LA FACCIATA DEL PALAZZO DI CITTA’ SI COLORA ROSSO ADISCO
La facciata del Palazzo di Città di Bisceglie da venerdì 20 novembre è colorata di rosso Adisco. L’iniziativa, fortemente voluta dalla presidente della sezione territoriale, dott.ssa Lella Di Reda, anche Consigliera del direttivo nazionale, è stata accolta con entusiasmo dall’Amministrazione comunale e dal Sindaco, dott. Angelantonio Angarano, attento alle realtà associative cittadine, per la sensibilizzazione sui temi portati avanti da Adisco.
Il presidente Di Reda ha spiegato: «Trovo che l’iniziativa sia significativa nel messaggio di amore che vuole trasmettere a chi osserva! In questo particolare momento, Adisco vuole comunicare amore e speranza per superare presto la pandemia e mettere fine alla sofferenza di troppi. Voglio ringraziare il Sindaco che ci ha concesso di costituire questa installazione. Poi, a testimonianza della stima nei confronti di Adisco per il lavoro che svolge, ringrazio la ditta S.A.M.Mi service di Mimmo Palmiotti per il lavoro compiuto e l’arch. Pierpaolo Sinigaglia per la collaborazione prestata».
Tale illuminazione si protrarrà fino al 30 novembre per celebrare la Giornata Nazionale Adisco e per continuare a trasmettere il suo messaggio di solidarietà. Infatti, vista l’attuale situazione di pandemia da Covid-19, non potendo promuovere a livello nazionale la predisposizione di banchetti per l’offerta dei ciclamini, individuato come fiore simbolo di questa giornata, Adisco sez. Bisceglie ha provveduto a colorare di rosso il Comune quale simbolo della donazione del sangue cordonale.
La Giornata Nazionale Adisco indetta il 15 novembre di ogni anno, è alla sua terza edizione, ed è un evento nazionale dedicato alla promozione della donazione del sangue cordonale ricco di cellule staminali emopoietiche e prende avvio in occasione del World Cord Blood Day.È stata scelta tale data poiché il 15 novembre del 1988 è stato effettuato il primo trapianto con le cellule staminali cordonali. Si tratta del caso del paziente Matthew Farrow affetto da Anemia di Fanconi. All’età di 5 anni è stato curato grazie al sangue cordonale prelevato alla nascita dalla sorella che dalla diagnosi prenatale è risultata non affetta dalla malattia. Il paziente è completamente guarito e gode tuttora di ottima salute ed è tra i principali promotori e sostenitori a livello mondiale del dono del cordone ombelicale.
Dal 1988 a oggi sono 35 mila i trapianti effettuati nel mondo che hanno visto l’utilizzo delle cellule staminali cordonali per trattare oltre 80 malattie, tra cui leucemie, anemie, talassemia e linfomi. Sangue cordonale – attuali applicazioni.
Inoltre, il sangue contenuto nel cordone ombelicale (SCO) e raccolto al momento del parto, rappresenta una preziosa sorgente di cellule staminali emopoietiche, quelle stesse cellule che sono contenute nel sangue periferico e nel midollo osseo e che sono capaci di generare le cellule del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine). Il sangue cordonale può essere utilizzato, come il midollo osseo e le cellule staminali del sangue periferico, per effettuare il trapianto in pazienti affetti da molte malattie ematologiche (leucemie, linfomi) e da malattie genetiche quali ad esempio l’anemia mediterranea o Morbo di Cooley. Il SCO raccolto al momento del parto viene conservato presso una Banca pubblica, che ha come suo obiettivo prioritario conservare le unità che sono donate e che rispondono a precisi requisiti di qualità, per renderle disponibili per il trapianto di pazienti italiani e stranieri, che con questa preziosa risorsa potrebbero essere sottoposti ad un trattamento terapeutico che dia loro una reale possibilità di guarigione.
Redazione