Le condizioni critiche dei pilastri del palazzo crollato mercoledì scorso a Bari erano già finite al centro di un’inchiesta della Procura aperta dopo la denuncia presentata da quattro famiglie lo scorso aprile.
Ma per quell’inchiesta, a carico di ignoti, è stata recentemente chiesta l’archiviazione.
La denuncia dei condomini, arrivata a due mesi dalla dichiarazione di inagibilità dello stabile del 24 febbraio 2024, faceva riferimento a criticità già messe in luce da una perizia tecnica di qualche anno prima, necessaria per la vendita all’asta del locale del seminterrato in cui terminavano i pilastri. Proprio da quella perizia sarebbe emerso l’ammaloramento dei pilastri e la necessità di ristrutturarli.
Non è escluso che gli elementi raccolti nel fascicolo per il quale è stata chiesta l’archiviazione confluiscano anche in quello sul crollo colposo dell’edificio, indagine al momento in corso ancora a carico di ignoti.
Gli accertamenti che portarono alla dichiarazione di inagibilità del palazzo furono disposti dopo che, a causa di un allagamento del seminterrato, emerse la condizione molto critica dei pilastri. Il crollo del palazzo è avvenuto pochi giorni dopo l’inizio dei lavori di ristrutturazione, affidati dal condominio alla ditta Dell’Aera di Casamassima (Bari) per 570mila euro ( ansa).
Redazione