Nell’imminenza, della fase 2 e considerando che potrà annoverare il possibile alleggerimento anche dei limiti al movimento delle persone, avanzo alcune proposte.
- Dovremo convivere a lungo con il virus, ciò comporterà il mantenimento delle misure di distanziamento sociale e lobbligo per i cittadini di indossare mascherine e guanti. Ebbene nel libero mercato sono beni quasi introvabili ovvero venduti a prezzi moltiplicati per talune decine di volte, rispetto a quelli pre pandemia. Sarebbe il caso, da un lato di incentivarne la produzione nazionale e la distribuzione per la vendita al dettaglio, anche precettando le imprese in grado di realizzarle e i dettaglianti di venderle. Il tutto, subordinato all’adozione del “CALMIERE” del prezzo, fissandolo a quello praticato proma dell’emergenza.
- L’epidemia in Italia viaggia a due velocità, nelle province del centro-nord è ancora in evidente salita, nelle altre stabile e quasi generalmente al ribasso. Sarebbe allora il caso di differenziare le misure da adottare per limitare la diffusione del virus, evitando regimi che forse oggi sono insufficienti per il settentrione e eccessivi per il resto del Paese. Ciò, peraltro, potrebbe favorire la possibilità di anticipare la completa ripresa, con le dovute cautele e nelle aree meno colpite, delle attività produttive, alleggerendo lo stato di forte disagio del sistema economico nazionale. Inoltre e sempre in e tra quelle zone, permettere, con le opportune precauzioni, la movimentazione delle persone, peraltro, utilizzando i pubblici servizi, settore economico in forte sofferenza anch’esso. Tuttavia e previa adozione delle prescrizioni del caso.
SALVAGUARDIAMO LA SALUTE E L’ECONOMIA DEL PAESE, NELLATTESA DI UN VACCINO, EVITANDO IL PROTRARSI DI UNA SITUAZIONE DI SOFFERENZA ECONOMICA DEI CITTADINI, CHE FACILMENTE PUÒ DEGENERARE IN GRAVI PERTURBAMENTI DELL’ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA.