COINCIDENZE O SATANISMO ??
Possono aumentare gli adepti di Satana in periodi di Covid 19?
La preoccupazione, il senso di impotenza, i problemi economici e la paura legati alla pandemia in atto stanno facendo vacillare in alcuni esseri umani la fede in Dio, distacco facilitato per i fedeli indecisi dall’allontanamento forzato dai luoghi di culto e dal divieto di partecipare alle funzioni.
Infatti alcuni pensano che si sarebbero potuti adottare provvedimenti come la diffusione delle celebrazioni la Chiesa l’ha fatto spesso in tempi passati durante le epidemie), la dispensa per anziani e malati e per chi vive accanto a persone fragili, la possibilità di celebrare le funzioni all’aria aperta.
Molti fedeli si sono sentiti abbandonati e hanno subito passivamente divieti tanto gravi compromettendo in questo momento delicato la solidità del loro credo.
Purtroppo, in questi tempi di COVID 19 l’utilizzo esagerato della rete internet sta contribuendo alla diffusione della conoscenza di correnti sataniste e del credo in Satana, soprattutto da parte degli adolescenti affascinati dalla figura dell’antitesi del bene agganciandola a messaggi di forza, coraggio e immortalità.
L’argomento delle sette sataniche, e del satanismo più in generale risulta ancora un tabù sia per i media che per gli operatori, apparendo occulto agli occhi di molti ma che in realtà apre un divario sociale stridente che si divide tra attrazione e paura.
La storia tracciata del Satanismo inizia nel 1891 anno in cui viene pubblicato il romando Là-Bas (L’Abisso) da parte del romanziere Joris-Karl Huysmans, nel cui testo è contenuta la più famosa descrizione di una “Messa Nera”, utilizzata successivamente come modello per numerosi satanisti del Novecento.
È possibile collocare la nascita del satanismo contemporaneo intorno agli anni ’70 tramite Anton Szandor LaVey (pseudonimo di Howard Santon Levey) che in California fonda prima l’organizzazione chiamata Magic Circle (Circolo Magico) nel 1961 e poi la Chiesa di Satana nel 1966.
Il mio interesse professionale per le dinamiche settarie nasce dalla passione per lo studio delle relazioni sociali, dei risvolti psicologici, delle dinamiche relazionali di tipo associativo all’interno del “ gruppo setta” che rilevano sotto il profilo giuridico-criminologico nel momento di compimento di reati.
Nasce da molti anni l’idea di approfondimento della scrivente, specializzata nello studio delle dinamiche settarie, di voler sottolineare come l’argomento delle sette sataniche, e del satanismo più in generale, sia sovente riconducibile a molti casi irrisolti di persone scomparse, talvolta ritrovate decedute.
Alcuni esempi di casi irrisolti di persone scomparse in cui si è ravvisata l’ipotesi del coinvolgimento di sette sataniche
Gli addetti ai lavori, nella maggior parte delle ipotesi sospette di sette di satanismo criminogeno non riescono a trarre la chiave di volta durante l’attività investigativa dai dettagli simbolici sulla scena del crimine che contribuiscano all’individuazione degli “omicidi rituali” o dell’”induzione al suicidio rituale” né tanto meno che facciano ricondurre “la scomparsa” di numerose persone ,costrette dai leader delle sette a cambiare identità, a una pista satanica perché il satanismo spaventa e non è frutto della fantasia o qualcosa di riconducibile all’immaginazione ma è un fenomeno che esiste realmente ed in molteplici e spesso sconosciute manifestazioni di sacrifici umani “in nome del maligno”.
Vogliamo ricordare ed elencare in ordine cronologico, alcuni casi di persone scomparse, mai più ritrovate o ritrovate decedute, in cui era stata avanzata l’ipotesi del coinvolgimento di sette sataniche.
Il 14 novembre 1996 scompare da Bugherio (Milano) Christian Frigerio, sempre nello stesso anno scompare una donna mai identificata, una prostituta straniera che sarebbe stata sacrificata a Satana, e nella notte del 6 maggio 1999 viene ritrovato il cadavere di Andrea Ballarin, impiccato a Somma Lombardo. Questi tre casi, apparentemente senza alcun legame tra di loro, si sono rivelati invece legati a una setta satanica chiamata le Bestie di Satana. Questa vicenda ha presentato risvolti processuali molto complessi.
