Sabato 10 marzo alle 21 e domenica 11 marzo alle 18, al Nuovo Teatro Abeliano di Bari, andrà in scena Metamorfosi. Altre storie oltre il mito, tratto dal capolavoro classico di Publio Ovidio Nasone, affidato al grande Enrico Lo Verso e alla regia di Alessandra Pizzi, vincitori entrambi, nella scorsa stagione, del Premio Nazionale Franco Enriquez.
Dall’acclamato debutto estivo al Calatafimi Segesta Festival Dionisiache 2017, lo spettacolo giunge alla sua quarta tappa con la partecipazione dell’attrice Teresa Saponangelo.
Destinato a sole dieci repliche sul territorio nazionale, Metamorfosi prevede, per ciascuna rappresentazione, performer ed ospiti “speciali” sempre diversi. Un cast di eccezione ed una compagnia in itinere che rende unico ogni appuntamento, per uno spettacolo di volta in volta mutevole ed in sinergia con molteplici linguaggi artistici.
I testi sono stati tradotti dallo stimato professor Nicola Pice, le coreografie sono a cura di Marilena Martina. Ad accompagnare i versi di Ovidio “Il pianoforte che dipinge”, progetto artistico di Francesco Maria Mancarella (pianoforte) assieme a Lorenzo Mancarella (clarinetto) e a Filippo Scrimieri in arte BigByps (beatbox).
Metamorfosi racconta quattro storie contemporanee ispirate ai miti classici di Apollo e Dafne, di Eco e Narciso, del ratto di Proserpina e di Aracne. Apparentemente senza nesso tra loro, le storie convergono sull’unico finale a cui le condurrà Enrico Lo Verso, moderno Giove che ne tesse le fila. Di arcaico resta solo il valore del mito, che supera il tempo e resta integro nella validità del suo messaggio.
Info: Mob. 327.9097113
Nuovo Teatro Abeliano, via Padre Massimiliano Kolbe 3, 70126 Bari. Tel 080.5427678
Sito: www.nuovoteatroabeliano.com
Metamorfosi. Altre storie oltre il mito a cura di Alessandra Pizzi
Concept
In previsione dell’anniversario dei 2000 anni dalla scomparsa di Ovidio, la messa in scena tratta dal capolavoro della classicità.
“Il punto è che le Metamorfosi sono, sotto i panni della poesia epica, la prima opera narrativa di grande respiro della letteratura occidentale” come sostiene Piero Bernardini Marzolla, ecco dunque che la poesia diventa storia, che il mito diventa contemporaneo, sveste i panni del racconto epico e diventa cronaca. Parla della vita, lascia le gesta di eroi e racconta i fatti vissuti di un reale, in cui la sofferenza di Euridice diventa quotidianità dell’essere e il culto della bellezza di Narciso, strumento di identificazione sociale.
Storie ri-lette con un linguaggio contemporaneo, efficace ed essenziale, riattualizzano il mito, individuandone i tratti essenziali della validità nella società contemporanea.
Eroi ed eroine diventano il presupposto per raccontare un mondo, in cui nella ricerca del sè, ognuno affonda nelle radici del proprio vissuto che spesso è collettivo. Ecco che il mito diventa “sociale”, crea stereotipi, produce modelli.
La messa in scena essenziale, rompe la quarta parete, e invita il pubblico a ricercare dentro sé stesso matrici autentiche di un IO, che per troppo ha soggiaciuto a stratificazioni sociali.
Ogni attore interpreta l’“uomo contemporaneo”, nella sua straordinaria volontà di comprendere l’essenza autentica di sé stesso, in relazione con gli altri.
Gli ospiti occupano lo spazio scenico, i racconti ripescano nella classicità, le storie portano il mito nella quotidianità, i percorsi aiutano il pubblico a cercare oltre. Perchè il mito persiste solo oltre la storia, se il suo potere è senza tempo, se il suo valore è universale.
Lo Spettacolo
Un evento, destinato a sole 10 repliche su territorio nazionale.
Un cast di eccezione costituito da un grande “mattatore” Enrico Lo Verso, da musicisti straordinari e da “ospiti” speciali, che per ogni spettacolo evento, porteranno il loro omaggio al Poeta.
Una compagnia in itinere che cambia ogni sera grazie al contributo di artisti, personaggi della cultura e dello spettacolo, che hanno scelto di essere con noi e con il pubblico.
Lo spettacolo del cambiamento, è per se stesso uno spettacolo che cambia.
Di classico resta, dunque, il valore del mito, che supera il tempo e resta integro nella validità del suo messaggio.
I racconti sono affidati ogni sera ad Enrico Lo Verso, moderno Ovidio che tesse le fila delle Metamorfosi, e agli ospiti di ogni serata.
Lo spettacolo così diventa in ogni replica “altra cosa”, si trasforma grazie alle diverse sensibilità artistiche che si avvicendano e dalla sinergia che si crea fra le diverse interpretazioni.
