«Quello di Andria è il più importante festival del Sud Italia, dopo Napoli»: queste le parole del critico teatrale Franco Cordelli, per Castel dei Mondi.
Il 21 settembre si inaugura la XXII edizione del Festival internazionale di Andria Castel dei Mondi, sostenuto e voluto dalla Città di Andria e dalla Regione Puglia e organizzato dal Teatro Pubblico Pugliese, con un’offerta di rilievo, cresciuta nel corso degli anni. Un festival che grazie alle sinergie tra enti e istituzioni, ha saputo individuare i giusti elementi in grado di favorire uno sviluppo non solo culturale, ma anche economico e turistico del territorio, testimoniato dal grande numero di presenze.
La scena internazionale si mescola con quella nazionale. Si passa dai focus sulla produzione pugliese ai laboratori, senza tralasciare la scena musicale indipendente nella sezione OFF, con mostre, talk, anteprime e performance di interazione con i cittadini.
Multidisciplinarietà intesa come attraversamento delle arti; innovazione per favorire la connessione tra le nuove tecnologie e i linguaggi della contemporaneità; internazionalizzazione per imparare dalle buone pratiche di altre realtà produttive; partecipazione/accessibilità, perché la fruizione e partecipazione culturale ed artistica sono un punto fondamentale e un ideale a cui il Festival tende, sia relativamente agli artisti sia relativamente al pubblico.
Cinque parole chiave per chi deciderà di compiere questo viaggio dell’arte e del teatro, alla scoperta di altri mondi. Castel dei Mondi diventa così una piattaforma che esplora la scena contemporanea. Osserva e presenta quanto di più nuovo e originale la creatività internazionale produce. Cerca dove gli altri non guardano.
«La mia idea è che attraverso la leggerezza e l’ironia si riescono ad affrontare temi profondi – spiega Riccardo Carbutti, direttore artistico del Festival -. Ed ecco che per farlo sono andato alla ricerca di compagnie “invisibili” nei circuiti classici del sistema teatrale nazionale e che avessero al loro interno una certa serendipity, ovvero la capacità di fare felici scoperte per puro caso e quindi di scovare cose nuove e impreviste mentre se ne ricercano altre. E poi la libertà di partecipazione, anche pubblica».
Nel fitto programma stilato per quest’anno con venti diversi appuntamenti troviamo, tra gli altri, un’anteprima nazionale – studio, due prime nazionali, otto prime regionali considerate le due anticipazioni di fine agosto e inizio settembre, di cui due uniche per il Sud Italia a cura di compagnie straniere, e due spettacoli per ragazzi.
Iniziamo proprio dall’anteprima nazionale – studio di Michele Sinisi/Elsinor in Sei Personaggi in cerca d’autore. Due le repliche in programma per questa restituzione del classico pirandelliano derivante dallo studio condotto durante il laboratorio diretto da Michele Sinisi sul testo, capolavoro della storia della letteratura, matinèe 25 e 26 settembre e serale il 25 settembre all’Officina San Domenico.
Apre il festival la prima nazionale Epicycle dei francesi Cirkvost (21 – 22 – 23 settembre in largo Appiani, Andria). Lo spettatore sarà immerso in una realtà parallela in cui otto acrobati ciclonauti esprimono, attraverso il linguaggio delle acrobazie, i sentimenti personali accompagnati da una musica elettro-acustica composta dal vivo da un dj multitasking che segue il movimento dei personaggi.
Continuando con le compagnie internazionali ci sono poi due progetti speciali in prima regionale. Il primo è di un gruppo francese che fa capo al francese Olivier Grossetete, inserito nell’alveo della partecipazione collettiva a una installazione con un laboratorio aperto alla cittadinanza (dal 24 al 28 settembre). In Structure Monumentale (Piazza Catuma 28 – 29 settembre), in collaborazione con la coop. Sociale Migrantesliberi e gli alunni dell’istituto IISS Lotti – Umberto I, l’artista marsigliese costruirà, insieme a tutti quelli che vorranno partecipare (famiglie, bambini, anziani, diversamente abili), una riproduzione di Castel del Monte alta più di 10 metri con il solo uso di cartone, nastro adesivo e manodopera dei volontari. Non esistono gru o macchinari né durante il lavoro, né al momento dell’innalzamento della struttura che resterà in piazza Catuma per un giorno per poi essere distrutta dallo stesso pubblico che la fa cadere e poi salta sui cartoni per schiacciarli. Serve a definire il rapporto tra la costruzione di una struttura artistica insieme alla cittadinanza. Un lavoro che sta lì a sottolineare il coinvolgimento di una città che non è solo contenitore ma parte integrante dei processi culturali che vi abitano e si realizzano.