Tuttavia vale la pena accennare che per l’omicidio volontario e l’occultamento di cadavere di Frigerio sono stati indagati: Nicola Sapone, Andrea Volpe, Paolo Leoni, Mario Maccione, Pietro Guerrieri, Eros Monterosso, e Marco Zampollo, tutti già processati e condannati per i delitti Tollis-Marino e Pezzotta. Per la Ballarin sono andati sotto inchiesta Leoni, Sapone, Volpe e Monterosso, invece per la morte della donna Leoni, Sapone Guerrieri, Maccione e Zampollo.
Secondo quanto riportato dai media un collaboratore di giustizia, affermò che Christian sarebbe stato vittima della setta in quanto si era interessato troppo delle dinamiche che avvenivano all’interno del gruppo. I media riportarono che la madre di Frigerio raccontò di come suo figlio fosse scomparso il giorno dopo essere tornato a casa con segni di violenze (piccole ustioni prodotte da sigarette e il segno di un morso sul braccio) e di averle confessato di vivere nel terrore e di sentirsi braccato. Al collaboratore di giustizia intervistato sotto garanzia di anonimato, Frigerio confessava di sapere che una volta una persona era stata “brutalmente squartata” dai maggiori d’età fra i giovani della setta su ordine di non meglio precisati istigatori adulti.
Agli inizi degli anni 2000, a Monte Maggiore, in provincia di Caserta, si verificava la sparizione di cinque anziani. Solo un’anziana è stata ritrovata, morta, in un punto in cui gli investigatori erano transitati per diverse volte senza notare nulla, degli altri anziani scomparsi nessuna traccia da più di quindici anni.
Le ipotesi considerate erano state quelle dei riti satanici, le cui tracce apparivano abbondanti all’epoca.
Ad alimentare i sospetti verso l’ipotesi di una setta satanica furono principalmente due episodi: un furgone bianco che, in quel periodo, per alcuni giorni ha percorso le stradine dei quattro comuni del Monte Maggiore e il ritrovamento di numerose tracce riguardanti riti satanici sul Monte Demonio, nella parte ovest della catena montuosa.
Maria Cirillo di 86 anni è scomparsa il 2 ottobre 1998 da Profeti, una frazione di Liberi, per poi essere ritrovata morta oltre quattro mesi dopo in località Fratte. Le ossa e i resti erano sparsi ovunque, il cranio (che fu la prima parte ad essere ritrovata) destò i primi sospetti in quanto “troppo pulito”.
Il 14 febbraio 1999 a Pontelatone si perdono le tracce di Raffaele Izzo di 86 anni, notato da alcuni uomini mentre camminava verso la propria abitazione lungo la strada provinciale, abitazione che non raggiunse mai.
Poi Vincenzo Santillo di 67 anni, scomparso da Formicola il 12 agosto 1999, dopo aver partecipato ad una delle tante sagre che animano i piccoli centri del Monte Maggiore non farà più ritorno a casa. Alcuni amici lo vedevano, per l’ultima volta, poco prima della mezzanotte camminare fra i tavoli nella piazze del paese.
Ancora, Giacinto Maiorello, 69 anni, scomparso il 18 ottobre 1999 da Cisterna, frazione del comune di Castel di Sasso. L’anziano abitava in un antico palazzo nel centro della frazione e come ogni giorno parlò con i vicini e con alcuni muratori che stavano lavorando lì vicino. Era solito sedersi su una sedia lungo la via ma da quel giorno Giacinto non fu più visto. I vicini pensarono che fosse rientrato in casa ma non fu così. Per allontanarsi dalla propria abitazione sarebbe dovuto passare davanti alle altre persone sedute come lui ogni giorno davanti l’uscio della loro casa, ma nessuno lo notò.
Dopo quest’ultimo episodio due anziani hanno raccontato di essere scampati, per puro caso, ad un tentativo di rapimento da parte di due sconosciuti a bordo di un furgone bianco.
Il 29 novembre 2002 Antonio Isolda sparisce. Vennero rinvenute diverse tracce, in luoghi e tempi diversi, ed in particolare alcuni capi d’abbigliamento, come i pantaloni ritrovati in località Fratta (la stessa in cui venne ritrovato il cadavere di Maria Cirillo) completamente rivoltati, ma nonostante tutte le ricerche fatte lungo tutta la catena del Monte Maggiore, dell’uomo non vi era nessuna traccia.
Il fenomeno delle sette sataniche e delle messe nere sembrava essere ben radicato nel territorio del Monte Maggiore; proprio nell’aprile del 1999 un testimone raccontò alla trasmissione della Rai “Chi l’ha visto?” di aver assistito al sacrificio di un cane in cima al Monte Demonio, e sempre sulla stessa cima venne ritrovato un altare rudimentale in pietra intorno al quale erano sistemate delle croci sulle quali erano conficcate teste di bambole col viso bruciato.
