CASTELLANETAteatro: dal 14 novembre ecco gli spettacoli

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Si è tenuta ieri pomeriggio a Castellaneta, nel foyer del Teatro Valentino gremito di pubblico attento, la conferenza stampa di presentazione della Stagione teatrale 2024/2025 del Comune di Castellaneta Città del Mito in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.

All’incontro hanno partecipato il sindaco, Giambattista Di Pippa, l’assessore al turismo, cultura e spettacolo, Anna Molfetta, il direttore del Teatro Pubblico Pugliese, Sante Levante
La stagione, che comincerà il prossimo 14 novembre con un omaggio a Domenico Modugno e terminerà il 9 aprile, propone 11 spettacoli di teatro e di musica.

 

PROGRAMMA

 

 

 

 

14 novembre 2024

Radicanto

TRAPUNTO DI STELLE

Omaggio a Domenico Modugno

con Maria Giaquinto, canto e narrazione, Giuseppe De Trizio, chitarra classica – arrangiamenti, Adolfo La Volpe, chitarra elettrica, Giovanni Chiapparino, fisarmonica, Francesco De Palma, cajon – percussioni

 

La figura di Domenico Modugno è rimasta centrale nel panorama italiano della musica d’autore. Il passare del tempo non ha scalfito la prorompente modernità del celebre cantante pugliese, anzi, soprattutto nell’ultimo decennio Modugno è stato recuperato dalla nuova onda sonora legata al folk rock che ne ha rivendicato la discendenza. Questo concerto (tratto dall’omonimo disco) intende contestualizzare l’arte di Domenico Modugno restituendola alla sua terra di provenienza. Suoni, storie, narrazioni che si sono riferite e ispirate alla tradizione millenaria del meridione d’Italia: una terra fatta di contatti. Terra di emigrazione e di ospitalità al tempo stesso. Terra di lavoro, di memoria, di sguardi che attraversano i filari di alberi per finire nel mare.

 

20 novembre 2024

Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini – Infinito Teatro / Argot

Chiara Francini, Alessandro Federico

COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA

di Dario Fo e Franca Rame

luci Alessandro Barbieri

scenografia Katia Titolo

costumi Francesca di Giuliano

musiche Setti – Pasino

regia ALESSANDRO TEDESCHI

 

“Prima regola: perché la coppia aperta funzioni, deve essere aperta da una parte sola, quella del maschio! Perché… se la coppia aperta è aperta da tutte e due le parti… ci sono le correnti d’aria!”.

L’energica Antonia incarna l’eroina perfetta di tutte le mogli tradite e racconta con ironia la loro “sopravvivenza” tra le mura domestiche. Pur di continuare a stare vicino al marito, la protagonista decide di accettare l’impensabile. Così tra dialoghi e monologhi brillanti si snodano gli episodi più assurdi. Soltanto quando nel cuore di Antonia si insidia un nuovo uomo, giovane e intelligente, il marito sembra accorgersi dell’esistenza della moglie, del suo essere donna, del suo disperato bisogno di essere amata e considerata.

Questa commedia è una favola tragicomica che racconta cosa vuol dire stare in coppia. Fo e Rame descrivono in modo perfetto con toni divertenti, ma anche drammatici raccontando le differenze tra psicologia maschile e femminile. Tutti ci si riconoscono infatti Coppia aperta…quasi spalancata porta in scena la relativa insofferenza al concetto di monogamia.

 

 

14 dicembre 2024

AGIDI / Nidodiragno

Corrado Nuzzo e Maria Di Biase

DELIRIO A DUE

di Eugène Ionesco

traduzione di Gian Renzo Morteo

scene e disegno luci Nicolas Bovey

costumi Francesca Marsella

regia GIORGIO GALLIONE

 

Delirio a due è un piccolo capolavoro del Teatro dell’Assurdo, un irresistibile scherzo teatrale tipico del miglior Ionesco, dove la cornice comica e beffarda e il funambolismo verbale fanno comunque trasparire una società che affoga nella tragedia quotidiana e nella sconcertante gratuità dei comportamenti, e dove il linguaggio, invece di essere strumento di comunicazione, è un ostacolo che allontana e divide. Nella commedia domina il paradosso e il grottesco e la perenne, futile, incessante lite tra Lui e Lei, ridicole marionette umane imprigionate nella ragnatela di un ménage familiare annoiato e ripetitivo.

