Si rifornivano di droga, in particolare hascisc e cocaina, dal Marocco – da cui provenivano ingenti quantità di stupefacenti – per poi rivenderla in tutta la Basilicata e in alcune zone della Puglia attraverso una fitta rete di pusher e sulla base di un’organizzazione strutturata che non aveva contatti con clan mafiosi delle regioni limitrofe, ma che gestiva direttamente acquisti e vendite, anche imponendo il controllo del territorio con minacce, estorsioni e attentati dinamitardi. I particolari dell’operazione – che oggi ha portato a 13 arresti – sono stati illustrati a Potenza, in una conferenza stampa.
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redazione