Ciclo dedicato al drammaturgo Aldo Nicolai al Teatro van Westerhout – Mola di Bari

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È dedicata al drammaturgo Aldo Nicolaj il nuovo progetto «Ritratti» della Compagnia Diaghilev che, da domenica 10 febbraio sino al 24 maggio, si svilupperà con la messa in scena di undici brevi pièce (suddivise in tre distinti spettacoli) nel Teatro van Westerhout di Mola di Bari, ma in situazioni molto raccolte destinate a pochi spettatori. L’interessante e intrigante proposta dedicata al teatro da camera è curata da Paolo Panaro e prenderà il via con «Amori impossibili», lavoro diretto dallo stesso Panaro che, con gli interpreti Deianira Dragone e Carlo D’Ursi, tiene insieme gli atti unici «Viva la regina», «Otto secondi» e «Il belvedere», al debutto domenica 10 febbraio alle ore 19 e in replica l’11, 12, 18, 25, 26 e 27 febbraio e il 4 e 5 marzo alle ore 21 (info 333.1260425).

Aldo Nicolaj ha accompagnato con il suo pungente umorismo i cambiamenti sociali che hanno attraversato la più recente storia di Italia, rimarcando, nello stesso tempo, l’eternità e l’universalità di certe debolezze dell’uomo contemporaneo. Dietro la sua opera, pregna di humour inglese, si cela una lunga e nobile tradizione, quella del teatro che passa attraverso il café-chantant, il cabaret colto degli anni ‘20 e ‘30 e, soprattutto, la rivista da camera del secondo dopoguerra, che trova i suoi massimi esponenti nell’esperienza della compagnia de I Gobbi (Alberto Bonucci, Vittorio Caprioli e Franca Valeri) e in quella formata da Franco Parenti, Dario Fo e Giustino Durano. Il teatro di Nicolaj è a metà strada tra l’arte e l’artigianato; la sua scrittura drammatica è caratterizzata da un’armonica fusione fra le tecniche del più aristocratico teatro comico e la rapidità del lazzo e della battuta del numero dal varietà, dello sketch televisivo.

Con «Amori impossibili» e gli altri due allestimenti, «Le intellettuali» e «Fissazioni sentimentali», la cui programmazione avverrà secondo un calendario che sarà annunciato di volta in volta, la Compagnia Diaghilev  rende omaggio, con i suoi attori, all’opera di questo straordinario e, purtroppo, dimenticato drammaturgo. Si tratta di tre spettacoli graffianti, ma intimi, di tre momenti per lavorare su una recitazione sommessa, ma ricca di sfumature vocali, per ricercare un’espressività mimetica lieve e sfumata, in situazioni sceniche molto raccolte a diretto contatto con il pubblico.

redazione

 

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