Il tema del contendere è sempre e solo un pretesto: la chiocciola e la tartaruga sono o non sono la stessa bestia? Un grimaldello assurdo (ma che i due vivono come fondamentale) che fa da trampolino a un dialogo sempre più serrato, funambolico e bellicoso che presto raggiunge le vette di un nonsense da comica finale, di un tragicomico Helzapoppin domestico. E tutto ciò mentre all’esterno della casa infuria una misteriosa guerra civile che i due, sordi e ciechi alla realtà, quasi non percepiscono, impermeabili alle bombe che esplodono, alle sparatorie che echeggiano nella via, alle stragi, ai muri e ai soffitti che crollano.

La potenza comica ed eversiva di Ionesco arriva in questa pièce a risultati geniali e tragicomici, e la naturalezza surreale con la quale l’autore costruisce dialoghi e situazioni di questo cinico gioco al massacro diventa a poco a poco un formidabile strumento di analisi e critica di una società ottusa e urlante, troppo spesso incapace di afferrare il senso di ciò che le accade intorno, addirittura compiaciuta dalla propria grettezza.

 

 

9 gennaio 2025

SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione, LaQ-Prod /Teatro Carcano

Antonella Questa, Valentina Melis, Teresa Cinque

STAI ZITTA

dal libro di Michela Murgia

disegno luci Daniele Passeri / fonica Marco Oligeri, Francesco Menconi

costumi Martina Eschini /scene Alessandro Ratti

con la collaborazione di Alice Santini, Laura Forti, Federica Di Maria

regia MARTA DALLA VIA

con il sostegno di Fondazione Armunia

 

Scrive Murgia: “I tentativi di ammutolimento di una donna verificatisi sui media italiani negli ultimi anni sono numerosi … la pratica dello “Stai zitta” non è solo maleducata, ma soprattutto sessista perché unilaterale… Che cosa c’è dietro questa frase? … Per quale motivo tutti coloro che la ascoltano pensano si tratti di una reazione normale nella dialettica con persone di sesso femminile?”

Questa, Melis, Cinque e Dalla Via hanno sempre avuto qualche difficoltà a stare zitte e lo dimostrano in questi anni i loro tanti spettacoli, video e libri, che affrontano, con ironia e intelligenza, tematiche sociali e anche femministe. Inevitabile quindi si incontrassero un giorno per dare vita a uno spettacolo comico e dissacrante su quanto la discriminazione di genere passi spesso proprio dal linguaggio. Le “frasi che non vogliamo più sentirci dire!” contenute nel libro, offrono così l’occasione di raccontare la società contemporanea attraverso una carrellata di personaggi e di situazioni surreali. Dal mansplaining all’uso indiscriminato del nome proprio per le donne, passando per la celebrazione della figura “mamma e moglie di”, Questa, Melis e Cinque, guidate dalla sapiente regia di Dalla Via, sapranno coinvolgervi nella lotta contro gli stereotipi di genere, annullando già di fatto, con questo spettacolo, quello secondo cui “le donne sono le peggiori nemiche delle donne”!

