagonisti della rassegna tra i più preparati laureandi e neolaureati delle classi di organo dei Conservatori (ormai Università) di Monopoli, Lecce, Potenza, coinvolti nell’idea di rafforzare quel legame talvolta invisibile che unisce questi presidi di alta formazione musicale col territorio. Si comincia domenica 27 novembre, con inizio alle ore 19, nella chiesa di San Leucio Protovescovo (quartiere Minnuta) a Brindisi: protagonista Vincenzo Palumbo per le musiche di Leonardo Leo, César Franck, Georg Böhm e Johann Sebastian Bach, autori attivi tra il Settecento e l’Ottocento. Due secoli nei quali il ruolo dell’organo è riconsiderato sotto vari punti di vista: per gli equilibri fonici, per le disposizioni spaziali del solista e dell’organico orchestrale, per gli aspetti di concertazione. Il concerto attraversa un arco musicale dal Barocco al Romanticismo volgendo l’orecchio alla scuola organistica tedesca come fulcro di un concerto che celebra ancora una volta un’immensa costruzione teologica sonora come Johann Sebastian Bach.
Secondo appuntamento ancora a Brindisi nella chiesa di San Vito Martire (quartiere Commenda) giovedì 8 dicembre, alle ore 19. All’organo Davide Tenerani con un programma che abbraccia composizioni di Leonardo Leo e Johann Sebastian Bach. Nel Settecento napoletano l’organo rimane ancorato ai canoni di bellezza e classicità già espressi nel XVII secolo. Intanto, la scuola veneta e quella lombarda conferiscono allo strumento nuove sonorità mutuandole dagli organi europei, francesi e tedeschi specialmente, secondo un modello improntato all’imitazione dell’orchestra. Così, l’organo guadagna una compiuta dimensione fonica e sonora diventando il riferimento sul quale le maggiori famiglie organarie del secolo, i veneti Callido e i bergamaschi Serassi, lavoreranno per costruire i grandi organi dell’epoca romantica. Napoli predilige ancora le sonorità classiche e Leo non scrive in modo specifico per organo: all’epoca a Napoli era utilizzata la tecnica compositiva del partimento, nel quale c’è tutto ciò che l’esecutore deve sapere riguardo ai temi, alla divisione dei periodi e alla struttura dei pezzi. Il partimento non indica esattamente come la musica andrà eseguita, in compenso offre un prontuario di tutto ciò che potrebbe capitare. Dunque, un’arte musicale pratica a tutti gli effetti che consentiva ai compositori di creare musica in minor tempo. Canovacci utili per improvvisare, come quelli che usavano gli attori della commedia dell’arte.
Ancora Bach nel concerto per organo di Roberta Lovallo, in programma a San Vito dei Normanni domenica 18 dicembre, alle ore 19, nella Basilica di Santa Maria della Vittoria. Musiche di Leonardo Leo, costante del Festival dedicato al genio della Scuola Napoletana, di César Franck, Charles-Marie Widor e Max Reger, regalano ancora una volta l’altezza monumentale dell’organo attraversando i secoli dal Settecento al Novecento. Al tempo di Bach l’organo era considerato lo strumento di accompagnamento del corale più affine alla voce umana, pertanto subentrava nel rito affiancando il canto fino ad avere un ruolo di primo piano nella liturgia. Ci si accorse che l’organo non è altro che un coro al quale mancano le parole e ciò, nel periodo preso in esame, orientò fortemente lo stile della musica organistica.
Barocco Festival Leonardo Leo | Autunm&Winter
27 novembre – 18 dicembre 2022
Domenica 27 novembre ore 19.00
Brindisi – Chiesa di San Leucio Protovescovo
Vincenzo Palumbo organo
Giovedì 8 dicembre ore 19.00
Brindisi – Chiesa di San Vito Martire
Davide Tenerani organo
Domenica 18 dicembre ore 19.00
San Vito dei Normanni – Basilica Santa Maria della Vittoria
Roberta Lovallo organo
Redazione