Un corpo a corpo che ingloba teatro, danza, musica, ricerche teoriche, cinema e arti visive: è l’ottava edizione di BIG / Bari International Gender Festival. Un appuntamento che rappresenta per la Puglia un’importante occasione di incontro tra comunità locali e la creazione contemporanea più innovativa. 50 artiste e artisti, tra performer, musicistə, registə, professionistə provenienti da tutto il mondo, prime nazionali in un festival che si interroga sul significato di BODY, parola chiave della kermesse. Il programma completo è su https://www.bigff.it/programma-bigbody-novembre-22/
Parola ai corpi: parte da queste premessa BIG | Bari International Gender Festival, manifestazione che si tiene dal 9 al 19 novembre nel capoluogo pugliese per indagare attraverso le arti performative contemporanee i temi dell’identità, del corpo e delle sue relazioni. Dopo i BIGBODY WEEKENDS che hanno accolto nel mese di ottobre ospiti di spicco come la Compagnia De Florian-Tagliarini, Barbara Berti, PierGiuseppe Di Tanno e Ateliersi, per citarne alcuni, la manifestazione presenta nel mese di novembre un fitto calendario di eventi culturali. 20 appuntamenti per gli/le art lovers che potranno spaziare dal teatro alla danza, dalla musica elettronica alle installazioni multimediali, dal cinema ai talk, alle tavole rotonde ai party. Ben 10 venue, sparse tra la periferia e il centro di Bari per incontrare compagnie affermate e giovani promesse della scena artistica nazionale e internazionale in un palinsesto che appare un corpo vitale multiforme e vibrante, in relazione costante con i luoghi e le dinamiche culturali della città. E ancora matinée, laboratori dedicati alle scuole e scambi di pratiche che continuano a lavorare oltre la fine del festival.
Questo grazie anche all’importante riconoscimento da parte del Ministero della Cultura. L’ottava edizione del festival beneficia infatti del FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) che ha premiato il percorso radicale e inclusivo intrapreso dalla direzione artistica, formata da Miki Gorizia e Tita Tummillo. Promosso e organizzato dalla Cooperativa sociale AL.I.C.E. (Area Arti Espressive), BIG | Bari International Gender Festival è sostenuto, oltre che dal FUS, da Regione Puglia, Comune di Bari e dall’Ufficio Tecnico – Tavolo Tecnico LGBTQI Comune di Bari ed è realizzato in collaborazione con Fondazione Apulia Film Commission, Teatro Pubblico Pugliese, Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’ – Dipartimento ForPsiCom, Istituto di Cultura Francese e Alliance Française, a conferma della sua vocazione internazionale. A livello locale la manifestazione vanta una fitta rete di partner che permetteranno al pubblico un’esplorazione inedita degli spazi culturali cittadini, come Palazzo Fizzarotti, sede della Fondazione H.E.A.R.T. (Home for the Entertainment, Arts, Research and Technology), Teatro Kismet, Officina degli Esordi, Spazio 13, Cinema ABC, MultiCinema Galleria, Voga Art Project, le aule dell’Università, la libreria Prinz Zaum.
“Il tema dell’ottava edizione di Bari International Gender Festival è BIGBODY, il corpo come territorio politico e dispositivo artistico. Mai come quest’anno avvertiamo l’urgenza di risignificare la parola corpo, di riappropiarcene, di riprendere quelle pratiche in grado di spostare il confine fra noi e l’altro, di riflettere su come occupino uno spazio, su quanti vengano tagliati fuori dalla scena e sul perché questo accada. Siamo un corpo o abbiamo un corpo?”, si chiedono Miki Gorizia e Tita Tummillo.
Il festival ospita 50 artistə, tra performer, musicistə e cineastə provenienti da tutto il mondo, con anteprime nazionali che segnano per la Puglia delle importanti occasioni di incontro tra le realtà più innovative nel campo della creazione artistica e le comunità locali. Tra le anteprime da non perdere Cuir/ Un loup pour l’homme di Arno Ferrera, intenso spettacolo che ruota intorno alle nozioni di trazione e attrazione, un potente corpo a corpo visivo, ospitato dal Teatro Kismet; il live di Negros Tou Moria, rapper afro-greco, che si presenta come un archeologo con la missione di portare alla luce e riassemblare i frammenti afro-asiatici delle configurazioni globali contemporanee per sfidare gli allineamenti narcisistici di razza, identità, musica; e Hip. A pussy point of view, di e con Piny, che attraverso il suo spettacolo indaga lo spazio pelvico come metafora di potere, bramosia e dolore inflitto dal patriarcato. Un viaggio nel tempo, tra danze tradizionali, geografie e comportamenti sociali. Danza intesa come rivendicazione, libertà, festa, esibizione. Tra i/le performer invitatə, Aristide Rontini, il collettivo M.I.N.E. e Angelo Petracca.