 

15 gennaio 2025

I Due della Città del Sole

Enzo Decaro

L’AVARO IMMAGINARIO

In Viaggio verso Moliere, da Napoli a Parigi

di Enzo Decaro

con Nunzia Schiano

e con La Compagnia Luigi De Filippo (in o.a.) Luigi Bignone, Carlo Di Maio, Roberto Fiorentino, Massimo Pagano, Fabiana Russo, Ingrid Sansone

musiche Nino Rota (da “Le Molière Immaginarie”)

musiche di scena ispirate a villanelle e canzoni popolari del 600’napoletano

scene Luigi Ferrigno / costumi Ilaria Carannante /disegno luci Luigi Della Monica

regia ENZO DECARO

 

Sette quadri, un prologo e un epilogo. È un viaggio nel teatro, quello di Molière in primo luogo. E’ un viaggio nel tempo quello del Seicento, un secolo pieno di guerre, epidemie, grandi tragedie ma anche di profonde intuizioni e illuminazioni che non riguardano solo “quel tempo. Ed è anche il viaggio, reale e immaginario, di Oreste Bruno e la sua Compagnia di famiglia, quella dei Fratelli dè Bruno da Nola, (discendenti del grande filosofo Giordano Bruno), una vera “carretta dei comici” viaggiante, tanto cara sia a Peppino che a Luigi De Filippo. È il viaggio verso Parigi, verso il teatro, verso Molière ma anche una fuga dalla peste, da una terribile epidemia che ha costretto i Nostri a cimentarsi in un avventuroso viaggio verso un sogno, una speranza o solo la salvezza. Lungo il percorso, quando “la Compagnia” arriva nei pressi di un centro abitato, di un mercato o di un assembramento di persone, ecco che il “carretto viaggiante” diventa palcoscenico e “si fa il Teatro”. E col “teatro” si riesce anche a mangiare, quasi sempre.

 

30 gennaio 2025

ICO Magna Grecia

SIMONA MOLINARI SYMPHONIC LIVE

direttore Piero Romano

Orchestra della Magna Grecia

 

 

Simona Molinari, cantautrice e compositrice, sette album all’attivo e una straordinaria produzione è la protagonista di un originale progetto sinfonico fra pop e jazz con l’Orchestra della Magna Grecia diretta dal Maestro Piero Romano. Cantautrice pop jazz, collabora, fra gli altri, con Al Jarreau, Gilberto Gil, Peter Cincotti, Andrea Bocelli, Ornella Vanoni, Renzo Arbore, Massimo Ranieri, Raphael Gualazzi. Simona Molinari tiene concerti al Blue Note di New York e Tokyo, al Teatro Estrada di Mosca e molti altri club in tutto il mondo. Partecipa in gara al Festival di Sanremo (“Egocentrica” e “La Felicità”) e altre due volte come ospite. Ha debuttato come attrice nel film “C’è tempo” di Walter Veltroni, firmando alcuni brani della colonna sonora. Nel 2022 le viene assegnata la Targa Tenco come Miglior Interprete per l’album “Petali”. Il suo ultimo album, “Hasta Siempre Mercedes”, è un omaggio a una delle artiste più influenti e simboliche di tutta l’America Latina, Mercedes Sosa. L’album racchiude undici bellissimi brani: oltre alla rilettura di alcune perle del repertorio della Sosa (“Todo cambia”, “Gracias a la vida”, “Solo le pido a Dios”, “Canciòn de las cosas simples”), i classici argentini “Volver” e “El dia que me quieras”, e alcuni riferimenti a Napoli (tra cui “Caruso”). Fra le sue collaborazioni, quelle con Tosca e Paolo Fresu; interpreta un brano inedito di Bungaro (“Nu fil’ e voce”), firma e interpreta il brano “Swing a Roselle”, inserito nei titoli di “Romeo e Giulietta”, ultimo film di Giovanni Veronesi.

 

6 febbraio 2025

Gli Ipocriti Melina Balsamo

Maria Amelia Monti

STRAPPO ALLA REGOLA

con Claudia Gusmano

musiche originali Massimiliano Gagliardi

scena Luigi Ferrigno, Sara Palmieri

costumi Grazia Materia

direttore della fotografia Tani Canevari

scritto e diretto da EDOARDO ERBA

 

