MATILDE è uno short movie che affronta situazioni critiche adolescenziali come la nota problematica del bullismo nelle sue più variegate forme: a scuola, il cyberbullismo, la violenza, l’incomprensione totale delle autorità competenti che non riescono a comprendere fino in fondo il disagio dell’adolescente.
Il ruolo della protagonista è stato assegnato a Claudia De Nicolò, protagonista del videoclip di Coez dal titolo “La musica non c’è”. Nel ruolo della psicologa invece Fabiola Cimminella volto già conosciuto come attrice, ballerina e scrittrice. Lo short-movie Matilde nasce da un’idea di grande sensibilità, e pone l’accento sulla situazione esistenziale di Matilde, una ragazza con gravi disagi generati dall’ambiente familiare, dalla violenza e dalla situazione scolastica che la circonda. Il regista Daniele Muscariello per l’occasione ha smesso gli abiti di produttore e si è cimentato per la prima volta dietro alla macchina da presa, facendo emergere le emozioni e le sensazioni di Matilde, esaltandone i pensieri in chiave animata proprio come se prendessero vita al punto da farli quasi diventare mentori della ragazza che si trova da sola in una guerra contro il mondo. La ragazza arriverà addirittura ad architettare una vera e propria strage di persone che la violentano psicologicamente e fisicamente.
Daniele qual’è la forza di questo short-movie?
La particolarità di questo prodotto sta proprio nella sottile differenza tra emozione ed azione, a tal punto da lasciare libera interpretazione sul finale allo spettatore, non sapremo mai se Matilde reagirà davvero e in che modo lo farà, ma di sicuro l’unica via d’uscita nella sua testa è la morte. Matilde è la rappresentazione visiva di un silenzio che fa sembrare esteriormente che tutto vada bene e che sia solo una persona solitaria, ma dietro la solitudine si nasconde quasi sempre un mostro che prima o poi verrà fuori.
Come hai organizzato il lavoro per la tua prima regia?
Ho scelto di essere sia il produttore che il regista proprio perché la mia idea era quella di portare innovazione tecnica e sperimentare su un prodotto audiovisivo di alta sensibilità come è Matilde.
Come è avvenuta la scelta di trattare tale argomento?
Il desiderio di produrlo e dirigerlo è arrivata proprio perché sentivo la necessità di far interrogare lo spettatore su quanto è simile o in contrasto con Matilde, i ragazzi in particolar modo dovrebbero fermarsi in sala a riflettere su ogni singola azione dei personaggi, su Matilde e su quei bulli che le rovinano la vita. Questo è un tema che racchiude mille sfaccettature, le ho volute raccontare a mio modo, dal mio punto di vista.
Che differenza hai riscontrato tra l’essere produttore ed essere regista?
Sicuramente la regia permette di stare molto più a contatto con il cast e la troupe, da la possibilità di fare scelte artistiche e tecniche fondamentali per arrivare allo spettatore. Nelle vesti di regista puoi prenderti la libertà di innovare, sperimentare, puoi decidere cosa far vedere e cosa far intuire anche semplicemente con un taglio di luce particolare.
PRODOTTO DA: HENEA PRODUCTIONS
DIRETTO DA: DANIELE MUSCARIELLO
CAST:
MATILDE: CLAUDIA DE NICOLO’
PSICOLOGA: FABIOLA CIMMINELLA
MANUEL: DANILO BUSCIA
PADRE DI MATILDE: MAURIZIO JIRITANO
PROFESSORESSA: CRISTINA PEDETTA
DENISE: GIORGIA GENTILI
redazione