L’immigrazione, il pregiudizio razziale e il potere giudiziario: tematiche dirompenti nella loro attualità che il Teatro dei Borgia racconta attraverso la storica vicenda dei due anarchici italiani emigrati negli Stati Uniti agli inizi del Novecento e diventati simbolo dell’ingiustizia contro le proteste sociali nello spettacolo ideato e diretto da Gianpiero Borgia, «Cabaret Sacco & Vanzetti», in programma fuori abbonamento al Teatro van Westerhout di Mola di Bari, giovedì 14 dicembre (ore 21), per la Stagione 2017-2018 della Compagnia Diaghilev (info e prenotazioni 333.1260425).
L’allestimento, realizzato con il Dramma Italiano di Fiume e il sostegno produttivo di Teatri di Bari ed Eticaarte e il patrocinio di Amnesty International in una rielaborazione drammaturgica ispirata al testo «Sacco e Vanzetti loro malgrado» di Michele Santeramo, vede in scena Valerio Tambone e Raffaele Braia. Due soli attori recitano e cantano a cappella gli scontri, l’amicizia e i sette anni di carcere di due uomini soli, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, due umili consegnati alla storia come eroi moderni.
Condannati alla sedia elettrica per un crimine che non avevano commesso, il processo divenne politico e paradigma dell’ingiustizia. Poco noto è il fatto che il Governo Mussolini si spese moltissimo per la loro scarcerazione. E significativo è il fatto che nessun Presidente della Repubblica Italiana abbia mai richiesto la totale riabilitazione della loro memoria, poiché contemplerebbe l’ammissione di errore da parte del sistema giudiziario americano.
«Cabaret Sacco e & Vanzetti», che coniuga musica e prosa, poesia e biopic, dramma didattico e musical, azione e narrazione, arriva dopo «Cabaret D’Annunzio», spettacolo con il quale il Teatro dei Borgia ha inaugurato un genere teatrale che ha tre fondamentali radici: la commedia brillante e il teatro di avanspettacolo, di cui nei passati decenni l’Italia è stata un’originalissima fucina, il teatro brechtiano e, infine, la storia.
redazione