Confagricoltura Bari-Bat: Del Core a sostegno dell’imprenditore scagionato

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Confagricoltura Bari-Bat: Del Core a sostegno dell’imprenditore scagionato

Il 15 aprile scorso l’imprenditore Luigi Terrone, amministratore unico della Ortofrutta meridionale di Corato, è stato assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste, dall’accusa di caporalato a seguito del drammatico episodio della morte di una bracciante agricola sul lavoro.

A seguito della sentenza, sulla quale si sono espressi anche i sindacati, Confagricoltura Bari-Bat, con il suo presidente Massimiliano Del Core, interviene a sostegno dell’azienda per rimarcare la totale innocenza del proprio associato ed evidenziare quanto la legge sul caporalato possa risultare alle volte ingiustamente ed eccessivamente penalizzante per le aziende.

Dopo otto anni di calvario giudiziario, mediatico e reputazionale – afferma Del Core – è stato deciso che la condanna a 4 anni di carcere, richiesta dalla Procura per l’imprenditore, non avrà luogo perché il fatto non sussiste. Rimarrà invece enorme il danno di immagine e commerciale a cui ha dovuto far fronte con grande sacrificio umano ed organizzativo l’azienda Ortofrutta Meridionale, eccellenza del panorama ortofrutticolo della nostra regione, che produce e distribuisce in Italia ed all’estero frutta e verdura pugliesi, con oltre 50 anni di esperienza, che è stata faticosamente capace di continuare comunque a lavorare con impegno e qualità”.

L’assoluzione di Terrone è avvenuta a fronte della richiesta di condanna a per il decesso della bracciante Paola Clemente, scomparsa per un malore il 13 luglio del 2015, all’età di 49 anni, mentre lavorava nelle campagne di Andria. A seguito delle perizie degli esperti della Procura nel corso del processo è stata richiesta la condanna di carcerazione per l’imputato. Ma il giudice Sara Pedone ha ritenuto che non vi fossero elementi per dar luogo a procedere ed emettere un verdetto contro l’imprenditore agricolo.

In Puglia e nella provincia di Bari-Bat l’economia agricola gode di un ruolo assolutamente centrale. Noi di Confagricoltura sappiamo bene cosa vuol dire fare agricoltura e sappiamo quanto sia importante da un lato l’energia dei nostri imprenditori agricoli e dall’altro, in pari misura, il lavoro della manodopera agricola, indispensabile per contribuire a valorizzare il prodotto delle nostre filiere di eccellenza”.

Questo caso, fa riflettere sulle modalità di applicazione della legge 199/2016, che indica le disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura. Questa è volta a contrastare il fenomeno criminale del caporalato e ad introdurre forme di supporto per i lavoratori stagionali in agricoltura.

Riteniamo che sia essenziale e imprescindibile garantire dignità al lavoro e legalità nei processi di reclutamento della manodopera, evitando fenomeni di sfruttamento del lavoro. D’altro canto, però la legge 199/2016, se pur assolutamente necessaria, in realtà, per come è scritta, si presta ad essere applicata in maniera ‘spregiudicata’, colpendo eccessivamente e già in prima istanza gli imprenditori, in attesa di giudizio definitivo”.

 

 

Confagricoltura Bari/Bat – Via A. e N. Sorrentino, 6 – Bari

Redazione

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