Da Orvieto l’appello di una studentessa perseguita da telefonate anonime, la paura nel ricordo di Noemi

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Due persone usano un telefono cellulare smartphone in una foto di archivio. ANSA/RAINER JENSEN

“Ho paura, mi sento privata della mia libertà. Ai magistrati chiedo di trovare al più presto chi mi sta rendendo la vita impossibile con decine di telefonate anonime e mute sul mio cellulare”: è lo sfogo, affidato all’ANSA, di una studentessa, appena diciottenne, dell’orvietano che racconta di vivere da quattro mesi “un incubo”. Per fare chiarezza si è anche affidata all’avvocato Emilio Festa che ha presentato un esposto alla procura di Terni.

“Arrivo a ricevere anche sei-sette chiamate al giorno a tutte le ore”, ha raccontato la giovane. “Chiediamo di aprire i tabulati telefonici e scoprire chi perseguita mia figlia, prima che possa accadere qualcosa di grave come è successo anche in Puglia”, ha aggiunto la madre. “Ho presentato due denunce ai carabinieri e mi sono rivolta all’avvocato Festa, ma continuo a ricevere telefonate” ha raccontato ancora la giovane. che ora ha deciso di rendere pubblica la vicenda. 

Ansa

redazione

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