Un’Odissea infinita
ENZO DECARO
Con musiche dal vivo di Francesco Mancarella
e beat box di Filippo Scrimieri
Drammaturgia di Alessandra Pizzi
Foggia
Cortile del Palazzo Dogana, ore 21.00
martedì 24 agosto
“Ripercorriamo l’emblematico viaggio di ritorno verso Itaca di Ulisse – dice Alessandra Pizzi – e al contempo offriamo il nostro omaggio a buona parte della produzione artistica (musicale, poetica e letteraria) che a lui si è ispirata”.
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C’è dentro il rumore del mare, il suono delle sirene, le voci dei lestrigoni e delle divinità marine. C’è il senso dell’avventura, il piacere del viaggio, il bisogno del ritorno. Ma soprattutto ci sono il coraggio e la determinazione di un Uomo che sfida la sua sorte, nel tentativo di conquistare se stesso. È un viaggio tra le “avventure” (e “disavventure”) più note di Odisseo, tra le vicende che hanno consegnato alle generazioni future i versi di Omero, quello ripercorso da Enzo Decaro che nello spettacolo UN’ODISSEA…INFINITA offre voce e fisicità ad Ulisse, nell’intento di celebrarne la modernità del pensiero. Ed è alla “modernità” che attinge Alessandra Pizzi, autrice e regista del testo (ma anche produttrice con la sua Ergosum), che in un unico spettacolo ripercorre l’emblematico viaggio di ritorno verso Itaca, e offre il suo omaggio a buona parte della produzione artistica (musicale, poetica e letteraria) che ad Ulisse si è ispirata. Dentro ci sono le poesie di Montale, gli scritti di Borges e di Malerba, le citazioni di D’Annunzio e di Ungaretti, ma anche i testi delle canzoni di Dalla, Guccini, Caparezza e della Pfm.
Ad accompagnare Enzo Decaro in questo viaggio per parole e sonorità i musicisti Francesco Mancarella, al pianoforte, anche autore delle composizioni originali, e Filippo Scrimieri, con il suo coinvolgente beat box, con l’intento di realizzare un format multidisciplinare che anche attraverso la musica possa dialogare con un pubblico nuovo.
Ulisse è il personaggio della mitologia che più ha ispirato i poeti e i cantanti, una sorta di eroe da omaggiare per mettersi al pari nel confronto – dice Alessandra Pizzi. Ulisse è l’eroe/ antieroe per eccellenza: si spinge oltre i confini dell’ignoto, supera le colonne d’Ercole e diventa mito. Ma è il suo bisogno di cercare i confini del suo essere uomo, di tracciare il suo posto nel mondo, che lo rende umano e lo consegna alla memoria.
Il progetto teatrale offre un nuovo e originale spunto di rilettura dell’Odissea, utilizzando il pretesto narrativo delle avventure del protagonista, per farsi portatore di un messaggio attuale: il bisogno d’ ognuno di rintracciare lungo il cammino della vita “la propria Itaca”, come luogo dell’autenticità.
UN’ODISSEA…INFINITA andrà in scena a Foggia nel Cortile del Palazzo Dogana, alle ore 21.00 martedì 24 agosto nell’ambito del programma METTI UN LIBRO A TEATRO, finalizzato alla trasposizione scenica dei classici della letteratura. Un format creato da Alessandra Pizzi, che da sempre ha caratterizzato le sue scelte artistiche realizzando progetti culturali in grado di coniugare la lettura con il teatro. La messa in scena di Foggia rientra nel programma Straordinario CUSTODIAMO LA CULTURA IN PUGLIA, finanziato dalla Regione Puglia per il tramite del Teatro Pubblico Pugliese, e mira al conseguimento di diversi obiettivi tra cui quello di realizzare una rete tra luoghi della cultura interessati nella messa scena di grandi classici della letteratura e creare vari appuntamenti che mirino a costruire un itinerario storico culturale, tra i grandi autori del passato. Il progetto, che farà tappa in più comuni della Puglia, parte dai luoghi della cultura per antonomasia e sceglie le biblioteche della Rete dei Poli Biblio Museale della Regione Puglia quali luoghi di rappresentazione, mettendole in rete e trasformandole, anche attraverso attività di spettacolo e d’intrattenimento in luoghi fruibili di aggregazione e di partecipazione collettiva. Biglietti 15 euro + 2 euro prevendita, presso i punti vendita Ciaotickets e online su www.ciaotickets.com.
Note di regia (di Alessandra Pizzi)
Un viaggio alla conquista di se stesso. E’ questa la più titanica delle imprese che l’eroe omerico si accinge a compiere.
L’Odissea di Omero è, in assoluto, l’opera che meglio di ogni altra riesce a rendere attraverso la metafora del viaggio, il lungo, lento, paziente, ma avventuro percorso che l’uomo compie alla ricerca di se stesso.
Un viaggio scandito da tappe coincidenti ai diversi stadi di crescita e di evoluzione a cui ci chiama la vita.
Omero fa compiere al suo eroe ardue imprese. Lontano dalle coste di Itaca lo attendono guerre, mostri, pericoli, gli stessi che incontra sulla strada del ritorno, quando, finalmente pago di saperi, sceglie la rotta per casa.
Ulisse lascia la sua Terra e esplora il mondo, supera le sue paure, risponde ai suoi dubbi, si addentra in territori della conoscenza e ritorna a casa. Ulisse è l’Uomo moderno che si spinge quotidianamente nel superamento dei propri limiti, che tenta affondi verso la conoscenza del mondo ma, soprattutto di sé. E torna a casa, consapevole dei suoi confini.
Un “viaggio circolare”. Si parte da casa e si ritorna a casa, per ripartire. Perché più forte del desiderio del ritorno e la bramosia della conoscenza.
Enzo De Caro, accompagnato da esibizioni di musica live, con professionisti di varie estrazioni, dà voce all’Eroe Omerico, ci spiega le motivazioni che hanno accompagnato il viaggio di Ulisse e ci aiuta nella comprensione di quei “viaggi quotidiani” che spesso compiamo alla ricerca di noi stessi.
Lo fa con la leggerezza del “consigliere”, dell’” amico saggio” che piuttosto che additare gli errori, cerca immagini lievi a cui ispirarsi. Ci riporta sull’isola di Calipso, ci immerge nella dimensione surreale del mare azzurro e, soprattutto, rende il suo speciale omaggio alla letteratura, alla poesia, alla musica e all’arte che ad Ulisse si sono ispirati.
In questo viaggio Ulisse non incontra mostri e lestrigoni, ninfe e creature divine, ma “dialoga” con Francesco Guccini, e il suo racconto di Odysseo, incontra Dante e i dannati del canto XXVI dell’Inferno, Lucio Dalla e i versi di Itaca. Incontra la Poesia di Pascoli e di Montale, di Tyson, di D’Annunzio, i versi delle canzoni di Caparezza, la letteratura di Borges e di Kafka e termina nell’infinito di Leopardi.
Perché tra epica e invenzione, tra commento e narrazione, tra esegesi e interpretazione, vale il valore della parola che incanta… come il coro delle Sirene di Ulisse.
redazione