Enrico Lo Verso all’Anchecinema in “Uno, nessuno e centomila” di Pirandello

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Grande prova d’attore quella di Enrico Lo Verso in scena ieri sera all’Anchecinema di Bari con “Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello, con una produzione Ergo Sum. Adattata e diretta da Alessandra Pizzi, la pièce – premio Franco Enriquez 2017 per regia e interpretazione – mette in scena sotto forma di monologo l’ultimo romanzo del grande scrittore siciliano, quello che ne sintetizza al meglio il pensiero.

 

Il protagonista, Vitangelo Moscarda, in seguito a una banale osservazione della moglie riguardo il suo naso, si rende conto che l’idea che ha di sé,  di un uno indivisibile, non corrisponde alle centomila immagini che percepiscono gli altri, il che lo porta a vedersi come un nessuno. Questa crisi di identità spinge il protagonista a distruggere le centomila identità che gli attribuiscono gli altri nella dolorosa consapevolezza che l’uomo non è uno e che la realtà non è oggettiva; un percorso che lo conduce all’accettazione della completa alienazione da se stesso e dell’isolamento d resto del mondo.

Un magnifico Enrico Lo Verso conduce lo spettatore all’interno del travagliato flusso di coscienza di Vitangelo Moscarda e lo coinvolge nelle sue elucubrazioni grazie a una mimica perfetta e a una lingua ricca di inflessioni e dialettalismi che, con toni e registri diversi, di volta in volta dà voce al protagonista e agli altri personaggi. Lo Verso, infatti, attraverso idiosincrasie linguistiche e stilistiche, riesce a rendere le differenti visioni della moglie del protagonista, Dida, della signorina Anna Rosa, la presunta amante, del povero affittuario visionario e squilibrato Marco Di Dio e di sua moglie Diamante, degli amministratori della banca che Moscarda ha ereditato dal padre, e finanche della gente la cui voce commenta gli eventi.

Maria Cristina Consiglio

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