DAGLI ANTICHI ALTARI AL CULTO DI SATANA” LA NUOVA PUBBLICAZIONE DI CRIMINOLOGIA A FIRMA DI ANTONIA DEPALMA E VINCENZO DE LISIO

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DAGLI ANTICHI ALTARI AL CULTO DI SATANA” LA NUOVA PUBBLICAZIONE DI CRIMINOLOGIA A FIRMA DI ANTONIA DEPALMA E VINCENZO DE LISIO

 

 

 “Dagli antichi altari al culto di Satana” è il titolo dell’opera scritta dall’esperta in criminologia clinica, Antonia Depalma e dal sociologo Vincenzo de Lisio, edita da I Quaderni del Bardo di Stefano Donno ed inserita nella collana Universo del Mistero a cura dello scrittore  Mario Contino.

“Il pluralismo religioso presente in Italia, di cui la Costituzione della Repubblica è garante, ricalca anche il Credo di antichissime religioni. Frutto di studio, ricerca ed analisi, Dagli antichi altari al culto di Satana si pone come fine quello di analizzare i culti più arcaici per giungere ad una spiegazione precisa ed esaustiva circa la diffusione del fenomeno nelle varie forme che lo connotano e nell’aspetto riguardante il suo relativismo geografico e temporale.

Questo libro abbraccia un analisi multidisciplinare di matrice storica, giuridica, sociologica e simbologica, ponendosi come saggio di criminologia esoterica e manuale per l’investigazione criminologica e criminodinamica.
Apprezzato sia dagli “addetti ai lavori” ma anche dai cultori e curiosi della materia,
“Dagli antichi altari al culto di Satana” ha riscontrato molti pareri positivi: primo tra tutti è il feedback positivo del Presidente della Camera Penale di Larino (CB), Roberto D’Aloiso il quale ne ha recensito l’uscita su Ordine Dei Giornalisti (ODG) Informa, evidenziando come la complessa fenomenologia dei culti settari, ed in particolar modo di quello ascrivibile al satanismo, sia estremamente attuale e protagonista di scenari sempre più ricorrenti che arricchiscono il panorama della cronaca nera internazionale; il Presidente e docente Roberto D’Aloiso ha messo in luce, nella sua recensione, come l’opera di Depalma e De Lisio si ponga in posizione di naturale sviluppo di intuizioni in passato evidenziate dai cultori delle scienze empiriche, ma ora, giunte – grazie all’attività di profonda analisi – ad un tasso di maturazione di grado elevato realizzato mediante l’approfondimento con il rigoroso e metodico intento scientifico.
“L’opera va a scandagliare le più antiche pratiche di religioni remote basate su desideri umani atavici ed enigmatici e lo fa offrendo una larga prospettiva di lettura atta a comprendere ogni sfumatura del fenomeno”, continua il Presidente Roberto D’Aloiso.
L’opera pubblicata da IQdB di Stefano Donno lo scorso febbraio si pone, dunque, come fine quello di analizzare i culti più arcaici per giungere ad una spiegazione efficace ed esaustiva circa la diffusione del fenomeno nelle varie forme che lo connotano e nell’aspetto riguardante il suo relativismo geografico e temporale poiché, negli ultimi anni, gli studi archeologici hanno portato alla luce informazioni che hanno dato conferma di quanto già affermato da Spencer il quale, sulla scia delle teorie evoluzionistiche di Darwin, sostenne che la “nuova” società si origina dalle ceneri delle “vecchie” società.
Il libro accende i riflettori su un ambito di grande fascino ma denso di lati oscuri, pur facendo un’ accurata distinzione – in merito al satanismo – tra la mera spiritualità appartenente ad alcuni gruppi dello scenario nazionale e la pratica di quei culti che, invece, agiscono in modo contrario all’ordine pubblico ed al buon costume, le cui azioni – non raramente – sfociano in fatti giuridicamente e criminologicamente rilevanti.
La simbologia rappresenta il cuore pulsante del manuale, rappresentando l’elemento più squisitamente affascinante, così come ha affermato il criminologo leccese Mirco Turco il quale ha paragonato l’opera ad un viaggio simil-dantesco in cui viene elaborata un’efficace distinzione tra le sette religiose e le pseudosette, analizzando – così – le varie azioni e sfumature di manipolazione mentale o di “lavaggio del cervello”, tanto narrate dalll’attuale cronaca nera.
Dagli antichi altari al culto di Satana, nel suo excursus storico al quale sono dedicati i primi capitoli, analizza altresì i più importanti documenti, conservati negli archivi più prestigiosi, per ricalcare l’antica analogia tra stregoneria e satanismo.
Due penne super partes che analizzano anche i cold cases rimasti negli archivi di cronaca internazionale sin dal XVII secolo.
Anche alla musica vien dedicato uno spazio rilevante: partendo dalla nascita e dalla diffusione del genere musicale definito “Metal”.
“Dagli antichi altari al culto di Satana”, nel capitolo “Lords of Chaos, correlazione tra musica e satanismo: tesi e antitesi”  pone l’attenzione, in particolar modo, ma non esclusivamente, sul fenomeno scandinavo del “Black Metal Inner Circle”, ribattezzato dal gergo giornalistico “Black Metal Mafia”, il quale gode di un’analisi minuziosa ed efficace che vien svolta attraversando gli scenari musicali degli anni Settanta ed Ottanta del secolo scorso, per giungere alla postuma scissione dei generi musicali e portando alla luce, sotto un’altra visione e con l’analisi della fattispecie concreta ribattezzata “I tre di West Memphis”, il pregiudizio scaturito dalla stessa correlazione tra il satanismo e la musica metal mostrando come questa abbia, nel 1993,cambiato per sempre la vita di tre adolescenti accusati dell’omicidio di tre bambini; un verdetto quello emesso in Arkansas, che è rimasto negli archivi come il caso “manipolato dal pregiudizio comune”.
Dagli scenari musicali, si passa a quelli hollywoodiani, con A. LaVey – fondatore del satanismo moderno – dietro le quinte del film “Rosmary Baby, Nastro rosso a New York”. Il film di Roman Polanski viene analizzato come emblema della società americana degli anni ’50 e ’60 che vive con ingenuità il sogno dell’ambizione materiale e porta alla luce una situazione attuale che vede come protagonista e carnefici le sette, esercitanti uno stretto controllo sulla psiche degli adepti.
L’analisi in questione abbraccia anche i fatti coevi alle riprese del film che coinvolsero colei che sarebbe dovuta essere la protagonista del film, nonché moglie del registra R. Polanski, Sharon Tate dietro al cui omicidio, avvenuto il 9 agosto 1969, si nascondeva uno dei killer più efferati della storia: Charles Manson.
Un manuale completo quello di Antonia Depalma e Vincenzo De Lisio che non tralascia la comunicazione visiva ed uditiva, ponendosi domande sui fenomeni come la pareidolia.
Dagli antichi altari al culto di Satana risulta apprezzato per la completezza utile all’analisi delle correnti che caratterizzano il mondo dell’inziatico e dell’occulto che, nella sua complessità, ha dato talvolta origine a forme definibili “sociologicamente devianti”.

redazione

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