COMPAGNIA DIAGHILEV, Teatro Studio 2021, un progetto di ricerca e produzione teatrale, Auditorium Vallisa Bari dal 2 al 20 giugno 2021.
ACHILLE CAMPANILE, IL TEATRO E L’UMORISMO
La fuga
La Posta di Milano
La modella
Ferragosto
La fuga
con
Deianira Dragone
Alessandro Epifani
Francesco Lamacchia
regia
Paolo Panaro
produzione
Diaghilev
L’occasione
Manuale di conversazione
Il soldo gobbo
Povero Piero, perì a Pavia
L’occasione
con
Altea Chionna
Mario Lasorella
Paolo Panaro
regia
Paolo Panaro
produzione
Diaghilev
Un umorista anticonvenzionale, elegantemente sarcastico. Sono i segni caratteristici di Achille Campanile, lo scrittore, drammaturgo, giornalista, critico televisivo e grande osservatore della società italiana al quale rende omaggio la Compagnia Diaghilev con le nuove produzioni «La fuga» e «L’occasione» in programma nell’auditorium Vallisa di Bari da mercoledì 2 a giovedì 20 giugno per «Teatro Studio 2021» con la regia di Paolo Panaro. Ogni giorno di programmazione i due lavori verranno presentati in successione alternata con inizio alle ore 20 e 21,15. Si parte mercoledì 2 giugno alle ore 20 con «La fuga», pièce con Deianira Dragone, Alessandro Epifani e Francesco Lamacchia che include i racconti umoristici e gli sketch «La posta di Milano», «La modella», «Ferragosto» e, per l’appunto, «La fuga», e si prosegue alle ore 21.15 con «L’occasione», raccolta nella quale Altea Chionna, Mario Lasorella e Paolo Panaro interpretano «Manuale di conversazione», «Il soldo gobbo», «Povero Piero, perì a Pavia» e «L’occasione» stessa. È necessaria la prenotazione al 333.1260425 (biglietti posto unico € 5 per ciascuno dei due spettacoli, vendita online su vivaticket).
Dagli esordi, negli anni Venti, sino alla fine degli anni Settanta, al momento della sua scomparsa, Achille Campanile ha rappresentato e interpretato, sempre in modo ironico, il costume e l’essenza stessa della vita della società italiana. Da questo punto di vista è stato un protagonista di quasi tutto il Novecento culturale, teatrale, giornalistico e cinematografico del Paese, grazie alla voglia di prendersi gioco della vita, con l’originale freschezza del riso come solo i grandi scrittori sanno mettere in campo. Il talento di Achille Campanile era votato a trovare, e quindi rappresentare, il ridicolo delle persone e delle cose, ma anche delle situazioni più assurde, attraverso opere vivaci e divertenti che, tuttavia, non sfociano mai nella satira volgare. Tra i tanti umoristi della letteratura italiana, Campanile si distinse per la sua semplice e spiccata ironia. Fu un uomo sorprendente, frizzante, che curava la prosa in maniera precisa, utilizzando un lessico forbito e dettagliato. Il suo genio risiedeva nella capacità di sbalordire brillantemente per storie apparentemente non esilaranti, o di tradurre comicamente circostanze assolutamente normali. Qualità che lo resero anche un critico televisivo di prim’ordine, capace di cogliere il «senso della messinscena» della civiltà che si era andata formando intorno al piccolo schermo.
Si replica il 3, 5, 8, 9, 10, 11, 12, 14, 15, 16, 17, 18, 19 e 20 giugno, sempre ore 20 e ore 21.15.
redazione