Per tutti questi motivi si ritenne che le persone sparite sul Monte Maggiore potessero essere state utilizzate per sacrifici umani all’interno di riti satanici.
Tra il 2004 e il 2011 a Saluzzo (Cuneo) sono scomparsi 5 ragazzi ritrovati durante i sette anni defunti per suicidio , frequentavano lo stesso liceo ed erano tutti uniti per la passione del metal rock estremo.
Nonostante il fenomeno del satanismo risultasse diffusissimo e ben ramificato in quel triangolo di Piemonte a Nord di Cuneo, le indagini iniziarono solo nella primavera del 2012, eppure negli anni precedenti erano state fatte diverse segnalazioni e racconti dei professori che facevano emergere collegamenti dei ragazzi con le sette sataniche in particolare il ritrovamento del libro la “Bibbia di Satana di Anton Szandor Lavey” dentro uno zaino, oltre a disegni con croci rovesciate e croci pagane circolate diffusamente tra gli scolari.
Il 7 dicembre 2004 il corpo di Paola V., diciottenne scomparsa il 2 dicembre, venne ritrovata nei paraggi di un pilone dell’acquedotto di Savigliano. Svelarono molti elementi i disegni della ragazza: donne sollevate da terra e avvolte in lunghi drappi scuri. Chi conosce la materia collegava questi elementi agli altari per il tributo a Satana. Subito dopo il ritrovamento del cadavere della ragazza, la mamma raccontava che la giovane fosse ossessionata dall’idea della morte.
Dopo di lei altri quattro ragazzi scomparsi e poi ritrovati suicidi, frequentavano tutti quel liceo di Saluzzo. L’ultima in ordine cronologico, Kim M. il 30 aprile 2011, trovata impiccata dietro casa.
Nel giugno del 2006, si rinveniva un cadavere scarnificato di una donna nei pressi dell’Autostrada del Sole a Villavecchia, tra Barberino e Roncobilaccio, che potrebbe essere il segno dell’attività di una setta satanica. Secondo il Presidente all’epoca dell’Osservatorio Nazionale Abusi Psicologici e consulente in materia di satanismo della Diocesi di Prato, tali mutilazioni del cadavere potevano essere l’epilogo di un rito sacrificale. La scarnificazione del cadavere è una delle modalità tipiche di azione di alcune sette sataniche.
In quegli stessi anni ci furono diversi ritrovamenti del tutto simili a quello di Villavecchia: cadaveri mutilati, scarnificati e chiusi in sacchi neri dei rifiuti, legati con fil di ferro o con nastro isolante da pacchi, e si sospetta che questi atti siano opera di sette sataniche.
Questi ritrovamenti, che si sono verificati diversi anni prima in Belgio e territori di confine, e poi in Abruzzo, Umbria, Ravenna ed altre località dell’Emilia Romagna, sono avvenuti spesso lungo l’autostrada, in prossimità di aree di sosta o di aree di servizio. Il ritrovamento di questi grandi sacchi neri avviene vicino a sentieri abbastanza transitati, oppure ai margini dell’autostrada, dove chiunque potrebbe scorgerli con relativa facilità, come se li si volesse far ritrovare. Questo potrebbe essere un segnale dell’attività di un gruppo settario nella zona che, non riuscendo ad essere scoperto dalle autorità, mostra il suo senso di potenza, dimostrando di essere in grado di farla franca.
Il 13/06/2006 Il procuratore capo di Monza riapriva il caso legato alla scomparsa di Christian Frigerio, un giovane di Brugherio che nessuno aveva più visto dal 1996 quando aveva 22 anni. La magistratura rivalutava il fascicolo aperto con l’ipotesi di omicidio a carico di ignoti poiché dopo l’esame di alcuni testimoni, si ipotizzava che dietro la scomparsa del giovane ci fosse una setta satanica operativa all’epoca.
Il 14 gennio 2011 Marilena Piretti, 27enne di Trieste, è uscita da casa e da allora non si sono avute più sue notizie. Non era la prima volta che la ragazza si dileguava senza avvisare la famiglia ma la giovane non si era mai allontanata per più di due, tre giorni.
La famiglia e gli amici dichiaravano che dietro il suo allontanamento da casa ci fosse l’ombra di una setta. La ragazza ad amiche e conoscenti aveva raccontato di far parte di una associazione di Ivrea “basata sull’azione e sull’ottimismo”. Anche la nonna, l’ultima ad averla vista, ricordava di averla sentita parlare della Federazione Damanhur, una comunità con sede a Ivrea descritta come “centro di ricerca spirituale, artistica e sociale conosciuta in tutto il mondo”.