Siamo in un cinema e sullo schermo proiettano un film dell’orrore. Orietta, un personaggio secondario del film, sta per essere raggiunta da un misterioso assassino, ma riesce inaspettatamente a sfuggirgli… uscendo da uno strappo dello schermo. Si ritrova nella sala cinematografica deserta dove incontra Moira, la maschera del cinema. Moira pensa di essere impazzita, ma deve ricredersi perché Orietta è viva e le chiede aiuto. Temendo di perdere il posto di lavoro, Moira cerca di convincere Orietta a ritornare nel film per farsi assassinare. Ma Orietta è decisa a cambiare il suo destino. Mentre sullo schermo i personaggi del film girano a vuoto, Moira si confida: è una donna disperata, che vive una relazione tossica, da cui non riesce a uscire. Ora è Orietta a incoraggiare Moira a trovare lo “strappo” per scappare da una storia dell’orrore. E alla fine sarà proprio lei a salvarla.

Con una inedita interazione fra Teatro e Cinema, con una comicità dai ritmi incalzanti, la nuova commedia di Edoardo Erba ci tiene sospesi in un mondo di mezzo fra realtà e fantasia, e va dritta al cuore, attraversando con leggerezza i nostri incubi peggiori.

 

18 febbraio 2025

Teatri Associati di Napoli/Teatro Area Nord e Interno 5

Luca Saccoia

NATALE IN CASA CUPIELLO

di Eduardo De Filippo

spettacolo per attore cum figuris

da un’idea di Vincenzo Ambrosino e Luca Saccoia

spazio scenico, maschere e pupazzi Tiziano Fario

manovratori Salvatore Bertone, Paola Maria Cacace, Simone Di Meglio, Angela Dionisia Severino, Irene Vecchia

formazione e coordinamento manovratori Irene Vecchia

luci Luigi Biondi e Giuseppe di Lorenzo / costumi Federica del Gaudio / musiche originali Luca Toller / realizzazione scene Ivan Gordiano Borrelli

regia LELLO SERAO

 

Il Teatro Area Nord, sede di Teatri Associati di Napoli, si trova a Napoli nel quartiere di Piscinola. È una vera e propria officina produttiva, il luogo che ha visto nascere e crescere lo spettacolo. Una messinscena non convenzionale che vede un unico attore interagire con sette pupazzi realizzati dallo scenografo Tiziano Fario autore dell’intera scenografia e animati da un gruppo di manovratori costituito ad hoc per il progetto e coordinato da Irene Vecchia attraverso un laboratorio di formazione aperto ai giovani del territorio, svoltosi con il sostegno della Fondazione Campania dei Festival nell’ambito della rassegna “Quartieri di Vita” 2020. Lo spettacolo, fedele al testo di Eduardo, evoca le vicende della famiglia Cupiello, aprendo uno squarcio dentro l’immaginario e la memoria di ogni spettatore. Un sogno che prende vita attraverso il teatro di figura nel quale l’attore Luca Saccoia s’immerge riemergendone come “Tommasino” che, dopo aver detto il fatidico “sì” a suo padre, rivive e fa rivivere quel “Natale” che ci accompagna da 90 anni.

 

 

 

6 marzo 2025

Fabbrica, Fondazione Musica Per Roma, Teatro Carcano

Ascanio Celestini

RUMBA

L’asino e il bue del presepe di San Francesco nel parcheggio del supermercato

di e con ASCANIO CELESTINI

musiche di Gianluca Casadei

voce Agata Celestini

immagini dipinte Franco Biagioni

suono Andrea Pesce

luci Filip Marocchi

 

commissionato dal Comitato Nazionale Greccio 2023

in occasione dell’ottavo centenario del presepe di Francesco a Greccio, 1223 – 2023.

distribuzione Mismaonda

contributi allo Spettacolo dal Vivo per l’annualità 2023 della Regione Lazio

sostegno del Ministero della Cultura, tramite la Direzione Generale Spettacolo, per Progetto Speciale Teatro

 

Un uomo contro corrente che, pur essendo ricco, scelse non solo di essere povero, ma di farsi servo dei poveri. Un cavaliere che non volle più fare la guerra e che, da frate, in tempo di crociate, si recò in Terra Santa predicando la pace e la fratellanza.