Novità di quest’anno, il festival sviluppa una sezione tra performance e arti visive, realizzata in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese, Università Aldo Moro, Officina degli Esordi e Fondazione H.E.A.R.T. (Home for the Entertainment, Arts, Research and Technology) per accogliere nelle splendide sale di Palazzo Fizzarotti Franko B, artista italiano di stanza a Londra, riconosciuto a livello internazionale per il suo percorso artistico e ricerca sul corpo. L’artista presenta I’m thinking of you, performance che sarà anticipata nella mattina da un talk presso l’aula magna dell’Università (venerdì 11 novembre). Ospiti della sezione, anche Maristella Tanzi e Nina Martorana che, in una serata di casa e a cura di Voga Art Project, presentano rispettivamente ’15’ e ‘Love language’ per mettere in luce aspetti ora museali ora effimeri dei linguaggi legati al corpo (martedì 15 novembre).
Non manca spazio per le ricerche teoriche, grazie a una serie di incontri mediati da giornalistǝ e studiosǝ nel campo delle arti performative e multimediali che diventano importanti occasioni di socialità e scambio di pratiche. Si chiamano ‘Dialoghi’ gli incontri promossi nell’ambito del festival, che agiscono sempre in un’ottica queer e antiabilista. In questo senso va letta la tavola rotonda dedicata alla presentazione del progetto promosso da Oriente Occidente, EBA – Europe Beyond Access e della sua rete pugliese, Al.Di.Qua.Artists, acronimo per ALternative DIsability QUAlity Artists, prima associazione italiana di categoria di lavoratrici e lavoratori del mondo dello spettacolo portatrici di corpi disabilitati, nata nel 2021. Nell’incontro moderato da Marina Cuollo – giornalista ed editorialista – amministratori, associazioni culturali, compagnie di teatro da tutta la Puglia si danno convegno nell’Aula Magna dell’Università di Bari per discutere di accessibilità e performing arts. L’appuntamento è realizzato in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese (16 novembre).
Il tema dell’inclusività, questa volta femminile, è al centro dell’incontro “L’elettronica è donna: corpi, media, pratiche transfemministe e queer”, condotto da Claudia Attimonelli e promosso in collaborazione con l’Università ‘Aldo Moro’. Evidenzia l’estromissione delle donne e delle persone LGBTQI+ dal rapporto con la tecnologia e dai mestieri che ruotano intorno alla musica. A partire da esempi come Ada Lovelace, Wendy Carlos, Pauline Oliveros sino ad approdare alla contemporaneità, si cercheranno soluzioni illustrando casi di confine e approdi possibili. L’appuntamento è nell’aula ‘Don Tonino Bello’ di ForPsicom dell’Università (15 novembre).
Il ciclo di incontri fa tappa anche nella libreria Prinz Zaum per la presentazione della ricerca ‘Vite a colori’, a cura delle ricercatrici UNICEF Office of Research – Innocenti Maria Rosaria Centrone e Francesca Viola, che restituisce i pensieri e le opinioni di 114 adolescenti da tutta Italia nel primo anno di pandemia. Intervengono Rosy Paparella, del centro antidiscriminazione Mon.Dim, Michele Corriero, del Comitato Unicef Bari, e Francesca Boccalico, Assessora al Welfare del Comune di Bari (18 novembre).
