Evasione dal carcere nuorese di Badù del boss Marco Raduano: aperte due inchieste da Procura e Ministero

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 Sull’evasione dal carcere nuorese di Badu ‘e Carros del boss Marco Raduano, detenuto pugliese di 39 anni esponente di spicco della mafia garganica, sono state aperte due inchieste: una dalla Procura di Nuoro e l’altra interna dal ministero della Giustizia. Già ieri il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – attraverso la direzione generale detenuti e trattamento – ha dato mandato al Provveditore regionale della Sardegna di svolgere con urgenza accertamenti e verifiche, ‘al fine di appurare cause, circostanze e modalità dell’accaduto”. Un caso diventato anche politico, a seguito di diverse interrogazioni già presentate al Governo e, in particolare, ai ministri della Giustizia e dell’Interno, Nordio e Piantedosi. Il sindacato Osapp, però, chiede di evitare l’individuazione di capri espiatori e sottolinea, ancora una volta, la carenza di agenti della polizia penitenziaria. “A Nuoro mancano circa 50 agenti penitenziari, in servizio ce ne sono circa 145 di cui 17 donne senza che ci sia da anni il braccio femminile. A Natale è venuto il capo del Dap e ci ha promesso che sarebbero arrivati 8 colleghi, ne sono arrivati 2 e sono stati distaccati a Mamone (Lodè-Nuoro, ndr) e a Sassari – dice Giovanni Conteddu dell’Osapp Nuoro – Nell’Alta sicurezza c’è solo un collega che magari pagherà per le negligenze dell’amministrazione penitenziaria che non ha mai potenziato l’organico nonostante le richieste e questo non è giusto. Il collega in servizio quel giorno è già stato sentito così come tutti gli altri in servizio quel giorno – ha proseguito Conteddu – Di certo Raduano ha avuto tutto il tempo di organizzare la fuga: ha nascosto le lenzuola che gli hanno fatto da scala, ha studiato gli orari interni al reparto e avrà costruito un ponte esterno che gli ha coperto la fuga”. (ANSA)

foto ansa

redazione

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