Ed Motta al teatro Forma di Bari

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Sabato 11 febbraio, alle 21,30, prosegue la stagione musicale del Teatro Forma di Bari (via Fanelli 206/1, infotel: 080.501.81.61, biglietti acquistabili anche su www.bookingshow.it ), con l’ennesimo straordinario artista, il creatore della soul music brasiliana Ed Motta. 
Soul-jazz, brazil, scat-vocals, lounge: così Motta definisce il suo stile musicale. Il 45enne nipote di Tim Maia (uno dei più grandi autori della popular music brasiliana), si è affermato sin dalla fine degli anni ’80 (oggi conta 13 album incisi da solista) con un sound caratterizzato da una forte presenza di elementi funk e soul. 
 
Nominato al Grammy più volte in Brasile, è un idolo tra musica popular brasileira, soul, funk, rock e jazz. Vanta collaborazioni con Roy Ayers, 4 Hero, Seu Jorge, Incognito, Bo Diddley e Ryuichi Sakamoto. Nell’album “AOR” vi è un eccellente tributo di Ed Motta a gruppi come Earth, Wind & Fire, Doobie Brothers, Chicago, Beach Boys e Steely Dan, che ne hanno influenzato il lavoro di cantante e tastierista. La voce di Ed Motta ricorda Donald Fagen, con progressioni melodiche inusuali. Il colosso di Rio, insomma, è una vera forza della natura.


Perpetual Gateways
, ultimo disco di Ed Motta (2016)*

Perpetual Gateways(LAB 344) è la sua ultima fatica discografica, pubblicata nel 2016. Anche in questo disco si dimostra il nuovo profeta della contaminazione musicale mondiale. In questo disco Ed riesce a unire ingredienti musicali di vario genere con una disciplina ed un equilibrio da manuale. La produzione è firmata da Kemau Kenyatta (Gregory Porter) e si attornia di un cast stellare di mostruosi musicisti della American West Coast, tra cui Patrice Rushen e Greg Phillinganes (tastiere), Hubert Laws (flauto), Marvin ‘Smitty’ Smith (batteria), Tony Dumas (basso) e Charles Owens (sassofono). Ed inizialmente si mostra davanti a questi Maestri con la timidezza di uno scolaro ma il suo debordante talento alla fine viene osannato dai suoi stessi mentori.

Il disco si articola in due blocchi (Part one & Part two, come ai bei tempi andati). Il lato A profuma di groove, ritmiche complicatissime da spellarsi le mani, effluvi sulfurei di Fender Rhodes, partiture di fiati come non se ne scrivono più, con una meravigliosa ballad, Reader’s Choice, che tanto sarebbe piaciuta all’indimenticato Pino Daniele che Ed amava e stimava. Captain’s Refusal è un effervescente pezzone pop “a la carte”, tiratissimo e molto godibile. Nel lato B Ed si consegna ai suoi estimatori ed al panorama musicale internazionale con straordinari brani intrisi di Bop, Scat, Spiritual Jazz con la chiusura del disco, quella Overblown Overheight, che è la perla di tutto il progetto, il definitivo marchio originale di Casa Motta. Ma la cosa migliore che il Nostro produce in Perpetual Gateways è la scrittura personale di storie con una visione profondamente poetica della Vita, dell’Amore, della Libertà. Già Libertà, perché Ed Motta è un Artista libero, fuori dagli schemi e dai cliché dello Show Biz, scevro da compromessi con Majors, un talento puro, sincero, dannatamente semplice e gradevole. La copertina del disco descrive a pieno lo stato d’animo di un musicista sereno e dall’ingombrante profilo culturale.

*recensione di Rosario Francesco Saverio Cafiero, pubblicata su artistsandbands.org

di Antonio Carbonara

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