La nonna di Marilena ravvisava la preoccupazione che la nipote fosse vittima di una setta religiosa e satanica informava le autorità e contattava anche la trasmissione “Chi l’ha visto “ nel tentativo di riuscire a rintracciarla.
Il 18 ottobre 2013 scompare da Mercogliano (Avellino) Gianluigi Russo. Del caso se ne occupava anche il programma “Chi l’ha visto?” in cui emergeva che i familiari continuavano a nutrire speranze anche grazie al ritrovamento di alcuni effetti personali del ragazzo. All’interno del programma, il compagno della mamma, Anna I., dichiarava alla giornalista che sul computer e sull’iPod venivano rintracciate diverse pagine web di contenuto satanico e numerosi simboli esoterici. Il ridetto affermava di aver notato questi elementi all’interno del Pc e dell’iPod di Gianluigi. “
Emo Piccioni, testimone di Geova, è scomparso il pomeriggio del 31 ottobre 2006, nella sede dell’associazione religiosa a Borgomanero (Novara), in cui svolgeva la funzione di “anziano”.
La moglie raccontava che il marito ricevette una telefonata e all’altro capo del telefono riferivano di avere trovato i documenti di un confratello, e di andarli a prendere. Emo partì in auto e svanì nel nulla”. Per anni la pista battuta fu quella del rapimento da parte di una setta satanica poiché Emo, durante le assemblee dei Testimoni di Geova e in altre occasioni pubbliche, non aveva mai fatto sconti alle sette sataniche e questo l’avrebbe potuto trasformare in un bersaglio. Ci fu anche un investigatore svizzero che dichiarò questa fosse la traccia giusta, il movente sembrava trovare conferma anche in alcune scritte trovate in un cascinale, ma le indagini non hanno prodotto risultati concreti.
Il 28 luglio 2015, padre Luciano Ciciarelli, un padre monfortano di Civitella Casanova (PE), iniziava un pellegrinaggio a Medjugorje e dal 2 agosto non si avevano più sue notizie. La polizia che espletava le indagini batteva la pista satanica.
In quel periodo, padre Luciano, stava gestendo le trattative per l’acquisto di un terreno adiacente alla collina delle Apparizioni, dal valore di 800mila Euro, per conto di un’associazione benefica con la quale il missionario, in oltre trent’anni di attività, aveva costruito case famiglia per orfani, mamme in estremo bisogno e opere di carità per i poveri in Perù e in diverse altre aree dell’America Latina. Il sospetto che qualcuno avesse interesse a far sparire il principale referente di quell’operazione, padre Ciciarelli, per le sue azioni benefiche in quel paese svantaggiato e per il contrasto alle organizzazioni sataniste.
Molte persone salite sul monte Križevac hanno ritrovato tracce di messe nere, oltre a danneggiamenti della Statua della Madonna, e nelle notti che precedevano le apparizioni mensili, i satanisti arrivavano a Medjugorje da tutto il mondo per celebrare messe nere e sacrifici per il gusto di profanare luoghi sacri, e, per questo motivo, questo sarebbe un luogo speciale.
Sul caso calò il buio e se n’è occupò anche la celebre trasmissione Rai “Chi l’ha visto?” .
Il 1° settembre 2015, la diciannovenne Giulio di Sabatino, scompare nel giorno del suo compleanno per essere ritrovata la stessa notte deceduta poiché cadeva da un cavalcavia dell’autostrada A14.
Nelle ore seguenti la morte, la scoperta di un messaggio a lei riferito nel quale si leggeva la frase “Grazie per esserti donata”.
A dicembre 2015, furono ritrovati un crocifisso rovesciato e simboli satanici all’interno della grotta di Sant’Angelo, lungo le gole del Salinello, nella zona di Civitella del Tronto. Poco dopo gli inquirenti accertarono riti inneggianti al maligno presso il cimitero di Giulianova oltre alla decapitazione della statua della Vergine a ridosso del Santuario della Madonna dello Splendore.
Nonostante ciò non fù considerata la pista dell’induzione al suicidio da parte di una setta satanica.
Da quanto esposto, andrebbe riconosciuto che tutte le procedure per le indagini sulla scena di un crimine rituale: la scena esterna e la zona interna, non siano di semplice applicazione considerando che appare rara la preparazione specializzata in materia degli operatori e l’investigatori che possano pur trovarsi di fronte a scene del crimine ricche di evidenze da riuscire ad interpretare immediatamente cosa di fatto sia successo durante la realizzazione di un rito parasatanico o pseudosatanico. –
Ebbene, quanto esposto vuole essere un monito al fine di interrogarsi su quali possano essere le attività opera di prevenzione nella materia, considerando che sempre più adolescenti e giovani adulti si avvicinano a questa oscura realtà.
