In programma al Polo Museale di Trani una grande Mostra di 113 disegni realizzati durante l’internamento militare nei Lager del Terzo Reich dal pittore e disegnatore Italiano Ferruccio Francesco Frisone.
L’opera figurativa di Ferruccio Francesco Frisone durante l’internamento nei Lager del Terzo Reich sarà inaugurata presso il Polo Museale di Trani (Palazzo Lodispoto, P.zza Duomo 8/9) il prossimo 24 ottobre 2024 (ore 18.00). L’esposizione, che propone all’attenzione del pubblico i 113 disegni realizzati dall’artista durante il suo internamento in alcuni campi di prigionia istituiti dal regime nazista, è organizzata e allestita dalla Fondazione S.E.C.A. di Trani e dalla Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria ETS di Barletta. All’inaugurazione saranno presenti il figlio del Maestro, Giuseppe Frisone con la consorte Deborah Smith, arrivati per l’occasione in Puglia dagli Stati Uniti. Prenderanno parte all’evento i rappresentanti delle Istituzioni regionali e provinciali.
La Mostra, a cura di Graziano Urbano, Mariangela Di Candido e Francesco Lotoro, sarà visitabile sino al 31 gennaio 2025 e rimarrà aperta dal martedì alla domenica dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00 con ingresso libero (info: 0883.582470; info@fondazioneilmc.it – info@fondazioneseca.it).
A coronamento dell’evento di inaugurazione Poste Italiane provvederà con una propria postazione mobile presso il Polo Museale di Trani all’annullo filatelico dedicato alla figura di Ferruccio Francesco Frisone.
La Mostra è l’omaggio a una delle più affascinanti personalità artistiche del Novecento: il disegnatore, pittore e scultore Ferruccio Francesco Frisone, la cui vicenda biografica e artistica si è intrecciata con il dramma della Seconda Guerra Mondiale e dell’internamento vissuto nel Reich da 600.000 militari italiani all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943. Saranno esposti ben 113 disegni realizzati da Frisone su vari supporti (dal foglio di quaderno a quello di cartone) utilizzando diverse tecniche di disegno lungo l’intero periodo trascorso in cattività, dalla prigionia in Albania ai quattro Lager nei quali fu internato quali Semlin, Versen e Fullen. L’evento offre uno spaccato di una delle pagine più buie della Seconda Guerra Mondiale che ha visto come protagonisti e vittime i militari italiani che si opposero al nazifascismo e, al tempo stesso, punta a evidenziare come l’Arte abbia costituito uno strumento di resistenza contro l’annientamento fisico e morale esercitato dai totalitarismi attraverso l’internamento e la deportazione.
La mostra gode del patrocinio di Regione Puglia e Provincia di Barletta Andria-Trani.
redazione