Avevano creato a San Severo – secondo l’accusa – un mercato di spaccio della droga, le sette persone arrestate all’alba dalla Polizia. Sei sono finite in carcere, una ai domiciliari, per tutti gli indagati le accuse sono di detenzione e cessioni di sostanze stupefacenti. Si tratta di Nicola Forte, di 37 anni, di sua moglie Raffaella Florio, di 26, Giuseppe Santarelli, 39, Matteo La Pietra, 36, Juri Bocola, 22, Matteo Russo, 33, e Leonardo Florio, quest’ultimo posto ai domiciliari, di 25 anni. Le indagini sono partite nel gennaio dello scorso anno quando, durante un controllo, venne fermato Daniele Gemma, 30enne trovato in possesso di mezzo chilo di eroina. L’attività investigativa si è basata soprattutto sulle intercettazioni telefoniche che hanno permesso di sequestrare 50 grammi di cocaina, 18 chili di hashish, 500 grammi di eroina e 14 chili di marijuana. Il sequestro più importate di droga è stato eseguito il 4 maggio scorso ai danni di Vincenzo Bevilacqua, trovato in possesso di 30 chili tra marijuana e hashish, nascosti in un locale che, secondo gli inquirenti, veniva utilizzato come deposito di droga dai sette indagati. Criptico il linguaggio utilizzato al telefono dagli spacciatori. Per far riferimenti alla droga parlano di ‘cornetti’, ‘mezzo litro di latte’, ma anche ‘documenti’ e ‘catalogo’. Una quarantina gli episodi di spaccio contestati. In quattro mesi di indagine, gennaio-aprile 2018, gli investigatori hanno accertato l’esistenza di quattro gruppi dediti allo spaccio. Il primo era quello con a capo Nicola Forte e composto dai suoi stretti collaboratori, la moglie e Santarelli. La Pietra, invece, faceva parte di un secondo gruppo di pusher. Al terzo gruppo appartenevano invece i pusher Bocola e Russo. Infine vi era Leonardo Florio, posto ai domiciliari, che svolgeva autonomamente l’attività di spaccio. Nel corso delle indagini è emersa la figura di una donna che, oltre a prostituirsi presso la sua abitazione, offriva droga ai clienti. (ANSA).
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