Compagnia DIAGHILEV Bari – Giovedì 10 novembre debutta una nuova produzione, IL CASO DI VIA LOURCINE di Eugène Labiche, in scena all’auditorium Vallisa sino al 9 dicembre
COMPAGNIA DIAGHILEV
TEATRO STUDIO 22 23
Le direzioni del racconto XVI edizione
Ministero della Cultura – Regione Puglia
Comune di Bari Assessorato alle Culture
Auditorium Vallisa – Bari
g 10|v 11|s 12|d 13|m 16|g 17|v 18|s 19|d 20|m 23|g 24|v 25| s 26|d 27|m 30 novembre
g 1|v 2|s 3|d 4|m 7|g 8|v 9 dicembre
feriali ore 21
domeniche e 8 dicembre ore 19
IL CASO DI VIA LOURCINE
di Eugène Labiche
adattamento e regia di Paolo Panaro
con Altea Chionna, Alessandro Epifani, Francesco Lamacchia,
Mario Lasorella, Paolo Panaro
Nella sua nuova produzione, la compagnia Diaghilev esplora l’universo del drammaturgo francese Eugène Labiche, del quale giovedì 10 novembre (ore 21) tiene a battesimo per la stagione Teatro Studio 2022-23 all’Auditorium Vallisa di Bari uno dei capolavori assoluti, «Il caso di via Lourcine» (L’affaire de la rue de Lourcine), un vaudeville in un atto e ventuno scene adattato e diretto da Paolo Panaro che se ne fa interprete con Altea Chionna, Alessandro Epifani, Francesco Lamacchia e Mario Lasorella. Ben ventidue le recite previste sino al 9 dicembre (feriali ore 21, domeniche e 8 dicembre ore 19).
In questo testo dalla trama paradossale e beckettiana, con il quale in passato si sono confrontati anche Patrice Chereau in Francia e Klaus Michael Grüber in Germania, i personaggi sono destinati a precipitare nella spirale dell’assurdo. La vicenda si svolge a Parigi, nel 1857, anno della prima rappresentazione della commedia al Palais Royal, quando un uomo, Oscar Lenglumé, si sveglia a casa ancora ubriaco per le bisbocce della notte prima. Il suo unico ricordo rimane la perdita di un ombrello verde. Pensando di essere solo nella sua stanza, viene improvvisamente sorpreso da uno sconosciuto di nome Léopold Mistingue che emerge dal suo letto.
Entrambi sono sporchi di carbone, e non ne comprendono il perché. Non ricordano cosa sia successo la notte prima. Tuttavia, i due uomini finiscono per rendersi conto di essersi incontrati al pranzo organizzato il giorno prima dall’istituto Labadens, del quale sono entrambi membri. I due stanno cercando di rimettere insieme i pezzi della loro serata, quando la moglie di Lenglumè, Norine, si imbatte in un articolo di giornale nel quale viene data notizia del terrificante omicidio di una carbonaia trovata atrocemente mutilata in rue de Lourcine.
Sulla scena sono stati ritrovati un fazzoletto con le stesse iniziali di Mistingue e un ombrello identico a quello perso da Lenglumé, che l’aveva preso in prestito il giorno prima da suo cugino Potard. La notizia induce i due protagonisti a ipotizzare di essere gli autori del delitto tra equivoci e situazioni grottesche tipiche del teatro di Labiche, nel quale trova spazio una sorta di umorismo nero che provoca il riso ma al tempo stesso fa pensare.
Nell’immensa produzione del drammaturgo francese (173 opere teatrali, delle quali solo 7 firmate da solo), si possono trovare lavori anche molto diversi, ma soprattutto commedie farsesche come «Il caso di via Lourcine», nella quale l’inconscio borghese viene messo alle strette attraverso il tema dell’omicidio, un impulso sempre in agguato fatto emergere dall’autore attraverso un dispositivo comico e satirico, ma anche moralistico, e con una lettura del male finalizzata a mettere in discussione la funzione catartica del teatro.
Prenotazioni al numero 333.1260425. Biglietti online sul circuito Vivaticket.
Redazione