Droga, estorsioni, porto illegale di armi: 6 esponenti del clan Di Cosimo-Rafaschieri in carcere

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 Sei persone, appartenenti al gruppo criminale Di Cosimo-Rafaschieri, vicino al clan Strisciuglio di Bari, sono state condannate in via definitiva a pene che vanno da uno a sette anni di carcere, per i reati di spari in luogo pubblico, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, spaccio di sostanze stupefacenti – tutti aggravati dal metodo mafioso – commessi fra il 2017 e il 2018. Ai sei (uno di loro era già detenuto nel carcere di Melfi) i carabinieri del comando provinciale di Bari hanno notificato altrettanti provvedimenti definitivi di carcerazione emessi dalla Procura generale presso la Corte di Appello di Bari.  L’inchiesta denominata “Madonnella” è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo pugliese. Già nel dicembre 2018 aveva portato a 15 provvedimenti di fermo, anche grazie ad attività di controllo, pedinamenti e dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. L’inchiesta ha svelato l’esistenza e l’operatività del gruppo criminale, documentandone la genesi, con il tentativo di affermare e consolidare il proprio potere nel rione Madonnella di Bari, in contrasto con esponenti del clan Parisi-Palermiti-Milella, per la spartizione delle attività illecite di quel quartiere, in particolar modo per lo smercio di stupefacenti. Le indagini consentirono anche di fare luce anche su due estorsioni ai danni di commercianti baresi. Proprio la contrapposizione fra i diversi clan, in quegli anni, sfociò in numerosi gravissimi fatti di sangue, fra cui diversi ferimenti con colpi di arma da sparo e l’omicidio di un trentatreenne. (ANSA).

redazione

 

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