Anche in questa ottava edizione il festival conferma la sua attenzione le nuove generazioni: si chiama MiniBIG il progetto dedicato alle terze classi scuole secondarie di primo grado in collaborazione con l’associazione Articolo12, con l’obiettivo di introdurre, attraverso il cinema e confronti esperienziali, i/le più giovani ai temi delle differenze di genere e dell’orientamento sessuale, dell’abilismo e della biodiversità, umana e animale. Il matinée, che prevede anche attività laboratoriali, è ospitata dal MultiCinema Galleria, e prevede la proiezione dei corti Le variabili indipendenti di Lorenzo Tardella (Italia, 2022), Something About Alex di Reinout Hellenthal (Paesi Bassi, 2017) e Jules&IK di Anne Balloon (Belgio, 2021).
Per informazioni sul programma completo consultare il sito del festival www.bigff.it.
I biglietti degli spettacoli sono in vendita su DICE.
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IL PROGRAMMA PERFORMATIVO: Arno Ferrera, Piny, Aristide Rontini, il collettivo M.I.N.E. e Angelo Petracca
BIGBODY a novembre entra nel vivo con un intenso programma dedicato alle performing arts. Il festival si apre con un’anteprima nazionale: l’atteso Cuir di Arno Ferrera/Un loup pour l’homme, tra i talenti più interessanti della scena internazionale. Svizzero di stanza a Bruxelles, il suo lavoro spazia tra la danza, l’acrobazia, il teatro. Un background che emerge nella performance presentata al Teatro Kismet, in collaborazione con DAB Danza a Bari, che vede il corpo degli attori trasformarsi in equipaggiamento, campo di battaglia, parco giochi, attivando una continua transizione tra i corpi in scena (mercoledì 9 novembre).
Oltre a Cuir, sempre il Teatro Kismet accoglie un’altra prima nazionale: Hip. A pussy point of view di Piny, spettacolo in cui la danza è intesa come libertà, festa, show. A metà tra un combattimento di boxe, un club burlesque, zoo umano e spazio sacro, il palcoscenico del Teatro Kismet raccoglie conflitti, desideri e poteri ancestrali che ruotano attorno al tabù della zona pelvica femminile. A seguire, l’incontro con l’artista in dialogo con Stefano Tomassini, docente di Queer Theory, studi coreografici e danza presso Iuav di Venezia (giovedì 10 novembre).
Si tiene presso Spazio 13 Bad ASSolo di Senith, performer, attrice, curatrice di workshop ed eventi, artivista queer e femminista. La performance che presenta a Bari è contaminata da stili, epoche e generi diversi che mettono al centro della scena il corpo ‘drag’ come estetica, forma d’arte, gioco di stereotipi, critica sociale (domenica 13 novembre).
È un giovane coreografo emiliano l’autore di Alexis 2.0: il suo nome è Aristide Rontini, formatosi tra l’Italia e Olanda. Nella pièce ospitata all’Officina degli Esordi rilegge il libro di Marguerite Yourcenar. La coreografia, messa in scena da Cristian Cuocco, diventa la trascrizione intima e coraggiosa delle vicende biografiche raccontate dalla scrittrice francese: la storia di un coming out i cui detti e non detti si riflettono nella fisicità ora radicata al suolo ora aerea del performer (mercoledì 16 novembre).
La rassegna performativa torna a Spazio 13, questa volta nella palestra, con Corpi Elettrici del collettivo M.I.N.E. Si tratta della trasposizione dal vivo di un disco danzato, una riflessione collettiva sul solo e sull’elettricità fra corpi che interagiscono senza toccarsi; un progetto speciale nato dall’incontro tra Gender Bender e il Conservatorio di Bologna messo a punto durante il lockdown per far lavorare il lavoro tra i e le dancemaker del con 20 allievə dei corsi di Musica Elettronica e di Musica Applicata (giovedì 17 novembre).
Il programma performativo di BIGBODY si chiude alle Officine degli Esordi con Virgo Cluster di Angelo Petracca, una performance cangiante e coinvolgente il cui obiettivo è quello di trasportare lo spettatore fuori dal tempo e dallo spazio, in un universo utopico, trasformandolo in un’isola, una stella. Tessendo abilmente scrittura scenica e movimenti, la performer Giuliana Nanna diventa il magnete che terrà insieme solitudini, ambiente e tensioni collettive (sabato 19 novembre).
