La Cisl Bari BAT in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, conferma e afferma il proprio impegno contro un fenomeno che, purtroppo, ha segnato negativamente anche il 2017. Non sono sufficienti i progressi negli ultimi anni, sono ancora troppo poche le donne che denunciano, solo il 38%, a causa della paura e della poca fiducia nelle istituzioni che le devono tutelare.
Sono più di 7 milioni le donne italiane che nel corso della propria vita hanno subito una forma di violenza. Femminicidi, molestie, discriminazioni, atti di odionei confronti delle donne dominano il nostro presente e fanno regredire la nostra democrazia. E’ come una “guerra” moderna tra generi, i cui risultati sono drammatici. 120 le donne uccise in Italia nel 2016 da mariti, fidanzati, compagni o altri familiari, 1740 invece le donne uccise negli ultimi 10 anni, in ambito familiare.
Nel distretto della Corte d’appello di Bari, fra giugno 2015 e giugno 2016, sono stati avviati 19 procedimenti per omicidio volontario di donne e, 21 per tentato omicidio, registrando un aumento del 46% rispetto all’anno precedente. Secondo recenti dati forniti, sarebbero le donne senza lavoro a rappresentare la percentuale più alta tra quelle che subiscono violenza (4 donne su 10 in Puglia), Invece sono 100milain Italia, le donne vittime del racket e della “tratta” costrette a vendere il proprio corpo, 4000 gli stupri in media 11 donne al giorno vengono stuprate.
“Occorre far sì che la violenza non resti nascosta – spiega Giuseppe Boccuzzi segretario generale della Cisl Bari BAT – continuando e rafforzando la nostra opera quotidiana per un cambiamento culturale di maggiore rispetto della persona e di informazione e sensibilizzazione a partire dai luoghi di lavoro, perché una società più consapevole dei suoi problemi è già a metà strada rispetto alla loro soluzione”
Per questo il 25 novembre per la CISL Bari BAT, rappresenta un momento fondamentale di costruzione di sani principi sociali e di difesa dei valori. Una donna violentata, stuprata o uccisa non é un fatto di cronaca nera, é una sconfitta sociale che ci vede tutti corresponsabili.
Sabato prossimo In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne la Cisl Bari BAT ha deciso di affermare il proprio impegno contro la violenza di genere, con un’iniziativa di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, ossia una passeggiata contro la violenza d genere, in famiglia e sul lavoro e contro la tratta ai fini della prostituzione.
L’appuntamento è alle 9,30 nel parcheggio di Pane e Pomodoro, per poi percorrere tutti insieme alcune strade del centro cittadino lungomare, Corso Vittorio Emanuele, via Sparano, via Argiro e ritorno a Pane e Pomodoro). Una iniziativa aperta a tutti coloro che vogliono sostenere il nostro impegno.
I maltrattamenti, la violenza in famiglia, lo sfruttamento e le molestie sul lavoro e sulle vittime della tratta, non vanno sottaciuti come “affari privati” , l’unica strada verso la libertà da ogni sopruso e violenza resta l’atto primario della denuncia.
“Dobbiamo – conclude Boccuzzi – dare un taglio al silenzio in modo da far rispettare la donna in tutti i contesti: sociali, lavorativi e familiari. In questo modo si potrà contare pienamente su protezione, assistenza e su un concreto reinserimento socio-lavorativo. E spetta anche al sindacato far sì che le forme di violenza non restino nascoste, continuando e rafforzando la nostra opera quotidiana per un cambiamento culturale che metta al centro la tutela della persona, a partire proprio dai luoghi di lavoro, perché una società più consapevole dei suoi problemi è già a metà strada rispetto alla loro soluzione. Dovrebbe far parte dei processi educativi e della cultura civica di un paese avanzato e moderno come l’Italia, fin dai primi anni dell’infanzia, spiegare che il rispetto reciproco tra uomini e donne è il fondamento di una comunità. Questo è uno dei compiti che la scuola italiana deve assumere come una priorità, coinvolgendo in questa azione “pedagogica” le espressioni migliori della società italiana. “
Gli sforzi del Governo sono apprezzabili, ma il Parlamento deve, correggere presto la norma sulla “monetizzazione” del reato di stalking che rappresenta una vera assurdità. Non ci devono essere, insomma, ambiguità o tentennamenti nei confronti di chi maltratta ed umilia le donne come avviene, per esempio, ancora nelle campagne del nostro Sud a tante braccianti, italiane e straniere, vittime del caporalato, costrette a lavorare spesso in condizioni disumane. E dobbiamo dire davvero basta con la schiavitù di tante ragazzine stuprate e costrette a prostituirsi sotto le nostre case e lungo le arterie delle nostre città nell’indifferenza delle istituzioni. Anche questa è una forma violenta ed incivile di sfruttamento della peggior specie.
Ci sono centomila donne vittime del racket e della “tratta”, costrette a vendere il loro corpo nel nostro paese. La libertà sessuale di andare con le prostitute è una “libertà” esercitata nei confronti di chi, nella stragrande maggioranza, non è una donna libera e non ha scelta. Per questo la CISL continuerà a sostenere la campagna promossa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da Don Benzi, per dare una speranza a tante giovani ragazze, aiutandole a ritrovare una vita normale ed un ruolo attivo nella società.
La missione di un sindacato è anche questa. Come stanno facendo tante categorie, contrattando migliori condizioni per le donne lavoratrici, per il sostegno alla maternità ed al lavoro di cura, ai centri di ascolto, agli asili nido, all’assistenza sanitaria integrativa, perché spesso la violenza si annida nelle frustrazioni dei luoghi di lavoro, nel divario salariale tra uomini e donne, nell’imposizione del lavoro domenicale e dei part- time alle donne in tante aziende, dove le discriminazioni, il mobbing ed il sessismo sono spesso l’anticamera di fenomeni di violenza gravi. Questa è la battaglia sindacale e culturale che la Cisl vuole portare avanti, unendo uomini e donne per una giusta causa, facendo nostro l’invito di Papa Francesco a “stare con gli ultimi”, a batterci contro ogni intimidazione, per la libertà e la piena dignità di tutte le donne.
Ufficio stampa Cisl Bari
redazione