Coronavirus, Pina Onotri (segretario generale SMI): ‘dobbiamo alzare le misure di sicurezza e prevenzione sanitaria’

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<In Italia, siamo arrivati, purtroppo, a contare i casi da contagio da coronavirus, anche con i primi decessi in Veneto, per queste ragioni  dobbiamo alzare le misure di sicurezza e  di  prevenzione sanitaria per i cittadini e il personale  medico- sanitario e adottare, là dove  è necessario, una quarantena più severa, alla stregua dei trattamenti sanitari obbligatori previsti dalla legge e sanzioni per coloro che violano le prescrizioni del ministero della salute. E’l’unico sistema per evitare l’epidemia >.

 

 

 

Così  Pina Onotri, Segretario Generale dello SMI (sindacato medici italiani) , commentando l’attuale propagarsi dell’epidemia del virus 2019 nCoV, nel Paese e annunciando una lettera aperta al Ministro  della Salute.

<Chiediamo l’adozione di  un protocollo nazionale per la messa in sicurezza degli operatori sanitari e per poter assistere la popolazione e perché gli stessi operatori sanitari potrebbero essere, a loro volta, il tramite più frequente per la trasmissione del virus >.

< Siamo per l’uso del  triage telefonico per i pazienti a rischio coronavirus come  sistema alternativo all’accesso agli studi  di medicina generale e con l’uso pianificato del numero verde 1500>.

<Per quanto riguarda per le persone sottoposte a quarantena e che si devono assentare dal lavoro proponiamo  una comunicazione dedicata da parte delle autorità sanitarie che venga  inoltrata direttamente  all’Inps>.

<Proponiamo,  inoltre,   l’ autocertificazione in caso di malattia e ridurre drasticamente in generale, in questa fase dell’epidemia, le visite ambulatoriali o domiciliari da parte dei medici. >.

<Si adottino misure per  limitare gli accessi agli studi medici e ai servizi di continuità assistenziale  per incombenze puramente burocratiche, tipo le certificazioni di malattia e il rilascio del promemoria per le ricette elettroniche. I medici sono  a disposizione del Paese in questa fase emergenziale ma vogliono poter lavorare in sicurezza. Ci attendiamo da tutti i cittadini, dalle istituzioni,  un grande senso di responsabilità e di collaborazione>,  conclude Onotri.

 

redazione

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