Delitto di Avetrana: in 12 a giudizio per depistaggi

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26 agosto 2010: alle 14,30 Sarah esce di casa per recarsi dalla cugina Sabrina, la cui abitazione dista poco piu' di 400 metri, e andare al mare. Passano dieci minuti e la ragazzina ancora non si vede. Alle 14,42 il suo cellulare risulta spento. Dopo poche ore la scomparsa viene segnalata anche ai carabinieri. Per trovare Sarah viene creato anche un gruppo su Facebook. Nella foto una delle immagini pubblicate dal ''gruppo per cercare Sarah Scazzi'' su facebook, ripresa il 30 agosto 2010. ANSA/FACEBOOK +++NO SALES - EDITORIAL USE ONLY+++

Il gup del tribunale di Taranto ha rinviato a giudizio 12 imputati accusati a vario titolo di falsa testimonianza, false informazioni al pubblico ministero, calunnia e autocalunnia nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa e gettata in un pozzo il 26 agosto del 2010.

Il processo inizierà il 3 aprile prossimo. Risponde di false informazioni al pm e falsa testimonianza alla Corte d’Assise Ivano Russo, il giovane di Avetrana che sarebbe stato conteso da Sabrina Misseri (condannata all’ergastolo per l’omicidio con sua madre Cosima Serrano) e la cugina Sarah. Sono contestati i reati di falsa testimonianza e false informazioni al pm anche a sua madre Elena Baldari, al fratello Claudio Russo e all’allora fidanzata Antonietta Genovino. Tra gli altri imputati c’è il padre di Sabrina, Michele Misseri, (zio di Sarah, a 8 anni di carcere per soppressione di cadavere) che risponde di autocalunnia perché si autoaccusò dell’omicidio di Sarah.

Fonte Ansa

di Antonio Carbonara

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