Dopo l’ok della commissione giustizia del Senato, si prepara ad arrivare in aula il ddl ‘Codice Rosso’. Il testo, già licenziato dalla Camera, dovrebbe approdare a palazzo Madama come deciso dalla conferenza dei capigruppo.
Il Ministro dell’interno Matteo Salvini ha fatto intendere che il testo sarà approvato definitivamente entro le fine del mese, diventando legge dello Stato. Intanto, ancora sangue e fatti di cronaca.
Abbiamo intervistato l’avv. Antonio Maria La Scala, presidente dell’associazione Gens Nova, impegnato da anni nella lotta al femminicidio. Lo stesso esprime cordoglio e solidarietà alla famiglia della povera donna di 32anni uccisa dal fidanzato a San Severo. Del “codice rosso” La Scala ritiene fondamentali alcuni aspetti:
- ll consistente aumento della pena (minima e massima)
- l’obbligo della formazione dei professionisti, cioè degli appartenenti alle forze dell’ordine
- l’introduzione della fattispecie di reato di “sfregio al viso”
- l’immediatezza delle attività investigative, degli interventi e del processo
- l’uso del braccialetto elettronico per coloro che hanno ricevuto un ordine di allontanamento e un divieto di avvicinamento alla donna che li ha denunciati, affinché le forze dell’ordine lo possano monitorare.
La Scala aggiunge che la lotta al femminicidio si risolve essenzialmente sul piano culturale, attraverso la formazione nelle scuole e nelle sedi educative principali.
Antonio Carbonara