Leggere e riflettere, ascoltare e crescere nell’educazione alla legalità, alla giustizia, al senso di responsabilità e alla nonviolenza. Sono i principi cardine di «Una Nuova Storia», il Festival della letteratura della legalità e della nonviolenza, la cui seconda edizione si terrà a Bari da mercoledì 10 a venerdì 12 aprile 2019. La manifestazione è organizzata dal Centro di documentazione per la legalità e la nonviolenza «Antonino Caponnetto» del Municipio II di Bari, gestito dalla Cooperativa Sociale Il Nuovo Fantarca. Dopo la prima fortunata esperienza, svoltasi nel maggio 2018, «Una Nuova Storia» torna a Bari con tre giorni di presentazioni di libri, dibattiti, incontri, letture e confronti sui temi della legalità, della nonviolenza e della responsabilità sociale. Tutti temi molto cari ad Antonino Caponnetto (1920-2002), uno degli eroi simbolo della lotta al crimine organizzato italiano.
Anche quest’anno il festival è organizzato in partenariato con gli istituti scolastici del Municipio II: ad essere interessati saranno gli studenti del Liceo Socrate, degli Istituti Romanazzi, Panetti, Cirillo, Gorjux-Tridente, della Scuola Media Tommaso Fiore, degli Istituti Comprensivi Massari-Galilei, EL/7, Zingarelli, della Scuola primaria Tauro Carrante. Sarà coinvolto anche l’Istituto Penale Minorile Fornelli. Circa 1500 ragazzi dibatteranno e si confronteranno con i numerosi autori scelti dal festival, tutti impegnati a vario titolo nei settori della legalità e dell’antimafia sociale. La partecipazione a tutti gli eventi è gratuita: gli incontri mattutini sono rivolti agli studenti e ai loro docenti, quelli pomeridiani sono aperti alla cittadinanza.
«Quest’anno abbiamo puntato su temi particolarmente importanti – spiega il presidente del Municipio 2 Andrea Dammacco –, mi riferisco al valore dell’onestà a prescindere dalle singole e diverse situazioni, alla disobbedienza civile, al grande tema della corruzione, male quasi endemico nella nostra società. Senza dimenticare la questione dell’ambiente venduto, svenduto, ferito dalle mafie e dai corrotti; l’immigrazione e la chiusura dell’Occidente verso le politiche di accoglienza e integrazione; lo sport con i suoi lati oscuri, come la competizione scorretta, il razzismo, l’omofobia, l’antisemitismo, così diffusi e spesso sottovalutati; la Costituzione, a cui non dovremmo mai stancarci di fare riferimento e che in troppe occasioni vediamo essere ignorata e umiliata. Il mio augurio è che queste tre giornate siano un’ulteriore occasione di confronto, riflessione, dibattito a cui le attività del Centro Antonino Caponnetto ci hanno abituati in questi anni».
«Il senso di queste tre giornate – afferma il presidente del Nuovo Fantarca Rosa Ferro – sta nel confrontarsi, dibattere, creare spazi in cui la parola risuona con i concetti di educazione e democrazia. In contesti in cui sono soprattutto i più giovani a scegliere cosa conoscere, e ad approfondire partendo da testi e autori. Educarsi alla legalità, alla giustizia, alla nonviolenza, alla responsabilità è più complesso, e richiede un’attenzione quotidiana a ciò che facciamo, diciamo e scegliamo, se vogliamo essere più liberi».
Mercoledì 10 aprile
Gli appuntamenti del festival si inaugurano mercoledì 10 aprile con uno dei migliori esempi di lotta alla corruzione degli ultimi anni: Andrea Franzoso, scrittore e autore televisivo, presenterà alle 10 (Scuola Media Tommaso Fiore) e alle 15 (Istituto Penale Minorile Fornelli) il suo libro «#Disobbediente – Essere onesti è la vera rivoluzione», in cui racconta la sua coraggiosa denuncia ai danni dei vertici corrotti dell’azienda per cui lavorava (e dalla quale è stato progressivamente fatto fuori).
Alle 11, al Liceo Socrate, toccherà al filosofo Vittorio V. Alberti con il libro «Pane Sporco. Combattere la corruzione e la mafia con la cultura», in cui affronta e analizza la corruzione e la mentalità mafiosa, mali endemici della società italiana che distruggono il merito, la cultura e la ricerca della bellezza.
Alle 18, al PalaCarrassi, sarà la volta del giornalista e scrittore Daniele Poto, con «Lo sport tradito. 37 storie in cui non ha vinto il migliore», libro che narra vicende note e sconosciute, storie di discipline sportive in cui a primeggiare è stato qualcuno che ha barato, tra scandali e competizioni truccate.
