Festival Ritratti di Monopoli, l’omaggio a Piazzolla di Cristina Zavalloni, Marcelo Nisinman e Ensemble ’05

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Nel nome di Astor Piazzolla il Festival Ritratti di Monopoli, sabato 28 luglio (ore 21), nel chiostro di Palazzo San Martino, presenta «Maria de Buenos Aires e altre storie di Tango». Si tratta di nuova produzione che unisce in un’inedita collaborazione due grandi artisti già protagonisti del festival diretto da Massimo Felici e Antonia Valente: lo straordinario bandoneonista argentino Marcelo Nisinman, unico erede vivente degli insegnamenti di Piazzolla, e Cristina Zavalloni, cantante dalla voce inconfondibile e dalla vulcanica energia che spazia dal jazz alla lirica. Alla guida della formazione in residence Ensemble ’05, con Massimo Felici alla chitarra, Antonia Valente al pianoforte, Lorenzo Rovati al violino, Andrea Grossi al contrabbasso e Caterina Biagiarelli al flauto, Nisinman e Zavalloni presenteranno in una nuova veste, accanto ad alcuni estratti da «Maria de Buenos Aires», quello che fu il repertorio di tango cantato in Argentina da Amelita Baltar e in Italia da Milva, artista che rese internazionale il successo di «Maria», titolo del quale ricorre il cinquantesimo anniversario.

 

 

Insomma, anche il tango ha avuto il suo Sessantotto. Ed Astor Piazzolla ne è stato il profeta. Inevitabile per un «rivoluzionario» come lui, un innovatore che aveva tolto il tango dai bordelli per nobilitarlo e portarlo nelle sale da concerto. Nel 1968 fece anche di più, costruendo intorno al «pensiero triste che si balla» questa straordinaria “operita” su testi di Horacio Ferrer andata in scena al Planet Theatre di Buenos Aires. Tuttavia, la struttura di «Maria de Buenos Aires» non è pensata come quella di un melodramma classico. L’architettura, originariamente studiata per un’emissione radiofonica, è a numeri chiusi disposti simmetricamente, otto nel primo tempo e otto nel secondo. Piazzolla utilizzò una varietà di ritmi, forme e linguaggi pescando nella musica ebraica, nel jazz, nella tradizione classica europea e, naturalmente, nella musica popolare argentina, dalla quale attinse la milonga campera, il vals e il tango. Al centro dell’organico strumentale, il bandoneon; nel cuore della vicenda, la storia di Maria, personaggio che rappresenta l’ascesa e la caduta di Buenos Aires, una città dalle tante vite che, come la protagonista femminile, muore e rinasce ogni volta.

Oltre ai brani «Romanza del duende», «Alegro tangabile» e «Milonga de la anunciaciòn» da «Maria de Buenos Aires», si ascolteranno in nuovi arrangiamenti altri brani di Piazzolla («Balada para mi muerte y el tìtere», «Soledad», «Chiquilin de Bachin») oltre a musiche di Alberto Ginastera («Canzion al arbol del olvido»), Rosendo Mendizàbal («El entrerriano») e dello stesso Nisinman («Hombre tango», «Romeo y Julieta», «Argentinos en Europa» e «El papagayo de Kafka»).

Biglietti 10 euro (ridotti 5 euro), abbonamenti 40 euro (ridotti 25 euro). Info www.ritrattifestival.it.

redazione

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