Fatture regolari: prosciolto imprenditore di Conversano
In foto Antonio Maria La Scala
Assolto per mancanza di elementi idonei a sostenere l’accusa in giudizio.A seguito di un accertamento fiscale a carico di una società sportiva della provincia di Bari, l’agenzia delle entrate contestava alla medesima associazione l’emissione di fatture per operazioni inesistenti di imponibile pari ed euro 625.000. Allo stesso tempo veniva contestato, nel corso del medesimo accertamento, ad una srl, con sede nella medesima cittadina, che si occupa di commercio all’ingrosso, importazione ed esportazione di prodotti per la salute e benessere, rappresentata da A.D., l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, ricevute dalla su indicata associazione sportiva, adoperate in sede di dichiarazione dei redditi, in quanto secondo l’impostazione accusatoria le fatture pure essendo state regolarmente pagate e le relative prestazioni eseguite, in realtà venivano effettuate da altro soggetto diverso da quello indicato nel documento fiscale integrando pertanto l’ipotesi del reato di emissione di fatture soggettivamente inesistenti.La stessa Procura di Bari tuttavia a seguito della documentazione prodotta dalla difesa dell’indagato, rappresentata dall’avv. Antonio La Scala, ha chiesto per A.D. indagato per il reato di cui all’art. 2 d.lgs 74/2000 (dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti punito con la reclusione dal 4 ad 8 anni) l’archiviazione che, sebbene in un primo momento il GIP presso il Tribunale di Bari non accoglieva, successivamente in sede di udienza camerale tenutasi l’1 marzo scorso, disponeva la definitiva archiviazione.