La struttura narrativa semplice e schietta, fa “sfilare” sul palcoscenico le storie di vita “vissute ed interpretate” da Enrico Lo Verso e dagli attori che compongono il cast.
Quasi fosse un incontro tra amici che riflettono ad alta voce sugli aspetti e le contraddizioni della natura, dell’uomo e della società, il Mito non nasce forse proprio dall’esigenza di spiegare la realtà?
Le 4 storie, apparentemente senza nesso tra loro, diventano parti integranti di un’unica vicenda che converge su un finale unico: la possibilità concessa agli individui di essere oltre loro stessi, dentro il cambiamento, dentro la potenza del mito che è evoluzione.
Note di Alessandra Pizzi
Il testo è a parti fisse e parti modificabili sugli attori di volta in volta selezionati.
Ogni storia raccontata, segue un testo narrativo prestabilito, ma cambia nella messa in scena a seconda dell’attore selezionato ad interpretarlo.
Uno spettacolo mutevole è senza dubbio il paradigma del cambiamento.
Enrico Lo Verso è lo straordinario “mattatore” della narrazione, un moderno Giove che, dove non genera miti, ne imprime con forza interpretativa il messaggio.
La scelta di selezionare il cast tra il nutrito e pregevole elenco di ospiti che hanno manifestato la loro volontà di rendere omaggio al Poeta e al Suo capolavoro, crea negli stessi la dimensione dell’evento, radica il pubblico al progetto, crea opportunità di lavoro sul territorio, offre agli attori la possibilità di crescita emotiva e professionale.
E, forse, tutto questo non è sufficiente ad avere l’idea del cambiamento?
Enrico Lo Verso
È nato a Palermo nel 1964. Sin da giovanissimo ha frequentato diversi corsi di teatro per poi approdare al Centro Sperimentale di Cinematografia e all’Istituto Nazionale del Dramma Antico. Ha iniziato a recitare in diverse produzioni teatrali, fino al debutto cinematografico del 1988 con una piccola parte nel film Atto di dolore, a cui hanno fatto seguito un ruolo maggiore l’anno seguente in Ragazzi Nervosi di Anselmo Sebastianie ruoli minorinei filmNulla ci puòfermare e Donna d’onore.
Nel 1991 il regista statunitense Michael Lehmann lo ha scelto per il film Hudson Hawk, il mago delfurto al fianco di Bruce Willis. La popolarità nazionale giungerà nel 1992 con il celebre Ladro dibambini di Gianni Amelio. Sempre per Amelio ha recitato nei film Lamerica (1994) e Così ridevano (1998). Enrico Lo Verso ha preso parte a La scorta di Ricky Tognazzi e a Farinelli – VoceRegina di Gérard Corbiau, che lo renderà popolare anche in Francia. Nell’ultimo decennio l’attore si è diviso tra televisione e cinema, lavorando in pellicole come Hannibal di Ridley Scott, L’educazione fisica delle fanciulle di John Irvin, Salvatore – Questa è la vita di Gian Paolo Cugno.
Teresa Saponangelo
Nasce a Taranto da padre pugliese e madre napoletana, vive fino all’età di vent’anni nel palazzo del Teatro Politeama di Napoli. Si laurea al D.A.M.S. di Roma Tre. Lavora con i registi Capuano, Servillo, Martone, Soldini, Virzì, con i fratelli Taviani e Rubini. Ha ricevuto il Sacher d’Oro 1998 come miglior attrice per il film Polvere di Napoli di Capuano, il Premio Ubu nel 2000 per l’interpretazione di Dorina nel Tartufo di Molière diretto da Servillo. Nel 2004 dà vita all’associazione Tournesol per mettere in scena i suoi progetti (dal sito ufficiale dell’attrice teresasaponangelo.it)
Il pianoforte che dipinge
Per il debutto nazionale dello scorso 15 agosto al Calatafimi Segesta Festival Dionisiache 2017, Enrico Lo Verso è stato accompagnato da Francesco Maria Mancarella e dai musicisti Lorenzo Mancarella e Filippo Scrimieri, in arte BigByps.
Il pianoforte che dipinge è un progetto nato nel 2013 dall’idea di Francesco Maria Mancarella con lo scopo di poter produrre delle opere d’arte, di musica e pittura. È una sinestesia che inebria l’ascoltatore e che rievoca magiche emozioni con il supporto del clarinettista Lorenzo Mancarella e gli effetti ritmici del beatbox di BigByps.
Il pianoforte che dipinge ha già accolto il favore della critica e del pubblico ricevendo recensioni ed articoli su Millionaire, Corriere della Sera, Corriere Innovazione, Caterpillar (RaiRadio2). Con questo particolare progetto artistico, nel 2015 Francesco Mancarella ha vinto il “Medimex Music Up” ed ha esposto all’interno del Medimex (Fiera Internazionale della Musica) tutte le sue opere.
Ufficio stampa per Ergo Sum Produzioni
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