Il secondo è quello del performer argentino Fernando Rubio (dal 26 settembre al 30 settembre ad Andria, Trani, Barletta*) che cercherà di costruire legami inconsueti e profondi tra attori e spettatori. In Todo lo que està a mi lado, definita “Una performance sognante, fatta di confidenze sussurrate a letto” (The New York Times). Vengono disposti sette letti in spazi diversi delle città, ognuno dei quali accoglierà un’attrice che racconterà a uno spettatore (a turno) una storia. Questo progetto viene realizzato con attrici dei diversi paesi in cui si svolge. Dal 2012 ad oggi è stato mostrato in tre continenti e in più di trenta città. Il cast di Andria è il ventunesimo.
In PRIMA NAZIONALE ci sarà Florian Metateatro/Neroluce in 4.48 Psychosis di Sarah Kane, in forma di Sinfonia per voce sola di Enrico Frattaroli (29 e 30 settembre, al Teatro Comunale di Corato). È l’ultimo dramma, perfezionato fino all’ultimo istante della sua vita, e anche il testamento poetico di Sarah Kane. «… nello spettacolo di Frattaroli cio che di nuovo e innanzitutto colpisce e l’evidente disparita (a parte Romeo Castellucci) tra questo regista e tutti gli altri. Parliamo naturalmente di teatro d’invenzione, di teatro d’innovazione, infine di teatro d’avanguardia. … I quattro microfoni, il buio, le scritte in inglese o tradotte, che corrono dietro le spalle di Pascale, la colonna sonora, Mahler e Harvey, che accompagna ogni attimo dell’addio, sono la gloria di quest’altro memorabile spettacolo di Enrico Frattaroli» scriveva Franco Cordelli su La Lettura del Corriere della Sera del 18/02/2018. Uno spettacolo, questo, che dopo la rappresentazione pugliese in prima nazionale girerà l’Italia e l’Europa come produzione Castel dei Mondi.
Altro punto di forza del XXII Festival internazionale Castel dei Mondi è il gruppo Aldes in Questo lavoro sull’arancia di Marco Chenevier, ispirato al film cult Arancia Meccanica (21 e 22 settembre, Palazzo Ducale) ad Andria in prima regionale. Si tratta di uno spettacolo di teatro danza con un po’ di ironia che, attraverso delle trappole sornione, coinvolge lo spettatore a confrontarsi con lo spettacolo, spingendolo a fare delle scelte che determinano la prosecuzione dello spettacolo stesso. Lo spettatore entra in modo neutro e ne esce emotivamente coinvolto.
Non mancherà un grande ritorno, quello del gruppo pisano de I sacchi di Sabbia con Massimiliano Civica che stravolgono i classici attualizzandoli e che porteranno in prima regionale Andromaca da Euripide (22 e 23 settembre, Biblioteca Comunale di Andria). Prendendo spunto dal testo di Euripide esplorando i confini tra comico e tragico.
Altra prima regionale sarà quella de L’ultima Cena (25 settembre, Palazzo Ducale) di Cantieri Tearali Koreja. Dopo Codice Nero, Riccardo Lanzarone presenta il secondo atto della Trilogia dell’Attesa, con il sostegno alla produzione del Festival Castel dei Mondi.
Altra operazione abbastanza nuova per il pubblico pugliese è quella di Fabrizio Arcuri (Accademia degli Artefatti) regista drammaturgo che lavora rielaborando testi contemporanei. Questa volta ha preso La chiave dell’ascensore di Ágota Kristof e lo porta in scena, in prima regionale, con Anna Vellaccio del Florian Metateatro di Pescara (27 e 28 settembre, Teatro Oratorio Salesiano).
I due appuntamenti specificatamente dedicati ai ragazzi sono: Tales on bike, storie in bicicletta liberamente ispirate ai racconti di Q. Blake di Room to play per un progetto del centro linguistico Fun English di Andria (21 settembre, Oratorio di S. Francesco) per bambini di 5 agli 8 anni; e Cappuccetto Rosso della compagnia La Luna nel Letto/ Ass. cult. Tra il Dire e il Fare, per bambini dai 6 anni in su (6 e 7 ottobre, Teatro Comunale Ruvo di Puglia).
