Poco fa si è consumato un atto sconsiderato, che non demolisce soltanto un’Amministrazione, ma una città intera. I Consiglieri comunali Giuseppe D’AMBRUOSO, Bartolomeo LOFANO, Maria SAVINO, Andrea COLAPINTO, Lorenzo ABRUZZI, Carlo GUNGOLO, Michele LOVASCIO, Pasquale GENTILE, Vito CERRI, hanno firmato le loro dimissioni, provocando lo scioglimento del Consiglio comunale. Senza un confronto leale e senza una discussione pubblica (comunque più volte richiesta), con una firma davanti ad un Notaio, questi Consiglieri hanno deciso di abbandonare la carica. È un gesto ignobile nei confronti della Città, privo di alcun senso politico, piuttosto segnato da rabbia e vendette personali. Un atto sconsiderato che abbandona Conversano ad un destino incerto per molti mesi. Si lascia la comunità in un momento molto complesso della nostra vita nelle mani di un Commissario prefettizio. Da parte mia vi confesso grande rammarico sia per non aver saputo cogliere la vera essenza di alcuni personaggi di cui mi sono voluto fidare, sia per tutto quanto di spiacevole accaduto in queste ultime ore. Allo stesso tempo sono assolutamente fiero del servizio che ho reso in questi due anni alla mia Città, cercando di fare il massimo soprattutto durante questa emergenza, in un periodo così difficile e, per certi versi, storico. Il mio impegno, comunque, non si esaurisce qui, perché non smetterò mai di esser vicino alla mia comunità, sempre con onestà e lealtà. Ringrazio tutti coloro che hanno voluto prestare la propria collaborazione disinteressata. I miei consiglieri comunali, i preziosi assessori, i dipendenti comunali tutti e, non da ultimo, la mia famiglia che ha saputo dare il miglior sostegno morale. Poi tutti voi cittadini che, giorno dopo giorno, avete dimostrato massima fiducia nei miei confronti. Un abbraccio a voi tutti. A PRESTO
Sono queste le parole postate su Facebook ieri isera da Pasquale Loiacono, sindaco di Conversano. Parolle di delusione che testimoniano il rammarico per una scelta non condivisa dal primo cittadino, considerando soprattutto il periodo di emergenza coronaviruS.
ANTONIO CARBONARA