VIDEO CLIP TRATTO DA
LA RICETTA DELLA FELICITA’ E CASSETTA HELP© Associazione FERMI CON LE MANI PROGETTO PER LA SENSIBILIZZAZIONE E LA PREVENZIONE DELLA VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLE DONNE
“Non essere amati è una semplice sfortuna: la vera disgrazia è non amare”
Albert Camus
ANALISI DEL PROBLEMA
Quale può essere il primo motivo che ci obbliga a parlare di violenza nei confronti delle donne.
La risposta è disarmante: LE STATISTICHE ALLARMANTI
Secondo i dati ISTAT, aggiornati al 2019, in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità (DPO), il CNR e le Regioni, è stata condotta un’indagine sui 281 Centri antiviolenza (CAV) che svolgono attività a sostegno delle donne maltrattate e dei loro figli.
Nel 2017 si sono rivolte ai Centri antiviolenza 43.467 donne (15,5 ogni 10mila donne); il 67,2% ha iniziato un percorso di uscita dalla violenza (10,7 ogni 10mila). Tra le donne che hanno iniziato tale percorso, il 63,7% ha figli, minorenni nel 72,8% dei casi. Le donne straniere costituiscono il 27% di quelle prese in carico.
Quali sono i numeri della violenza in Italia?
Il 31,5% delle donne tra i 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).
Ha subìto violenze fisiche o sessuali da partner o ex partner il 13,6% delle donne (2 milioni 800 mila), in particolare il 5,2% (855 mila) da partner attuale e il 18,9% (2 milioni 44 mila) dall’ex partner. La maggior parte delle donne che avevano un partner violento in passato lo hanno lasciato proprio a causa della violenza subita (68,6%). In particolare, per il 41,7% è stata la causa principale per interrompere la relazione, per il 26,8% è stato un elemento importante della decisione.
Il 24,7% delle donne ha subìto almeno una violenza fisica o sessuale da parte di uomini non partner: il 13,2% da estranei e il 13% da persone conosciute. In particolare, il 6,3% da conoscenti, il 3% da amici, il 2,6% da parenti e il 2,5% da colleghi di lavoro.
Le donne subiscono minacce (12,3%), sono spintonate o strattonate (11,5%), sono oggetto di schiaffi, calci, pugni e morsi (7,3%). Altre volte sono colpite con oggetti che possono fare male (6,1%). Meno frequenti le forme più gravi come il tentato strangolamento, l’ustione, il soffocamento e la minaccia o l’uso di armi. Tra le donne che hanno subìto violenze sessuali, le più diffuse sono le molestie fisiche, cioè l’essere toccate o abbracciate o baciate contro la propria volontà (15,6%), i rapporti indesiderati vissuti come violenze (4,7%), gli stupri (3%) e i tentati stupri (3,5%).
Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici. Anche le violenze fisiche (come gli schiaffi, i calci, i pugni e i morsi) sono per la maggior parte opera dei partner o ex. Gli sconosciuti sono autori soprattutto di molestie sessuali (76,8% fra tutte le violenze commesse da sconosciuti).
Le donne straniere hanno subìto violenza fisica o sessuale in misura simile alle italiane nel corso della vita (31,3% e 31,5%). La violenza fisica è più frequente fra le straniere (25,7%
contro 19,6%), mentre quella sessuale più tra le italiane (21,5% contro 16,2%). Le straniere sono molto più soggette a stupri e tentati stupri (7,7% contro 5,1%). Le donne moldave (37,3%), rumene (33,9%) e ucraine (33,2%) subiscono più violenze.
Le donne straniere, contrariamente alle italiane, subiscono soprattutto violenze (fisiche o sessuali) da partner o ex partner (20,4% contro 12,9%) e meno da altri uomini (18,2% contro 25,3%). Le donne straniere che hanno subìto violenze da un ex partner sono il 27,9%, ma per il 46,6% di queste, la relazione è finita prima dell’arrivo in Italia.
OBIETTIVO GENERALE
Considerando questi allarmanti dati, la vera e unica forma di prevenzione in materia è la formazione, la sensibilizzazione, il sostegno e l’ascolto partendo dalla diffusione del pensiero positivo che la prevenzione non è solo un’illusione ma un vero e proprio strumento di azione.
Al fine di prevenire relazioni affettive e d’amore malsane, di dipendenza emotiva e patologiche che a lungo andare possono generare meccanismi pericolosi di violenza, il progetto “la Ricetta della Felicità in Amore” vuole offrire una nuova direzione da intraprendere, un percorso sotto il controllo e la responsabilità non solo delle donne coinvolte, ma anche del supporto degli uomini, seguendo la logica che è sempre possibile cambiare e migliorare per raggiungere uno stato di maggiore benessere.
Il tema così delicato e doloroso verrà rappresentato, senza nessuna immagine cruenta di violenza ma con scene simboliche anche di amore, sostegno, comunicazione efficace ed empatia per mostrare allo spettatore le alternative sane ai gesti e alla comunicazione violenta.
Il progetto del videoclip coinvolge donne, bambini, adolescenti e soprattutto vede la partecipazione diretta degli uomini perché spesso è proprio l’incapacità dell’uomo di accettare l’indipendenza della donna a generare i meccanismi malsani di violenza.
OBIETTIVI SPECIFICI DEL VIDEO CLIP TRATTO DAL PROGETTO LA RICETTA DELLA FELICITA’ E CASSETTA HELP
• informare e formare la popolazione sui dati sulla definizione e sulla diffusione della violenza di genere e sulle sue caratteristiche;
• creare consapevolezza sui comportamenti e gli atteggiamenti violenti che connotano una “cultura della sopraffazione e della prevaricazione”;
• promuovere una cultura della prevenzione, della non-violenza del rispetto e della gentilezza;
• invitare i giovani a riflettere sulla responsabilità personale, come attori e come spettatori, di fronte a situazioni di questo genere, collegandosi ai temi della giustizia, del rispetto e dell’inclusione;
Tali informazioni con il video clip possono essere facilmente accessibile a tutti, permettendo un intervento di prevenzione primaria in grado di arricchire la conoscenza, aumentare le opportunità di relazione.
RISORSE UMANE COINVOLTE:
1) Psicologi, psicoterapeuti, esperti in comunicazione
2) Avvocati, civili e penalisti
3) Criminologi
4) Pedagogisti
5) psicomotricisti
6) Maestri di discipline artistiche
7) Soci di fermiconlemani
Chi vorrà partecipare alla preparazione del cortometraggio durante le riprese potrà essere il portavoce di un messaggio di sensibilizzazione e prevenzione tra quelli inseriti nella sceneggiatura allegata al presente progetto.
Il Team di Fermiconlemani
Associazione Di Promozione Sociale FERMICONLEMANI In persona del Pres. Avv. Immacolata T. Cecere