UN FESTIVAL TRA PERFORMANCE E ARTI VISIVE
L’ottava edizione ospita anche un grande protagonista della scena internazionale, che ha fatto dell’esperienza del corpo un mezzo espressivo assoluto: Franko B. Classe 1960, nasce a Milano e si trasferisce a Londra giovanissimo. La sua pratica abbraccia il disegno, l’installazione, la performance, la scultura. Franko B è un pioniere della body art, artista e attivista performativo. Usa il suo corpo come dispositivo per esplorare i temi del personale, della politica, della poesia, della resistenza, della sofferenza, della mortalità e vulnerabilità umana. Attualmente vive e lavora a Londra ed è professore di Scultura all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. È anche visiting lecturer presso il Royal College of Art di Londra. Ospite di BIGBODOY sarà protagonista del talk ‘Franko B: the personal, poetic, politc’ che si terrà venerdì 11 presso aula Magna dell’Università, in dialogo con la docente Claudia Attimonelli. A partire dalle 19 l’artista performerà a Palazzo Fizzarotti, sede della Fondazione H.E.A.R.T. (Home for the Entertainment, Arts, Research and Technology), con I’m thinking of you, azione in cui si condensano la visione romantica della fantasia e l’abbandono dell’infanzia. Nell’atto scenico il corpo è centrale, insieme agli oggetti e alla musica che convergono per dare vita ad un’esperienza contemplativa e personale. Segue un djset presso l’Officina degli Esordi dal titolo We love techno (dalle 22) che vede, questa volta, l’artista nei panni del dj (venerdì 11 novembre).
Sul confine tra teatro contemporaneo e arti visive si muovono gli appuntamenti realizzati in collaborazione e co-produzione con Voga Art Project, spazio indipendente dedicato ai linguaggi dell’arte contemporanea, che per l’occasione ospita due performance incentrate sul tema della manifestazione: ’15’ di Maristella Tanzi, basata su un movimento rallentato e dilatato di un corpo femminile, in contrasto con la dinamica di un oggetto perturbatore; e Love Language che indaga la dimensione del sesso inteso come strumento di tensione e desiderio. Corpi, i testi di Nina Martorana, le immagini di Ludovica Battista, le musiche di Marco Caricola si intrecciano in questa produzione originale, nella possibilità di materializzare una sensazione o visione onirica. La serata continua con le ambientazioni musicali di Sasha Mannish (martedì 15 novembre).
GLI OSPITI MUSICALI: Negros tou Moria, Andrew Bowen, OvO e Pö Nyege Nyege
Nel programma di BIGBODY il corpo si fa oggetto di studio e indagine nelle sue forme più aggregative. Tra una pièce e un’altra, non mancano concerti, dj set e party per esplorare in modo informale lo spazio delle relazioni umane. Nel programma si alternano giovani promesse, grandi nomi della scena indie e talenti internazionali che, grazie al festival, sbarcano per la prima volta in Italia.
La programmazione musicale del festival si apre con Negros Tou Moria, per la prima volta in Italia, che approda al Teatro Kismet di Bari. Archeologo delle tracce afro-asiatiche nella civiltà Occidentale, la sua musica è un viaggio che attinge a rap, trap e R&B per esplorare i continenti sommersi della civiltà greca. Lungi dall’esotismo, i suoni brani sono un mix esplosivo in cui convivono il folklore ellenico e le influenze sonore tribali. Attento alle sottoculture trascurate dalle istituzioni della nazione, la sua discografia è un inno alla marginalità che si pone in netto contrasto alla società plasmata da politiche nazionaliste e discriminatorie. Il suo è un approccio che incorpora tradizioni e memoria collettiva e si espande oltre gli orizzonti culturali e razziali. Il live set di Negros Tou Moria è anticipato dal dj set di Vodka the duck e si chiude con dj Fato (sabato 12 novembre).
Continua con la performance degli OvO, gruppo indie noise rock formato nel 2000 da Stefania Pedretti (voce e chitarra) e Bruno Dorella (batteria). Un progetto ormai ventennale dalla solida etica DIY, costellato da nove album e celebri collaborazioni, fa degli OvO una delle band più note e apprezzate nel circuito indie internazionale (giovedì 17 novembre). Appuntamento all’Officina degli Esordi.