In particolare il satanismo giovanile o acido (tipo di satanismo caratterizzato da un intensivo utilizzo di sostanze stupefacenti) si diffonde per la perdita dei valori e dell’attaccamento al micro cosmo famiglia, fattori che portano molti adolescenti ad appassionarsi a queste realtà inquietanti e sovente molto pericolose.
Nell’età della pubertà il bisogno di integrazione e imitazione del mondo adulto che caratterizzava l’infanzia viene sostituito con comportamenti aggressivi e trasgressivi.
Tra i giovani si assiste a fenomeni più o meno coscienti di auto distruttività (disturbi alimentari, abuso di alcol, sostanze stupefacenti, satanismo acido, comportamenti sessuali a rischio, bullismo, gambling, chocking games, ecc).
I ragazzi sono continuamente alla ricerca di sensazioni forti, di stimoli esterni perché insensibili alle gratificazioni quotidiane e pervasi dalla noia.
Le manifestazioni di disagio degli adolescenti che rilevano un malessere presentano il valore di un segnale lanciato inconsciamente al mondo degli adulti, e spesso si avvicinano al satanismo perché sono alla ricerca di un nuovo sistema relazionale, o sentono la necessità di aumentare l’autostima riscontrabile nell’utilizzo di poteri “magici, o devono alleviare un dolore dovuto a una perdita improvvisa
È probabile che gli adolescenti si possano trovare in un momento di difficoltà o di crisi che porti a mettere in discussione i propri sistemi di valori, etici o culturali.
Questo periodo è un periodo di sperimentazione, di trasgressione, l’adolescente deve essere messo nelle condizioni di poter “uscire” dalla strada sicura, dalle regole, tenendo ben presente che nella strada sicura ci può rientrare. Nel momento in cui manca il supporto della famiglia, della scuola o della società più in generale, l’adolescente può sentirsi spaesato e sopraffatto dal mondo esterno, e di conseguenza aderire a questi gruppi che gli forniscono un’identità definita e stabile, benché il prezzo da pagare possa essere alto.
In questi casi entrare a far parte di un gruppo, soprattutto molto coeso, rigido e gerarchico, proprio come quello di una setta, assieme a meccanismi di manipolazione mentale potrebbe facilitare il reclutamento e l’ingresso di individui nelle sette.
Tra le sette più conosciute operanti in Italia abbiamo i “Bambini di Satana” a Bologna, le “Chiese di Satana di Torino”, la “Confraternita Luciferiana” a Roma, il “Cerchio Satanico” a Bassano del Grappa, le “Ierudole di Ishtar”, un gruppo tutto al femminile con sede a Pescara.
Affrontare questo fenomeni sotto l’aspetto criminologico e sociologico in materia di profiling consentirebbe di ridurre reati violenti e le vicende giudiziarie ad esempio come quella nota relativa alle “Bestie di Satana”, quale esempio caratterizzante del “satanismo acido”.
In questo momento di difficoltà epocale dell’umanità a causa dell’emergenza pandemia e di allontanamento un pò dalla fede e dai valori antichi è fondamentale diffondere il pensiero positivo della prevenzione quale strumento di azione per capire il funzionamento di queste organizzazioni dall’interno dove l’aspetto ideologico viene sovente utilizzato come pretesto per dar sfogo ai propri istinti sessuali e violenti, e per utilizzare sostanze stupefacenti e alcolici.
Gli aspetti specificatamente criminologici nell’ambito delle attività delle sette si riferiscono a comportamenti criminali messi in atto dai leader o dagli adepti della setta a danno di altri adepti o di membri esterni.
Concludendo, è doveroso prevenire episodi del genere tramite la conoscenza del fenomeno da parte dei più giovani e allo stesso tempo creare ambienti di vita più sani in modo tale da poter fornire loro validi strumenti per riconoscere il fenomeno e tenersi fuori, per non subire il fascino che le sette possono esercitare, che risiede soprattutto nel mistero in cui queste organizzazioni sono avvolte.
“La solitudine è il campo da gioco di satana”
Vladimir Nabokov
E in tutto questo papiro diffamatorio verso il Satanismo “ci si dimentica” “casualmente” di citare la realtà satanica più nota e attiva in Italia negli ultimi 10 anni, realtà pacifica e che conta migliaia di aderenti e simpatizzanti e di cui hanno parlato libri, tv e giornali. Forse perché quando si vuole mostrare il Satanismo come qualcosa di negativo non conviene mai citare l’Unione Satanisti italiani? 🙂