A completamento del programma ci sono Vincenzo Losito / Tou.Play con il sostegno di Equilibrio Dinamico in Incroci e storie (21 – 23 – 24 settembre, centro storico di Andria): una game experience pensata appositamente per il Festival; l’associazione teatrale I Seriomici in Storie di (Anti)Mafia (26 settembre, Palazzo Ducale) tratto dal testo del compianto giornalista Michele Palumbo con una riduzione a cura di Raffaella Ardito, adattamento e regia di Antonio Memeo, con in scena quattro attori per uno spettacolo intenso che narra la mafia dalle sue origini e i suoi interessi; l’associazione culturale Isole nel Sapere in Parlavano di me, regia di Marco Zingaro (27 settembre, Palazzo Ducale), confessione appassionata di una giovane donna a sua madre. E ancora, Equilibrio Dinamico Dance Company in Odi sull’essere umano/Equal to men/Simple love (28 settembre, Biblioteca Comunale); e Ogni bellissima cosa (Every brilliant thing) di Duncan MacMillian presentato dalla Società Dante Alighieri, sezione di Andria (28 settembre, Palazzo Ducale); Florian Metateatro e Piccola Bottega Teatrale porteranno in scena Buonasera dott. Nisticò di Antonio Del Giudice (29 settembre, Palazzo Ducale), giornalista andriese classe 1949 che ha lavorato per le maggiori testate giornalistiche italiane, da L’Unità a La Repubblica, al Corriere dello Sport, ricoprendo tutti i ruoli, da cronista a direttore, ovvero la storia di un amministratore delegato della maggiore banca cittadina travolto dallo scandalo per una mazzetta. Infine Fiori d’acciaio e Centro Quartodipalo saranno in Fiori di Coraggio (30 settembre, Palazzo Ducale), vincitore del Festival LE IDI, dedicato alle arti espressive delle diverse abilità, andato in scena dal 7 al 9 giugno scorsi. Un festival nato per coinvolgere le persone con disabilità e dare loro l’opportunità di conoscere, conoscersi e far conoscere agli altri l’importanza della “diversità”, quale risorsa che ogni uomo ha di completare veramente se stesso. Il Castel dei Mondi è la giusta vetrina per parlare e sensibilizzare alle tematiche sociali, affinché si possano incanalare energie e risorse per sostenere questo e tanti altri progetti sociali di lodevole finalità.
In ultimo un paio di occasioni festaiole: il 23 settembre all’Anfiteatro del Mediterraneo, sul lungomare Paternostro di Bisceglie, l’associazione delle Arti si esibirà in Milonga, Festa del Tango creando una vera e propria balera, con esperti che dopo aver insegnato i primi rudimenti di ogni ballo lascranno la pisca affinché ciascuno possa scatenare senza pudore il proprio tango.
Darà, infine, l’arrivederci al 2019 al pubblico dei Castel dei Mondi il Vertical Stage Show – Festa Finale (30 settembre, piazza Catuma) dell’associazione Ulisse. Non uno show di chiusura convenzionale bensì live music in una cornice innovativa: uno stage verticale nel cuore della città con una sperimentazione musicale che attraverserà la musica classica mescolata alla dubstep, elettronica, pop e low fi. Ad esibirsi la violinista Lucia La Rezza, la band Superga e il dj Krispino.
ASPETTANDO CASTEL DEI MONDI
Due momenti importanti hanno anticipato questa edizione del Festival Castel dei Mondi attirando un pubblico vario e numeroso prima con la Lectura Dantis Federiciana, progetto a cura del prof. Pasquale Porro con Michele Sinisi con gli interventi di Carlo Ossola (Accademia dei Lincei/Collège de France, Parigi), Luca Fiorentini (Università di Toronto) e lo stesso Pasquale Porro (Università di Bari/Sorbonne Université) che hanno offerto, in successione, la loro interpretazione di un canto della Commedia tratto da ciascuna delle tre cantiche (il I dell’Inferno a cura di Carlo Ossola, il V del Purgatorio a cura di Luca Fiorentini, e il XIX del Paradiso a cura di Pasquale Porro). Alla presentazione di ogni canto è seguita la lettura scenica, da parte di Michele Sinisi. E poi con La Partida (prima regionale), uno dei lavori più originali della coreografa catalana Vero Cendoya che ha coinvolto cinque danzatrici e cinque giocatori di football ma anche il pubblico (preparato durante qualche giorno di prova) che ha partecipato attivamente allo spettacolo facendo il tifo e intonando canzoni d’incitamento alle squadre. Si giocava su un campo, all’aperto, in una strana commistione che mescolava le regole del calcio alla danza, cercando le affinità tra le due discipline. Non sono mancati humour, divertimento e ironia in questa voglia di creare vivaci occasioni di confronto tra mondi lontani e spesso contrapposti. Perché le masse si lasciano affascinare dal calcio? Che cosa ha in comune lo sport con la danza? Vero Cendoya ha risposto con questa sua ultima creazione, brillante, appassionata e al contempo sofisticata e arguta.
Biglietteria
IAT Ufficio Turismo, piazza Catuma – Andria
Per info e costi:
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