Sul palco del teatro Forma di Bari si è esibito ieri sera Ed Motta, un’altra voce straordinaria dopo quelle di Collier e James.
Gigantesco vocalist e tastierista brasiliano, ieri sera Ed Motta è apparso al pubblico tranquillo e fermo dietro la sua tastiera. Ogni tanto si è girato, senza alzarsi e ha imbracciato la chitarra. Poi da tanta staticità ha tirato fuori la sua voce ed è stata una magia.
Multistrumentista e vocalist Ed Motta segna la scena musicale brasiliana ormai da quasi trent’anni pur essendo nato soltanto nel 1971.
Nipote del mito musicale brasiliano Tim Moia, Eduardo (Ed) Motta si è imposto nel panorama musicale mondiale innestando sulla originaria impostazione soul e funk, che si incrociava col pop-rock, venature jazz e popolari brasiliane.
All’inizio della carriera, soltanto lasciando il Brasile per vivere a New York, ha incredibilmente riscoperto la musica brasiliana.
Motta anche ieri con la sua voce ha fatto tutto. Ha sostituito gli altri strumenti ed ha mostrato capacità ironiche quasi da imitatore.
La riproposizione del suo nome nei diversi slang da quello brasiliano a quello francese, a quello nord americano, per finire alla tonalità italiana con accenti romaneschi ha divertito il folto pubblico.
Senza parlare in italiano, ha mostrato grande capacità di comunicazione invitando la platea ad interagire, sollecitandola abilmente proponendo un pezzo di Pino Daniele; addirittura urlando Campagna dei Napoli Centrale e nominando Senese, Esposito e De Piscopo.
La sua mole inoltre è stata curiosamente giustificata richiamando nel corso del concerto antipasti, orecchiette e tiramisù (col mascarpone).
Ha anche confermato la sua passione e competenza per i fumetti italiani citando Cocco Bil (Giacovitti, come lo ha nominato), Hugo Pratt e Bonelli (creatore di Tex), evidentemente influenzato dalla moglie Edna Lopes, grafich designer, pur avendo anche lui un passato nel settore.
Ma soprattutto ha cantato e suonato a tutto tondo con intermezzi scat-vocals e melodie soul funk arricchite da divagazioni jazzistiche.
Anche nella proposizione di tanti pezzi del suo ultimo Album Perpetual Getaways ha confermato di saper destreggiarsi fra influenze jazz (Hipoocondriac’s Fun) e soul (Reader’s Choice).
Motta si è dimostrato un artista completo che continuerà a deliziarci con la sua musica e la sua voce.
di Pierluigi Balducci