Nell’ambito della stagione Around Jazz è arrivato al Forma di Bari un duo di artisti che definire particolari e sofisticati non fa comprendere il loro altissimo livello musicale. Il pianista e compositore Cesare Picco con il sound designer giapponese Taketo Gohara hanno incuriosito e soddisfatto una purtroppo piccola ma attenta e soddisfatta pattuglia di spettatori.
Il pubblico barese a volte non sa cogliere le occasioni vere di partecipare ad eventi di notevole spessore artistico. Picco e Gohara con la loro performance hanno cullato e lievemente massaggiato gli spettatori. L’intreccio di sonorità europee e giapponesi dei due artisti ormai ha conquistato un interesse mondiale. Il primo ha collaborato con notissimi artisti come Bocelli, Ligabue e Giorgia mentre il secondo si è dedicato soprattutto alla musica per film.
Nel concerto di sabato 15 dicembre hanno continuato ad oscillare magistralmente fra musica contemporanea e jazz. Gli Haiku del titolo del concerto altro non sono che piccoli componimenti poetici giapponesi che diventano sofisticati brani musicali, sostanzialmente improvvisati. Gli spettatori più maturi, seppur interrogandosi sulla prevalenza fra note acustiche e variazioni elettroniche, non possono però non aver ricordato le sonorità, ormai antiche, dei tedeschi Tangerine Dream.
Questo duo continua ad essere presentato come l’unione fra le improvvisazioni del pianista italiano modulate dalle macchine del sound designer giapponese. Per alcuni aspetti, invece, la sensazione che ha il pubblico è che la ‘danza’, in assenza di melodie certe e di ritmi precisi, sia proposta dalle sonorità elettroniche di Gohara le quali da distorsioni delle improvvisazioni pianistiche di Picco finiscono col diventare la traccia effettiva del concerto. Conclusione con diversi bis ed il pubblico di appassionati che saluta calorosamente gli artisti.
Pierluigi Balducci