Giovedì 11 aprile
Giovedì 11 aprile si riparte alle 9,15, nel XVII Circolo Didattico Poggiofranco (plesso Carrante), con Rosa Cambara, giornalista e autrice per l’infanzia tarantina: ne «Il bambino con le scarpe rotte», scritto a quattro mani con Ilaria Zanellato, descrive la storia di Dario, bullizzato dai compagni di classe, in una vicenda che tocca la povertà e lo stigma sociale. L’autrice replicherà la presentazione alle 11,15 nel plesso Tauro dello stesso Circolo Didattico Poggiofranco.
Alle 10, nell’Auditorium dell’Istituto Panetti, oltre a Daniele Poto, sarà presente anche lo scrittore e giornalista Lamberto Gherpelli, con il libro «Che razza di calcio»: un’analisi dello spettro del razzismo, dell’intolleranza, della discriminazione e dell’antisemitismo nel mondo del calcio. Ma anche dei calciatori campioni fuori dal campo, delle associazioni e dei tifosi che innalzano il vessillo dell’onestà nel gioco più bello del mondo.
Alle 18, nella Sala Teatro dei Missionari Comboniani, interverrà la giornalista Marisa Ingrosso, per presentare il libro «Sud Atomico – Gli esperimenti, gli incidenti, le contaminazioni»: dagli archivi storici delle maggiori organizzazioni internazionali e americane per il nucleare, saltano fuori verità scioccanti su cosa è accaduto realmente nell’ambito della «filiera atomica» italiana, in Basilicata, Sicilia e Puglia. Con numerosi incidenti che coinvolgono drammaticamente i lavoratori.
Venerdì 12 aprile
Venerdì 12 aprile, alle 9,15 nell’Istituto Cirillo, sarà la volta del magistrato Francesco Caringella: presenterà il libro scritto con Antonio Danza, intitolato «La Costituzione spiegata ai ragazzi…e agli adulti!», uno strumento che vuole consegnare ai ragazzi e agli adulti le chiavi per «entrare» nella nostra Costituzione, cogliendone la preziosa attualità come legge che regola in modo democratico la convivenza sociale. La presentazione si svolgerà anche alle 11,15 nel Liceo Socrate.
Alle 10, nella Scuola primaria EL/7, arriverà lo scrittore e maestro elementare Carlo Marconi, con «Di qua e di là dal mare – Filastrocche migranti»: un racconto poetico e immaginifico, tramite 21 filastrocche, per svelare al lettore di ogni età le opportunità e i drammi delle migrazioni.
Alle 18, nella Parrocchia San Marcello, il programma del festival si concluderà con un incontro a più voci, dal titolo «Prima le persone. Immigrazioni e pratiche di cittadinanza»: ne discuteranno don Gianni De Robertis (direttore generale Fondazione Migrantes), Dario Carnimeo (presidente associazione Status Equo), Hashim Frough (associazione Le querce di Mamre), Grazia Lomonaco (coordinatrice Centro Polifunzionale Casa delle Culture), la Squola Penny Wirton di Bari, Leo Palmisano (sociologo e scrittore).
Parteciperanno in qualità di moderatori ai vari incontri l’operatrice culturale Cristina D’Eredità, lo scrittore e docente Francesco Minervini, il presidente del Nuovo Fantarca e operatrice socioculturale Rosa Ferro, i giornalisti Ninni Perchiazzi e Gianluigi De Vito, il procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Bari Roberto Rossi, il presidente Comitato Cittadino Fibronit Nicola Brescia, la coordinatrice associazione Antimafie «Rita Atria» (presidio di Bari) Maria Carmen Acciardi. Del Municipio II interverranno il presidente commissione servizi sociali Nicola Damiani, il consigliere Giuseppe Rella e il presidente Andrea Dammacco.
Info e dettagli sul sito www.centrocaponnettobari.it.
Il Centro di documentazione per la legalità e la nonviolenza “Antonino Caponnetto” nasce nell’aprile del 2009 da un’idea della ex III Circoscrizione Picone – Poggiofranco di Bari, oggi Municipio 2 Picone – Poggiofranco – Carrassi – San Pasquale – Mungivacca, con il sostegno dell’Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata del Comune di Bari. Il Centro è gestito dalla cooperativa sociale Il Nuovo Fantarca e nasce dal bisogno innanzitutto di fare “memoria” attraverso la creazione di un archivio in grado di recepire e mettere a disposizione della cittadinanza materiali di vario tipo (libri, audiovisivi, studi, esperienze), ma anche per promuovere a livello culturale un’educazione e una pedagogia della legalità, della giustizia, della responsabilità e della nonviolenza, attraverso l’organizzazione di iniziative varie (laboratori, seminari, workshop di formazione, spettacoli, pubblicazioni, incontri pubblici).
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