La campagna elettorale per le Elezioni Politiche 2022 sembra infiammarsi in Puglia, anche a seguito di talune affermazioni di alcuni candidati scesi in campo. Massimo Cassano passato con ‘Azione’ e candidato alla Camera nel listino proporzionale, secondo nella lista di Molfetta, sembra non avere digerito le parole di Marco Lacarra, segretario del Partito Democratico in Puglia e candidato alla Camera (Puglia -P02 Molfetta-Bari). Così Lacarra su facebook: “Caro Calenda, ma tu che predichi moralismo, trasparenza, etica, chiarezza, non hai pensato che candidare in Puglia Massimo Cassano, direttore generale dell’Arpal, Agenzia Regionale per le Politiche del Lavoro in Puglia, potesse risultare una scelta quantomeno inopportuna e furbetta? Dov’è finito il tuo sbandierato moralismo? Non vedi la trave nel tuo occhio? Non ti accorgi che i tuoi stessi uomini in Puglia non condividono questa scelta? Oppure il conflitto di interessi se riguarda il tuo partito improvvisamente svanisce? Da una persona così pregna di alti valori morali come ti definisci, caro Carlo, mi aspetterei almeno che esigessi le dimissioni del tuo candidato dalla carica che ricopre“.
Lacarra si rivolge a Calenda affinché chieda a Cassano di rinunciare all’incarico di Direttore Generale Arpal Puglia, evidenziando in qualche modo una certa incompatibilità tra la candidatura e l’incarico ancora in piedi.
Ed è proprio intorno a questo ruolo assunto da Cassano che c’è da tempo polemica e tensione. Cassano che abbiamo interpellato telefonicamente definisce ‘violente’ le parole di Lacarra e lo invita ad interessarsi alla sua campagna elettorale, soprattutto per vincere sul centro- destra, piuttosto che attaccare sul piano personale. ‘ Lacarra è un parlamentare già eletto e in una posizione già comoda – ricorda Cassano – e per questo dovrebbe misurare le sue parole. ‘ ‘ Lacarra non deve dire cosa devo fare io, non sono iscritto nel Partito Democratico e sono libero di fare le mie scelte’ – conclude l’ex senatore.
Cassano ritiene scorretto sul piano politico questa uscita ‘fuori luogo’ di Lacarra.
Antonio Carbonara