Sarà presentato sempre presso l’Officina degli Esordi Slave To Society, il nuovo progetto solista di Andrew Bowen, che si focalizza sulle caratteristiche crude dei suoni e delle immagini attraverso un approccio astratto e sperimentale tipico degli scenari urbani underground. Nelle sue live performance, hardware analogici, eurorack, effetti chitarra, processori di segnali digitali e sequenziatori algoritmici nutrono il processo creativo con dipinti, fotografie e disegni digitalizzati che scorrono in forme astratte e dinamiche. Un amalgama di musica noise-sperimentale e atmosfere cinematografiche, ritmi techno e distorsioni a bassa frequenza. L’opening act è affidato a Marco Malasomma (venerdì 18 novembre).
La musica la fa da padrona nella serata finale del festival che avrà come protagonista l’artista franco-ganese PÖ Nyege Nyege. Vocalist, produttrice, coltivatrice di ortaggi, attrice, il suo progetto musicale è multiforme come le varie anime che la abitano. Gli album di PÖ sono progetti elettronici ricchi di raffinati vocalismi, mentre i suoi set sono infuocati e deliranti. Per la prima volta in Puglia spetta alla musicista scaldare il pubblico dell’Officina degli Esordi. A seguire Kilfa, nome d’arte di Carlo Ranieri, testimone e animatore della scena techno dagli anni Novanta (sabato 19 novembre).
IL CINEMA D’AUTORE
BIG vuol dire anche cinema: il festival nasce otto edizioni fa per dare spazio anche agli sguardi più sorprendenti della Settima Arte. Durante il festival BIGBODY propone dal 12 al 14 novembre presso il cinema ABC di Bari una selezione di lunghi e cortometraggi tratti dai più importanti festival cinematografici come Locarno Film Festival, Festival internazionale del cinema di Berlino, Lovers Film Festival di Torino, dalla Settimana della Critica di Venezia e dal circuito dell’European Children’s Film Association (ECFA), solo per citarne alcuni. Tra i film, Neptune Frost di Saul Williams e Anisia Uzeyman, (Rwanda/Usa, 2022), Queer Palm al Festival di Cannes 2021; Big Bang di Carlos Segundo (Francia/Brasile, 2022), Miglior cortometraggio d’autore a Locarno Film Festival 2022; Albertine Where Are You? di Maria Guidone (Italia, 2022). La regista vincitrice del Premio Miglior regia alla Settimana della Critica – Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia 2022 sarà in dialogo con il critico cinematografico e docente, Luigi Abiusi, sabato 12 novembre; Soy niño di Lorena Zilleruelo, che ha ricevuto il premio come Best International Film Awards nel Festival Espacio Queer in Argentina. Tra i corti anche Anhell 69 di Theo Montoya e Mars Exalté di Jean-Sébastien Chauvin, miglior cortometraggio alla 72esima Berlinale. I film sono sempre seguiti da dialoghi con autorə, docenti ed espertə di cinema e sono pensati come momenti di sensibilizzazione dei/delle più giovani ai temi delle differenze e delle trasformazioni del corpo. La rassegna è realizzata grazie alla collaborazione con Apulia Film Commission e l’associazione Articolo12.
CREDITI
BIG – Bari International Gender festival è un progetto ideato e promosso da AL.I.C.E. (ALternative Integrate Contro l’Emarginazione) – Area Arti Espressive; con il sostegno di FUS – Ministero della Cultura, Regione Puglia, Comune di Bari, Ufficio Tecnico – Tavolo Tecnico LGBTQI Comune di Bari, Istituto di Cultura Francese; con la collaborazione di TPP – Teatro Pubblico Pugliese, Apulia Film Commission, Alliance Française, Università degli studi di Bari ‘Aldo Moro’ – Dipartimento ForPsiCom, Archivio di Genere, Fondazione Puglia, Articolo12, Teatro Kismet, Teatri di Bari, Octopost, Spazio 13, Spazio Murat, Officina degli Esordi, Fondazione Dioguardi – Cantiere Evento, Voga Art Project, Palazzo Fizzarotti – Fondazione H.E.A.R.T.H. (Home for the Entertainment, Arts, Research and Technology), Libreria Prinz Zaum, Ubique Concerti, Experience, Rex Extensa, ToiToi, Coordinamento Festival LGBTQI+ Italiani, Verso Sud, Concorto Film Festival, NODE, Murgia Queer, Collettivo Ptta, CITT, Salgemma, Radio Uniba, Uzak, Frulez.
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