Crac Fse, interdetto dirigente Bnl Roma: Giuseppe Maria Pignataro risponde di bancarotta fraudolenta

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Auto della guardia di finanza in centro a Trento. Particolare con il numero di emergenza, 117, e il sito Internet, www.gdf.it

Una interdizione di 12 mesi è stata disposta nei confronti di Giuseppe Maria Pignataro, Responsabile Mercato Pubblica Amministrazione Direzione Centrale di BNL di Roma, nell’ambito dell’indagine della Procura di Bari sul crac della società Ferrovie Sud Est.

 

Pignataro risponde di bancarotta fraudolenta in concorso con l’ex amministratore unico di Fse, Luigi Fiorillo, e altri due funzionari Bnl della filiale di Bari, Fabio Ferretti, responsabile dei rapporti con Fse, Vito Colaprico, responsabile dei rapporti con la pubblica amministrazione. Stando alle indagini GdF, coordinate dal procuratore aggiunto Roberto Rossi, le condotte dei funzionari dell’istituto di credito avrebbero aggravato la situazione debitoria della Fse attraverso la concessione di finanziamenti a fronte di garanzie praticamente illimitate, il mantenimento di linee di credito in favore della società ormai in fase di dissesto e l’assenza di qualunque tipo di controllo sulla destinazione delle somme erogate. In particolare agli indagati si contestano i reati di bancarotta fraudolenta impropria, per effetto di operazioni dolose, ai danni della società Fse e bancarotta fraudolenta preferenziale in favore di Bnl. I funzionari, cioè, avrebbero continuato ad erogare credito che l’ex amministratore Fiorillo avrebbe usato per sostenere ingenti e sproporzionate spese indebitando ulteriormente la società, contribuendo così a causare un grave impoverimento finanziario di Fse. A partire dal 2012, poi, avrebbero rimodulato i rapporti bancari a proprio favore, determinando il rientro della propria posizione creditori a scapito della massa degli altri creditori.

ansa

redazione

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