“Tutti uniti, tutti solidali, tutti in un’unica comunità, quella che fa di Capurso, nel nome di San Giuseppe”, sono alcune delle parole del discorso del sindaco Francesco Crudele pronunciato nel corso della consegna delle chiavi al patrono San Giuseppe e nell’occasione della festa religiosa.
Festa patronale ieri sera nella cittadina barese e cerimonia religiosa presieduta da Francesco Cacucci, arcivescovo della diocesi di Bari-Bitonto. Tra le gradite presenze quella di Don Franco Ardito, ex arciprete di Capurso che ha ceduto mesi fa il posto a Don Antonio Lobalsamo. Nel discorso di Francesco Crudele un invito a fare comunità oltre le divisioni, nel nome di un santo come Giuseppe che è stato capace di unire nonostante le difficoltà quotidiane.
“Penso a chi in questa piazza, in questo stesso momento, gli sta affidando le proprie sofferenze per le malattie, per i propri o altrui disagi socioeconomici, per le possibili sconfitte della vita, per i lutti per la perdita di persone care, o chi semplicemente chiede di stendere una mano misericordiosa per proteggere i propri familiari e amici“, continua Francesco Crudele.
Un pensiero è stato rivolto agli alunni dei due istituti comprensivi “Bosco-Venisti” e “Savio-Montalcini” ad indirizzo musicale che si sono particolarmente distinti nella giornata di sabato.
Nel discorso del primo cittadino anche il ricordo dell’evento straordinario del viaggio in Russia della reliquia di San Nicola, con la presenza proprio dell’arcivescovo e delle autorità civili di Puglia.
Una festa che termina quest’oggi e che conferma la solidità di alcune tradizioni religiose, come appunto le feste patronali.
di Antonio Carbonara