Festival Ritratti di Monopoli – concept-show «Born in the U.K.», progetto sulla grande musica inglese di ogni epoca, dal periodo elisabettiano al prog-rock

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RITRATTI FESTIVAL 2022

Monopoli

Sabato 16 luglio, ore 21

Roof Garden del Teatro Radar

 

BORN in the U.K.

ANNE-LISE BINARD, voce e viola solista

GABRIELE PANICO, live electronics

MAURIZIO CAMPO, elettronica, arrangiamenti e direzione musicale

Ritratti Festival Ensemble

MASSIMO FELICI, chitarre

PASQUALE GADALETA, contrabbasso/basso elettrico

JOHNNY TROMBETTA, tastiere

APULIA CELLO ENSEMBLE

Il Festival Ritratti di Monopoli prosegue sabato 16 luglio (ore 21), sul Roof Garden del Teatro Radar, con il concept-show «Born in the U.K.», progetto sulla grande musica inglese di ogni epoca, dal periodo elisabettiano al prog-rock. Progetto che vede insieme la cantante e violista Anne-Lise Binard e gli alchimisti elettronici Gabriele Panico e Maurizio Campo affiancati dal Ritratti Festival Ensemble guidato da Massimo Felici (chitarre) nel quale militano Pasquale Gadaleta (basso e contrabbasso), Johnny Trombetta (tastiere) e l’Apulia Cello Ensemble. Un concerto, dunque, per riscopre nel Cinquecento inglese le origini del genere più amato della popular music ed approdare ai Genesis, al rock elettronico dei Massive Attack e molti altri lidi sonori.

Il concerto si aprirà, infatti, con uno dei pezzi più famosi di John Dowland, «Flow My Tears» del 1596 per voce e liuto, canzone della quale sono state realizzate diverse versioni strumentali intitolate nella maggior parte dei casi «Lachrimae». Un brano sul quale si sono sbizzarriti molti compositori con le più svariate elaborazioni, esattamente come accadrà nella proposta firmata dal Ritratti Festival Ensemble, che sul tema proporrà anche «Teardrop» dei Massive Attack. In successione si ascolteranno pezzi antichi e moderni. A fare da collante, frammenti musicali ispirati allo stesso Dowland e creati da Benjamin Britten, il più importante compositore britannico della prima metà del Novecento. E tra antico e moderno sarà anche il confronto intorno a Shakespeare, articolato affiancando «Full Fathom Five» composto per «La tempesta» di William Shakespeare da Robert Johnson, che non è il celebre bluesman americano ma, per l’appunto, un compositore inglese vissuto a cavallo tra XVI e XVII secolo, alle vicende di Romeo e Giulietta evocate dai Dire Straits e dai Genesis. In scaletta, completamente rivisitati in chiave colta, si ascolteranno anche due brani d’impegno politico come «Wallflower» di Peter Gabriel e «Russians» di Sting per poi toccare il tema del sogno e della fine con «Il lamento di Didone» dall’opera «Dido and Aeneas» di Henry Purcell, massimo musicista inglese dell’età barocca cui si deve la formazione di un teatro musicale nazionale, a «Dream of Sheep» di Kate Bush, per giungere al finale nel segno (ancora una volta) di Dowland, con i materiali sonori di «Heavy Sleep» utilizzati da Britten per dare forma al suo «Nocturnal».

Tutti i dettagli su www.ensemble05.it/festival-2022/. Info 380.2184508.

redazione

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