Foggia, interrogato l’egiziano accusato di terrorismo: nega ogni addebito

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Un'immagine di un video rilasciato dalla Polizia sull'arresto del 59enne Abdel Rahman, Foggia, 27 marzo 2018. Il cittadino italiano di origine egiziana arrestato per terrorismo internazionale, è accusato di aver insegnato a una decina di bambini, ora segnalati al Tribunale per i Minorenni, il concetto di guerra santa, spiegando loro che l'unico modo per ottenere il Paradiso era la morte in battaglia. L'uomo indottrinava i bambini sul martirio durante le lezioni di religione che teneva due volte a settimana nell'associazione culturale islamica "Al Dawa" di Foggia, di cui era presidente. ANSA/UFFICIO STAMPA GDF ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

“Non ho mai parlato ai bambini di teste sgozzate o mostrato immagini crude. Insegnavo loro solo le sure del Corano”.

 

 

Si è difeso così il 59enne egiziano Abdel Rahman, presidente dell’associazione culturale islamica Al Dawa di Foggia, arrestato il 27 marzo su disposizione della Dda di Bari con l’accusa di terrorismo internazionale e apologia di terrorismo. L’uomo è stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia per rogatoria nel carcere di Foggia assistito dall’avvocato Paolo D’Ambrosio. L’indagato ha spiegato di essere in possesso di materiale ritenuto sospetto solo perché “si documentava in internet sulla situazione tormentata del Medio Oriente”. Ha spiegato di avere familiari cattolici con i quali è in ottimi rapporti e ha parlato del nipote della moglie, il docente 50enne residente a Ferrara, anche lui indagato per terrorismo e perquisito nei giorni scorsi. Con lui avrebbe chattato della festa musulmana del sacrificio degli animali e non, come sospettato dagli investigatori, di sacrificio umano e martirio.

ansa

redazione

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