Ma perché Francesco ci affascina ancora dopo otto secoli? E dove lo troveremmo oggi?

Tra i barboni che chiedono l’elemosina nel parcheggio di un supermercato?

Tra i facchini africani che spostano pacchi in qualche grande magazzino della logistica?

In scena c’è Ascanio Celestini che racconta e Gianluca Casadei che suona.

Rumba è la terza parte di una trilogia composta anche da Laika (2015) e Pueblo (2017). I due personaggi sono gli stessi in tutti e tre gli spettacoli, vivono in un condominio di qualche periferia e si raccontano quello che gli succede. Nella povera gente del loro quartiere riconoscono facce e destini analoghi a quelli degli ultimi che Francesco ha incontrato otto secoli fa che, oggi come ieri, nessuno vede.

Quante sono le stelle nel cielo? Così tante che non si possono contare. Quante sono le stelle nel cielo? Comincia a contarle. Una, due, tre. Arrivi a cento, centocinquanta. Poi perdi il conto. Non si possono contare perché sono tante e stanno tutte sparpagliate.

 

 

21 marzo 2025

Orchestra ICO della Magna Grecia

MUSICHE DA FILM

OMAGGIO A ENNIO MORRICONE

voce Gaia Gentile

bandoneon Giancarlo Palena

direttore Josè Rodilla

Orchestra della Magna Grecia

 

Protagoniste della serata saranno le indimenticabili colonne sonore della nostra vita, in un originale omaggio al maestro Ennio Morricone con la voce di Gaia Gentile, l’Orchestra della Magna Grecia diretta dal maestro Josè Rodilla e il bandoneon di Giancarlo Palena. Diplomato in composizione al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, Ennio Morricone agli inizi degli anni Sessanta comincia a lavorare per il cinema componendo oltre cinquecento colonne sonore, molte delle quali entrate nella storia del grande schermo. Il regista Sergio Leone lo vorrà al suo fianco da “Per un pugno di dollari” fino alla sua ultima opera cinematografica, “C’era una volta in America”. Nel 2007, a distanza di oltre quarantatré anni dalla sua prima colonna sonora di successo e dopo cinque candidature all’Academy Award, Ennio Morricone vince l’Oscar alla carriera “per i suoi magnifici e sfaccettati contributi nell’arte della musica per film”. Durante il concerto verranno eseguite le musiche più iconiche della sua intera produzione, mettendo in risalto la peculiarità dei loro temi in riferimento a film e registi con i quali il grande Maestro ha lavorato durante la sua lunga carriera.

 

 

9 aprile 2025

Crest / Associazione Culturale Malalingua

Arianna Gambaccini, Michele Cipriani

A ME M’HA ROVINATO LA GUERA

testo e regia ARIANNA GAMBACCINI

supervisione al testo Michele Santeramo

consulenza musicale Associazione Musicale Diapason, Raffaella Ronchi Matilde Sabato

suoni e basi Matilde Sabato, Leonardo Vita

coreografie Annarita De Michele

costumi Rosa Lorusso

disegno luci Claudio De Robertis

 

Nel retro di un piccolo teatro di provincia, in una giornata (in cui il silenzio nervoso denuncia una breve quiete dai possibili bombardamenti durante la seconda guerra mondiale) si svolge la lotta di un uomo che tenta di arrivare sul palcoscenico e realizzare il sogno di una vita intera: incontrare un noto Impresario Teatrale per conoscerlo e convincerlo a farsi scritturare. Il tempo è poco e l’urgenza è tanta: l’Impresario pare essersi rifugiato in quel teatro per visionare una sua pellicola in uscita e solo l’uomo, al corrente della Sua presenza, è riuscito a raggiungerlo. Ma una donna, tutto fare del teatro, sembra ben decisa ad impedirglielo. Quanti modi ha un angelo per conquistare le ali? Quanto spazio ha

la nostra anima per accettare il fallimento? Cosa è veramente un fallimento? Questo è quello che si racconta in scena, ma questa storia parte da molto più lontano.

Redazione

 

 

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